Il terremoto in molise

Ancora una notte in tenda o in auto, ancora scosse. Ponte Liscione resta chiuso: “Riapertura dopo le verifiche” fotogallery video

Seconda notte all'aperto per centinaia di persone nei comuni delle epicentro sismico. A mezzanitte e 48 minuti una scossa di magnitudo 3.3 crea di nuovo il panico. Verifiche in corso sul ponte Liscione: il viadotto resterà chiuso per almeno altri due giorni "ma dai primi controlli la situazione non è preoccupante" ha detto il governatore Donato Toma. Ispezionato anche il Gamberale sulla Trignina: "Tutto ok". La strada Bifernina temporaneamente interrotta all'altezza degli svincoli per Casacalenda e Larino. Intanto ci si prepara a trascorrere la seconda notte nelle tendopoli allestite dalla protezione civile. Le popolazioni dell'epicentro sono comprensibilmente preoccupate e aspettano l'ok dei vigili del fuoco che stanno ispezionando le loro abitazioni prima di farvi rientro. Ma le richieste da smaltire sono centinaia e occorre tempo.

Sono centinaia le persone che trascorreranno la seconda notte fuori casa con la paura del terremoto addosso. Nonostante la giornata sia trascorsa senza scosse di magnitudo elevata come quelle registrate ieri sera, 16 agosto, quasi nessuno nell’epicentro del sisma, Montecilfone, ma anche Guglionesi, ha intenzione di rimettere piede nella propria abitazione. Non prima, almeno, di aver avuto l’ok dai vigili del fuoco che stanno ispezionando edifici privati e pubblici per escludere che le crepe visibili dai proprietari siano superficiali e non nascondano lesioni più profonde capaci di mettere a rischio la tenuta stessa delle strutture.

Nei campi sportivi si lavora dalle prime ore del giorno per allestire le tendopoli. E un po’ alla volta le persone fanno i  conti con l’evenienza di dover trascorrere diversi altri giorni sotto quelle coperture in plastica in cui si mangia, si dorme e si condivide tutti insieme l’angoscia per l’imprevedibile.

Il terremoto, che ha fatto ripiombare nel peggiore degli incubi una regione intera, ha fatto danni ma non vittime. E questo è il conforto più grande. I disagi, però, ci sono. Per gli sfollati prima di tutto ma anche per chi deve raggiungere la costa. La Bifernina, infatti, principale arteria di collegamento, è temporaneamente interrotta.

Si transita ma passando sulla vecchia statale 87: e sarà così per almeno altri due giorni visto che le verifiche sul viadotto del Liscione sono ancora in corso.

Un osservato speciale il ponte sull’invaso anche, e soprattutto, dopo il crollo del ponte di Genova. Massima cautela e prudenza sono le parole d’ordine.

San Basso 2018

La Prefettura di Campobasso sta facendo da raccordo e coordinamento tra i vertici delle Forze di Polizia territoriali, i Vigili del Fuoco, gli uomini della Protezione Civile regionale, gli enti proprietari delle strade e di Molise Acque che gestisce la diga del Liscione.

Qualche disagio, prontamente risolto, è stato registrato anche nella circolazione dei treni sulla tratta Campobasso- Venafro a causa delle interruzioni disposte per consentire ispezioni alle infrastrutture ferroviarie della linea Termoli-Venafro.

Si guarda con sospetto non solo alla terra ma anche al cielo da cui sono attese precipitazioni anche a carattere temporalesco per la giornata di domani, 18 agosto. Una notizia che non tranquillizza il Basso Molise già provato dall’esondazione del Sinarca avvenuta ieri pomeriggio, giovedì 16 agosto, prima che il terremoto ridisegnasse le priorità.

 

TOMA: “DUE GIORNI DI VERIFICHE POI RIAPERTURA DEL VIADOTTO LISCIONE”

“Le prime verifiche hanno dato esito positivo ma aspettiamo ancora due giorni prima di poter decidere se riaprire il viadotto del Liscione. Lo faremo solo quando saremo certi che non c’è alcun pericolo ad attraversarlo”.

