L'assemblea nazionale

Voucher, Coldiretti pressa Di Maio: “Servono per la vendemmia e la raccolta di frutta e verdura”

La reintroduzione dei voucher in agricoltura, la difesa dei prodotti made in Italy e le conseguenze della Brexit: questi i temi principali al centro dell’assemblea nazionale di Coldiretti che si è svolta oggi – 13 luglio – a Roma alla presenza del vice premier Luigi Di Maio. Quest’ultimo, oltre ad ascoltare le richieste espresse dagli esponenti di un comparto fondamentale per l’economia italiana, nel corso del suo intervento ha annunciato che il Parlamento Italiano non ratificherà l’accordo Ceta, ossia l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada.

A Di Maio è stato chiesto di accelerare per reintrodurre i voucher dal momento che “circa la metà dei voucher in agricoltura viene impiegata per la vendemmia che quest’anno parte con gli inizi di agosto mentre sono già in piena attività le raccolte di ortaggi e frutta”.

 

Ma l’analisi delle criticità del settore ha toccato pure altri punti. “Sul piano politico – ha affermato il presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo – l’Unione Europea deve acquisire un nuovo protagonismo per promuovere regole sul commercio globale che non tengano conto solo del fattore economico ma anche del rispetto dei diritti sul lavoro, della tutela dell’ambiente e della salute”.

“Per questo – ha osservato il delegato confederale Giuseppe Spinelli – come sottolineato dal nostro presidente Moncalvo, serve ripensare dalle radici non solo le regole, ma in primo luogo i principi fondativi del libero commercio perché è necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore per chi produce e per chi consuma”.

 

Un altro nodo da sciogliere riguarda le conseguenze della Brexit perchè a pagare il cui conto “non può essere l’agricoltura italiana dove – ha osservato il direttore regionale di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – i tagli per 2,7 miliardi di euro al budget della Politica Agricola Comune (Pac) colpiscono 800mila aziende agricole, mettendo a rischio la loro capacità di affrontare sfide chiave per il Paese e per la stessa Ue, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza”.

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