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Venti euro a un dializzato per un ‘passaggio’ in ospedale: scoppia il caso dei rimborsi illegittimi

Nonostante esista un sistema di rimborso pubblico concesso dall'Asrem ai pazienti dializzati che devono recarsi in ospedale per le trasfusioni di sangue, ignoti avrebbero chiesto 20 euro a un malato per il trasporto, "Una tale richiesta è illegittima" ha scritto il direttore generale Gennaro Sosto al consigliere regionale Valerio Fontana (M5S) al quale è stato segnalato il caso.

Chi ha un parente emodializzato sa bene quanto possa essere sacrificante doversi recare in ospedale, un giorno sì e uno no, per le trasfusioni. E sa bene anche quanto pesi, economicamente, il trasporto, soprattutto se il paziente vive lontano dal reparto di emodialisi in cui deve curarsi per la malattia renale di cui soffre. Per questo esiste un sistema di rimborso pubblico che non giustifica, in alcun modo, eventuali richieste di denaro.

Eppure c’è chi ha provato in passato a fare la cresta sui malati spillando soldi in cambio del passaggio in ospedale. Lo aveva segnalato qualche tempo fa alla direzione Asrem la sezione molisana dell’Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto. Ma da via Ugo Petrella la loro lettera è stata ignorata (cosa che, però, al direttore Gennaro Sosto non risulta) costringendo i soci a chiedere aiuto al consigliere regionale Valerio Fontana il quale, assunte le necessarie informazioni, ha voluto diffondere il contenuto della risposta ottenuta dal direttore generale dell’Asrem.

valerio fontana

“Esistono precisi accordi con l’azienda sanitaria che mettono al riparo gli emodializzati dal rimborso spese per il trasporto. La Regione Molise ha uniformato la procedura di rimborso delle spese di trasporto riconosciuto in favore di soggetti in trattamento emodialitico ambulatoriale residenti in centri periferici rispetto alla ubicazione del luogo di cura autorizzando l’Asrem ad erogare il costo del biglietto nel caso di trasporto con mezzi pubblici e prevedendo criteri di pagamento precisi in caso di trasporto con autovettura privata, ovviamente previa richiesta documentata da parte dell’interessato”.

I venti euro – questa la cifra riferita da Fontana e chiesta da ignoti al dializzato come rimborso spese – non erano dovuti. I dettagli di questo biglietto illegittimo non li conosce né Sosto né Fontana. Ma non è da escludere una indagine per capire se ci sono furbetti che, approfittando dello stato di salute precario dei pazienti, possano indurli a credere che una libera offerta – chiamiamola così –  sia consigliabile per avere un servizio ‘migliore’. 

“Se così fosse – ha detto Sosto – non esiterei ad auspicare l’intervento della magistratura”.

“Una eventuale richiesta di ‘offerta a titolo di rimborso’ indirizzata dal vettore al paziente – così si conclude la nota dell’Asrem – risulterebbe del tutto illegittima”.

Né se la persona si fosse recata a Termoli, a Campobasso e neppure nel distretto di Isernia-Venafro “dove vige un contratto di fornitura del servizio che prevede che il trasporto sia effettuato da una cooperativa, a fronte di un canone in carico all’Asrem, a titolo assolutamente gratuito per il dializzato” come è stato spiegato al consigliere Fontana quando ha chiesto lumi sulla situazione.

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