Sono le parole di Donato Toma, presidente della Regione Molise, pronunciate al termine dell’ennesima riunione in Prefettura dove nel pomeriggio di oggi, 17 agosto, è tornato a riunirsi il tavolo tecnico.

San Basso 2018

Da questa mattina i tecnici dell’Anas e i vigili del fuoco hanno ispezionato palmo a palmo i piloni del Liscione. “Con un braccio meccanico scenderanno sotto la superficie stradale per controllare eventuali lesioni poi, una volta monitorato tutto il viadotto, procederemo alla riapertura della Bifernina al momento parzialmente interrotta. Nel frattempo – questo ha detto ancora il governatore – anche il ponte Gamberale sulla Trignina è stato controllato e non ci sono problemi”.

Toma ha rassicurato anche sulle strade provinciali “che sono tutte percorribili” e sulla situazione degli sfollati “comprensibilmente preoccupati per la notte che verrà anche se per ogni evenienza ormai le tendopoli sono allestite e i sindaci sono padroni della situazione”. Mentre per chi transita sulla statale 87, il percorso alternativo alla ss 647 (Bifernina), “bisogna fare attenzione alla frana che c’è in località Creta Rossa a Larino”.

La Bifernina è sbarrata per chi arriva da Campobasso o, viceversa, da Termoli: bisogna fare il giro nelle zone interne, come indicato dai cartelli posizionati dall’Anas, i cui tecnici hanno effettuato verifiche sui pilastri ispezionati anche dal basso con i gommoni. Sul ponte, invece, sono state monitorate eventuali anomalie altimetriche con strumenti ad alta precisione.

L’arteria non è chiusa per tutti: i mezzi di soccorso che devono raggiungere l’epicentro e i paesi più vicini a Montecilfone come Guglionesi, Palata, Acquaviva Collecroce e Larino non hanno mai smesso di transitare.

San Basso 2018

La Bifernina, dunque, è ‘spezzata’. Il tratto interrotto è quello compreso tra il chilometro 47 e il chilometro 63, con il traffico deviato sulla vecchia statale 87 passando per il bivio di Casacalenda e quello di Larino 3. Nonostante sia un’arteria fondamentale perché alternativa alla Bifernina, è in condizioni critiche: tra il km 192 e 194, precisamente in località Creta Rossa di Larino c’è una frana pericolosissima.

strada Creta Rossa Larino

Per questo gli amministratori dei paesi della zona si sono fatti sentire. “Gli eventi sismici delle ultime ore – hanno denunciato i sindaci dei due comuni Giuseppe Puchetti (Larino) e Michele Giambarba (Casacalenda) assieme al consigliere regionale Nicola Romagnuolo – hanno riportato in primo piano la necessità di un piano straordinario per la viabilità del territorio per consentire collegamenti più agevoli e valide alternative in caso di emergenze”.

Il progetto atteso da tempo è l’ammodernamento di un tratto della statale 87 (secondo lotto dalla zona di Casacalenda fino a Larino). “Le vicende di questi giorni evidenziano i disagi e le problematiche di una strada che, di fatto, andrebbe migliorata così come è avvenuto in direzione Campobasso con innumerevoli benefici.  Un intervento che andrebbe a rappresentare, dunque, anche una valida e comoda alternativa alla Bifernina.  Il progetto esiste, l’opera va finanziata al più presto per dare una risposta concreta all’intero territorio”.

Dopo il terremoto sono a forte rischio pure i collegamenti con l’Abruzzo: è stato chiuso in via precauzionale, lungo la provinciale 111, il ponte sul fiume Sangro che collega Lanciano (Chieti) alla Val di Sangro e ad Atessa (Chieti). Controlli tecnici sono in atto per verificarne le condizioni e il traffico è stato deviato sulla vicina strada Pedemontana.

