Studiare va bene, cercare e ricercare materiale per la tesi pure. Ma se si riesce a lavorare sul campo e a trasformare la teoria in pratica meglio ancora. Perfetto poi se il tuo lavoro conclusivo ha pure un fine benefico, quello di aiutare – seppur nel suo piccolo – una popolazione duramente colpita dal terremoto nel centro Italia del 2016.
E’ la sfida di Stefano Rinaldi, 21enne studente di un piccolo paesino della provincia di Bari, Castellana Grotte, da tre anni iscritto alla facoltà di Scienze Turistiche di Termoli. E di turismo e di idee si sente che è appassionato, si legge negli occhi mentre racconta e si nota quando con entusiasmo e voglia di fare inizia a spiegare il perché di questa sua scelta un po’ fuori dalle normali tesi di laurea. Lui ha scelto di dare una possibilità e una opportunità di vita, di rinascita a persone, prima ancora che ai luoghi, che in quelle zone sono nate e cresciute e in meno di qualche minuto hanno perso tutto.
In biblioteca come ogni studente c’è stato per preparare gli esami e per “pianificare” la sua tesi di laurea, che però sarà molto di più dei libri: sarà zaino in spalla, scarpe ai piedi, macchina fotografica e block notes per gli appunti per vedere da vicino e capire cosa fare e come intervenire. “O almeno provare – confessa lui – sarà una tesi sociologica relativa al territorio, mi occuperò del problema dal punto di vista turistico su un’area limitata, visto che è complicato allargare troppo lo sguardo”.
“Ascolterò coloro che hanno scelto di rimanere lì e di scommettere ancora su quel territorio e poi lo commenterò in maniera riflessiva, anche grazie ai tanti modelli che ho: dal mare, alla montagna, passando per l’escursionismo”. Tutte esperienze fatte sul campo nel corso dei tre anni di studio, durante i quali Stefano è stato anche rappresentante degli studenti per la sua facoltà. E ora le metterà in pratica proprio nelle zone martoriate dal sisma. Dove anche l’analisi di chi lì magari non è mai andato può essere uno spunto per ripartire, il punto di partenza da cui far rinascere case, aziende, turismo e quindi scuole e soprattutto la vita.
Proprio per lanciare la sua “impresa di laurea” ha pensato anche ad un modo per finanziarla, attraverso il tanto attuale crouwfounding: con una pagina aperta per l’occasione su facebook ha chiesto un aiuto per sostenere le spese del viaggio, del vitto e dell’alloggio utili a esplorare, girare e vedere, “insomma per la mera sopravvivenza”.
E qualche risposta positiva l’ha avuta. Adesso comincia il viaggio, zaino in spalla e mente pronta alle nuove idee. Da qualche parte bisogna cominciare per ripartire.
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