L'opera più attesa

Acqua dal Matese alla costa, ripartono i cantieri nelle campagne. E stavolta non è un annuncio

Cantieri ripartiti dopo anni di attesa per l'acquedotto Molisano centrale

L’acqua pura dal Matese dai rubinetti della costa è quasi un sogno ormai. Ma stavolta i lavori per completare l’acquedotto Molisano Centrale sono finalmente ripresi e non è un annuncio. È la realtà testimoniata da escavatori, gru, operai e mezzi pesanti impegnati sul cantiere sulla strada provinciale 111, comunemente detta delle Chiancate, che collega Termoli e Guglionesi. Da qualche settimana il cantiere ha ripreso a essere operativo e la speranza è che possa davvero concludersi entro qualche mese.

Azzardare una data di messa in funzione dell’acquedotto più desiderato della regione è una scommessa. Chi è al lavoro in questi giorni nelle campagne del Basso Molise ipotizza che avvenga per l’inizio del 2019, ma ormai tante volte i cittadini sono rimasti delusi. Meglio non dare niente per scontato.

Ma la buona notizia c’è, visto che il Consorzio Molisano centrale si è rimesso al lavoro. Si tratta di un’associazione temporanea di imprese che si sono messe insieme per realizzare l’opera. “I ritardi? C’è voluto del tempo per realizzare la variante” rivelano dal cantiere in un afoso pomeriggio di fine luglio fra scavi profondi diversi metri di fianco a oliveti e campi incolti. I vecchi tubi abbandonati per anni lungo la sp 111 sono stati posizionati in modo da essere presto collegati l’uno con l’altro, appena gli scavi saranno completati.

La variante è quella che dovrà portare l’acqua del Matese fino a Petacciato marina e alla Costa Verde di Montenero di Bisaccia, mentre inizialmente il tracciato sarebbe dovuto arrivare soltanto fino a Termoli. Ma l’importanza di portare acqua pure fino a due presidi turistici non è sfuggita agli amministratori che hanno spinto per questa modifica.

Sono però spuntati problemi di varia natura, da quelli infrastrutturali dovuti a frane sul percorso e quelli burocratici di un’opera da diversi milioni di euro. Risultato? Da dieci anni si attende il completamento di un’opera di sempre maggiore importanza per un territorio che oggi si approvvigiona di acqua potabilizzata della diga del Liscione, notoriamente non la migliore delle risorse idriche.

Il cantiere è da tempo fermo al 97 per cento del suo totale. Cosa manca? “Stiamo lavorando per completare il nuovo serbatoio costruito proprio qui da noi – riferiscono dal cantiere – a quello vecchio di Termoli”. Poi ci sarà da collegare gli altri paesi della costa, quali appunto Petacciato e Montenero. Sperando che stavolta vada tutto liscio.

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