GUGLIONESI: NESSUNO SGOMBERO PER ORA MA RESTA LA PAURA. SECONDA NOTTE IN TENDA

Seconda notte  all’aperto a Guglionesi, uno dei comuni dell’epicentro del terremoto che dal 14 agosto scorso sta coinvolgendo questa porzione del Bassomolise, interessata dalla faglia cosiddetta ‘Garganica’ che da Mattinata (FG) per 150 chilometri si estende fino a Campobasso. Al campo sportivo di Guglionesi poco dopo le ore 19 erano state montate 14 tende della Protezione Civile Nazionale ognuna con 10 posti, riservati al momento in prevalenza ad anziani e invalidi ma anche alle famiglie con bambini i cui edifici sono lesionati oppure in attesa di verifiche e pertanto ritenuti ancora a rischio. Sono in procinto di arrivare altre tende della stessa dimensione e capienza, che verranno dislocate tra lo stadio e via Molise. La colonna mobile ha percorso il viadotto del Liscione grazie a una autorizzazione speciale per la sicurezza e alla scorta della polizia.

tendopoli guglionesi

E proprio in via Molise sono già decine le auto che si preparano a trascorrere la seconda notte fuori: i residenti sono in gran parte rientrati nelle rispettive abitazioni per visionare i danni e prendere gli effetti personali.

Il sindaco Mario Bellotti non ha ancora firmato alcuna ordinanza di sgombero. “Non ce n’è stato bisogno fino a questo momento – ha riferito a Primonumero.it – perché fortunatamente, dalle prime verifiche sugli immobili segnalati, sono emersi danni inferiori a quello che potevamo immaginare. Tuttavia – ha aggiunto – alcuni immobili sono in parte inagibili e ora bisognerà verificare come procedere”. Intanto la situazione è stata gestita con la massima efficienza e sono arrivate cucine da campo per garantire una adeguata assistenza alle persone che trascorreranno all’aperto la seconda notte e probabilmente anche le prossime.

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I tecnici stanno continuando a lavorare senza sosta per smaltire l’imponente mole di richieste di immobili privati lesionati o che presentano crepe e piccoli cedimenti. Sono già state smaltite decine di richieste e si continuerà nei prossimi giorni. Resta operativa la postazione Ucl (Unità di comando locale) in cui i cittadini che hanno esigenze di verifiche o di informazioni possono rivolgersi.  Il mezzo mobile dei vigili del fuoco ha raccolto le segnalazioni anche a Larino oltre che a Guglionesi.

Già chiuso l’istituto magistrale di via Corsica, che presenta lesioni in ogni aula e dove i danni sembrano seri. Evacuazioni solo temporanee sono state disposte per quegli edifici che presentano dei cedimenti.

Con l’aiuto della Protezione Civile arrivata dalla Puglia si sta cercando di limitare il più possibile il disagio.

Qui l’intervista all’assessore Giuseppe Aristotile.

Guglionesi controlli

LARINO SENZA TENDE NE’ BRANDINE

Situazione più complicata a Larino dove non sono arrivate né tende né brandine: le richieste di ispezione sugli immobili sono 250, un numero importante per la comunità frentana. Notte fuori casa per tante persone.

MONTECILFONE, EPICENTRO IN CRISI: INAGIBILI LA CHIESA E IL MINIMARKET

E’ il comune di Montecilfone quello in cui si registrano le criticità maggiori: tutta la popolazione ha dormito fuori casa avvertendo distintamente ogni minima scossa nell’epicentro dello sciame in corso.  Il fango del fiume Sinarca che aveva invaso la strada di collegamento e altri comuni della zona come Guglionesi hanno reso ancora più complicate le operazioni di soccorso agli sfollati.

Le richieste di verifica su abitazioni danneggiate sono state un centinaio per una popolazione di circa 1350 persone: chi potrà rientrare in casa lo farà presto ma non prima di aver fatto ispezionare crepe grandi o piccole che potrebbero essere segno di un problema più importante tale da rendere necessaria la dichiarazione di inagibilità da parte dei tecnici. Un negozio di alimentari è stato già chiuso, è stata dichiarata inagibile la chiesa madre. Le lancette dell’orologio sul campanile si sono fermate sulle 22 e 22, l’ora della seconda, terrificante, scossa. Questa mattina si sono svolti sopralluoghi al serbatoio del paese. La struttura è agibile ma la portata va dimezzata e i suoi pilastri incamiciati così da rafforzarne la sicurezza. 

