La tragedia

Assassinato in una sparatoria dopo sequestro, altro molisano ucciso in Venezuela

L'imprenditore 45enne Elio Simonelli, originario di Toro, ucciso dopo un conflitto a fuoco fra rapitori e polizia nel Paese sudamericano

Era di origini molisane l’imprenditore ucciso ieri, 1 agosto, in Venezuela, nella città di Maracay. Si tratta del 45enne impresario Elio José Simonelli Datellis, originario di Toro ma residente nel Paese sudamericano. L’uomo sarebbe stato assassinato durante un tentativo di sequestro poi sfociato in un conflitto a fuoco fra la polizia e i rapitori, i quali avrebbero sparato a Simonelli colpendolo all’addome mentre il molisano tentava di scappare.

Il fatto è avvenuto nello stato di Aragua, dove Simonelli era proprietario di alcuni magazzini della Nestlè. Secondo quanto riferiscono fonti locali, il 45enne sarebbe stato sequestrato da un gruppo di uomini armati mentre viaggiava sulla Avenida Fuerzas Armadas di Maracay, proprio vicino a una carrozzeria di sua proprietà.

Tuttavia poco dopo la banda armata che l’aveva sequestrato è stata intercettata dalla polizia. Ne è scaturita una sparatoria nella quale hanno perso la vita i 5 rapitori e appunto l’italiano sequestrato. È il reporter freelance Roberto Camacho ad aver dato la notizia via Twitter specificando che il molisano è stato ucciso da un colpo di pistola dei rapitori.

Purtroppo non è la prima tragedia che vede vittime gli italiani e in particolare i molisani in Venezuela, paese dell’America Latina che sta vivendo una profonda crisi economica e sociale. Come ricorda l’associazione Padre Giuseppe Tedeschi, nel novembre scorso vennero uccisi da alcuni malviventi con ferocia altri due molisani, nonno e nipote di Sant’Elia a Pianisi, Domenico e Gabriel Petruccelli, al termine di una rapina nel loro negozio di calzature.

È notorio che moltissimi europei stanno tentando di scappare dal Paese per cercare fortuna in altre nazioni del Sudamerica e ancor di più nel Vecchio Continente.
Elio Simonelli è l’ennesima vittima innocente di una vera e propria emergenza umanitaria che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni e dei governi a livello internazionale – commenta il presidente onorario dell’associazione Tedeschi, Michele Petraroia -. Non si può tollerare ciò che sta accadendo ormai da anni in Venezuela nel silenzio generale. Lo Stato italiano ha il dovere di intervenire per tutelare la sicurezza dei 140 mila cittadini con passaporto italiano che vivono in Venezuela senza contare che gli oriundi, di seconda e terza generazione, superano il milione di persone. L’Associazione Auser Padre Giuseppe Tedeschi, insieme ai volontari del Comitato Molise Pro-Venezuela e sentite le rappresentanze italo-venezuelane dell’Abruzzo, del Lazio, della Sicilia, della Toscana e della Campania, esprime il proprio cordoglio alla famiglia Simonelli, alla numerosa comunità molisana di Maracay e alla comunità di Toro, tra le più attive nel promuovere iniziative di solidarietà tese ad agevolare il rientro dei nostri corregionali dal Venezuela, auspicando che chi è a rischio non venga lasciato solo dallo Stato italiano”.

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