Cronache

Un mini aeroporto: studi in corso, in ballo 50 posti di lavoro

Il progetto è pronto e realizzabile, d’accordo Assindustria e Ance, Si attende la decisione della Giunta regionale

Il progetto è di quelli interessanti, autorevoli e certamente non irrealizzabili. A maggior ragione se attorno c’è la partecipazione attiva delle Autonomie locali, quella di esperti pronti a sostenerne fattibilità e sviluppo, e di appassionati che sull’opera scommettono buona parte della crescita economica del Molise. Parliamo dell’avio-superficie che dovrebbe sorgere tra i Comuni di Cercepiccola e San Giuliano del Sannio.

I sindaci dei rispettivi paesi, infatti, hanno contattato ad agosto scorso il comandante pilota di Agnone (di adozione milanese dove è operativo con la sua professione) Emilio Carosella. Sessant’uno anni, operator manager, anche pilota acrobatico, legato alla sua terra di origine, quando gli è stato chiesto un parere tecnico sulla fattibilità di un’opera simile in Molise lui non ha esitato a mettersi subito al lavoro.

Lo aveva già fatto in realtà (assieme ad altri) nel 2011 quando il progetto di un’area aeroportuale aveva interessato i Comuni di Cantalupo nel Sannio e San Massimo. Si parlò all’epoca di grande opportunità, si fecero sopralluoghi e interventi di fattibilità, poi (come spesso purtroppo accade in Molise) tutto si risolse in una bolla di sapone e anche il comandante pilota Carosella lasciò la società.

Fino a quando Cercepiccola e San Giuliano del Sannio, forti di una vasta area che bene si presta in questo caso ad un’avio-superficie, hanno contattato di nuovo il comandante pilota Carosella per valutare una seconda chance. Ci furono contatti produttivi anche con la giunta Frattura, in particolare con l’assessore Pierpaolo Nagni. Quindi sono stati eseguiti gli studi di fattibilità, quelli relativi all’impatto ambientale, tutti con esito positivo finché si è arrivati al giorno delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale e all’uscita di scena della giunta Frattura. Quindi tutto daccapo, a partire dalla trafila con il nuovo esecutivo capeggiato dal governatore Donato Toma. «Che al progetto – ha spiegato il comandante Carosella – non è parso affatto insensibile. Anzi».
Però tarda ancora ad arrivare l’incontro ufficiale (rinviato per motivi istituzionali) con il neo assessore Vincenzo Niro. Nel frattempo Carosella e altri esperti come lui, all’avio-superficie di Cercepiccola e San Giuliano, continuano a lavorare. Il prospetto è allettante.

E Carosella precisa: «Intanto precisiamo che non si tratta di un aeroporto ma di un’avio-superficie lunga 1500 metri larga 35 più una stazione con uffici e area parcheggioSono due i pilastri per i quali un’avio-superficie sarebbe importante per il Molise. Il primo: la sanità e penso al trasporto di organi, di urgenze cliniche e quant’altro. Il secondo pilastro è quello relativo alle attività di protezione civile. Detto questo – continua Carosella – il terzo pilastro collegato a questi due, potrebbe essere un consorzio di imprese iniziale (e Assindustria è estremamente favorevole) per le operazioni di volo che riguardano le aziendeed è quindi finalizzato a reggere la gestione della superficie. Altrimenti se non si fa così rischierebbe di diventare una nuova cattedrale nel deserto ed io al mio Molise non auguro questo».

Se la Regione Molise si decide a collaborare fattivamente alla realizzazione di quest’opera in cantiere ci sono molteplici opportunità di crescita e sviluppo. A cominciare dai posti di lavoro. In due anni si prevede l’utilità di almeno 50 assunti tra specialisti del settore e amministrativi. E poi le attività correlate: «Fatta un’aviosuperficie è ipotizzabile a quel punto una scuola di volo per piloti professionisti e le assicuro – spiega Carosella – che non sarebbe roba da poco. L’installazione di simulatori professionali utilizzabili anche dall’Università, nonché dalla facoltà di medicina per l’esecuzione di test che valutano le performance umane. Infine non è da meno la possibilità di manifestazioni anche come i campionati mondiali di acrobazia che qui, in questa terra, potrebbero migliaia di turisti e visitatori. Io davvero penso che si potrebbe fare molto ma è necessario che il governatore e l’assessore Niro diano continuità al lavoro iniziato e che non vada nuovamente disperso come accadde purtroppo nel 2011».

E se Assindustria ha già palesato il proprio interesse all’opera, d’accordo sarebbe anche l’Ance. Insomma attorno a questo embrione ci sono molteplici attenzioni, bisogna soltanto concretizzarle in qualcosa che finalmente porti il Molise fuori dallo storico isolamento rispetto al quale le nuove generazioni, andando via, hanno dimostrato insofferenza e intolleranza. (CN)

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