Forse verrà dichiarato inagibile preu l’ambulatorio medico di Maria Concetta Ionata. Si tratta dell’unico medico di base del paese. Crepe e lesioni però sono sospette.

Qui le parole del sindaco Franco Pallotta.

serbatoio acqua montecilfone

PALATA: DANNEGGIATE CASE, MUNICIPIO E CHIESA

Situazione critica a Palata dove la scossa delle 20.19 ha arrecato diversi danni sia alle strutture pubbliche che agli edifici privati.

“La sede municipale – ha spiegato il sindaco Michele Berchicci – è una struttura degli anni ’80 ed è stata lesionata in maniera evidente”. Stesso destino per “il campanile della Chiesa madre”.
Notte nelle tende messe a disposizione della protezione civile per tanti cittadini. Sette persone, anziani che vivevano da soli e disabili, sono stati portati all’ospedale Vietri di Larino. Finora è stata dichiarata inagibile una casa in campagna: per i residenti è “stata disposta e montata una tenda per sei persone”.
Anche qui, come negli altri centri, sono state presentate tante richieste per una verifica e un sopralluogo presso la propria abitazione.

TANTA PAURA MA DANNI CONTENUTI PER ORA AD ACQUAVIVA COLLECROCE
Tutti i cittadini hanno dormito fuori dalle proprie abitazioni la scorsa notte. “Abbiamo avuto una grande collaborazione da parte dei cittadini – ha affermato poche ore dopo le violenti scosse il sindaco Francesco Trolio – si sono organizzati per trascorrere al meglio la notte”.
In generale non ci sono stati, per ora, danni strutturali.
I tecnici del Comune, assistiti da alcuni tecnici locali, sono rimasti nella sede municipale per ogni eventualità. “Siamo una comunità con pochi abitanti – ha concluso Trolio – ma con un territorio esteso. Attendiamo i tecnici regionali per verificare al meglio lo stato delle cose. C’è bisogno di tempo per avere una prima stima esatta della situazione”.

LA GRANDE PAURA PER LE SCUOLE: PRIME CHIUSURE IN VIA PRECAUZIONALE

In che condizioni si trovano le scuole della zona colpita dal sisma e più in generale quelle della Provincia di Campobasso? Se quelle nuove e appena inaugurate (come a Mafalda) sono da ieri un rifugio per gli sfollati, c’è paura per quelle più vecchie. E l’incubo di un’altra tragedia come quella di San Giuliano non ha mai abbandonato la nostra terra.

Dopo aver sentito i tecnici, che stanno eseguendo verifiche anche su altre infrastrutture, il presidente della Provincia di Campobasso, Antonio Battista, ha formalmente chiesto in via precauzionale e temporanea, ai sindaci di Termoli, Campomarino, Guglionesi, Larino e Montenero di Bisaccia, la chiusura degli istituti scolastici di competenza. Solo dopo le verifiche si capirà se potranno riaprire.

La situazione è seguita con attenzione anche dal Ministero dell’Istruzione. “A seguito del terremoto in Molise – è il messaggio postato su Facebook dal ministro Marco Bussetti e condiviso dal capo dell’Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini – ho chiesto all’Ufficio scolastico regionale di attivare un apposito monitoraggio per accertare eventuali danni alle scuole o altre criticità connesse all’avvio del nuovo anno scolastico. Il Miur è pronto a dare tutto il supporto necessario”.

CAMPOMARINO E MONTENERO DI BISACCIA: NESSUN DANNO AGLI EDIFICI

Meno di 24 ore dopo la scossa di 5.1 del 16 agosto sono arrivate le prime buone notizie da Campomarino dove da poco si sono conclusi i sopralluoghi alle abitazioni del centro cittadino. “Le ispezioni effettuate nel corso della mattina negli edifici del nostro territorio – ha dichiarato il sindaco Gianfranco Cammilleri –  hanno confermato che non vi sono danni strutturali. Gli edifici pubblici sono stati ispezionati anche all’interno, le abitazioni private solo all’esterno fatta eccezione per coloro che hanno richiesto un intervento specifico. Anche le abitazioni del Borgo Antico, sorvegliato speciale, non hanno mostrato criticità”. Esito positivo anche per le verifiche di tutte le strutture scolastiche della città.

Disco verde pure dopo i primi sopralluoghi alle abitazioni di Montenero di Bisaccia. “Le prime verifiche effettuate su alcune abitazioni private, per le quali era stato richiesto l’intervento dei tecnici, – hanno comunicato dalla casa comunale –  non sono stati rilevati danni strutturali importanti. In ogni caso seguiranno ulteriori e più approfondite indagini”.

GESTIONE RISCHIO SISMICO, TOMA: “MACCHINA HA FUNZIONATO, PREMIATO GIOCO DI SQUADRA”

A fine giornata il primo bilancio del governatore che dice: “I disagi per la popolazione indubbiamente ci sono stati, ma devo dire che la macchina dell’emergenza ha risposto in maniera egregia e sono state poste in essere tutte le misure necessarie a gestire il rischio sismico. Del resto, la situazione di emergenza si prepara in tempo di normalità. Siamo riusciti, nei primi cento giorni di governo regionale, a mettere in piedi una squadra che, al suo esordio, si è dimostrata all’altezza della situazione. Mi corre l’obbligo di ringraziare tutta la struttura regionale, l’architetto Giarrusso, l’ingegnere Pillarella, l’architetto Pitassi, gli uomini e le donne del Servizio regionale di Protezione civile, così come le associazioni di volontariato che si sono dimostrate essenziali per le operazioni che fin qui abbiamo portato a termine. Un particolare ringraziamento alla Prefettura di Campobasso, al Corpo dei vigili del fuoco, all’Arma dei Carabinieri e a tutte le forze dell’ordine per il prezioso contributo che hanno offerto e continuano ad offrire”.

“La sala operativa del Servizio regionale di Protezione civile –ha spiegato il presidente – si è messa subito in contatto con i sindaci e le strutture locali del Sistema integrato di  Protezione civile. Dalle prime verifiche, l’evento, con epicentro localizzato tra i comuni di Montecilfone, Guglionesi e Palata in provincia di Campobasso, nettamente avvertito dalla popolazione, non ha prodotto danni a persone. Proseguono, invece, le operazioni di valutazione dei danni al patrimonio abitativo pubblico e privato, come pure il monitoraggio del viadotto del Liscione, che è stato chiuso, al momento, a scopo precauzionale”.

Toma ha pure riferito che “i sindaci dei comuni prossimi all’epicentro sono stati sollecitati a porre in atto le misure volte alla gestione del rischio sismico, con particolare riferimento alla necessaria assistenza alla popolazione, a procedere prontamente con le verifiche di agibilità e a provvedere all’attivazione dei Centri Operativi Comunali (COC). La loro risposta, mi preme sottolinearlo, è stata encomiabile. Il Servizio regionale di Protezione civile, attraverso la Colonna mobile, ha provveduto alla consegna di tende e brandine per fornire assistenza alla popolazione. Certo – conclude Toma – la zona interessata era segnalata per rischio idrogeologico, ma non per quello sismico. Quello che è accaduto negli ultimi due giorni, secondo quanto riferito dagli esperti, ci porta a riconsiderare in quell’area la soglia di pericolosità sismica”.

LA BELLA NOTIZIA E LE TELECAMERE DI SKY E RAI NEWS 24

sposi Montecilfone

Dunque, mezzo Molise è sprofondato di nuovo in un incubo, testimoniato dai racconti di coloro che hanno rilasciato interviste in tv: nei centri del sisma non sono arrivate solo le emittenti locali, ma anche quelle del tg di Sky e di Rai News 24. Chi ha le crepe in casa, non sa ancora se potrà tornarvi. Ma per loro il 17 agosto è stato un giorno di festa: Carlo Di Lisio e Raffaella Travisano hanno raggiunto un traguardo importante, 50 anni di matrimonio. Innamorati come dal primo giorno, la coppia di Montecilfoneha festeggiato con il classico pranzo. Insomma, la vita va avanti.

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