Il caso del 47enne morto dopo la corsa in puglia

Vittima di malasanità, donati gli organi e disposta l’autopsia. In ospedale gli ispettori ministeriali

Il 47enne Michele Cesaride dichiarato clinicamente morto questa mattina all'ospedale di San Giovanni Rotondo. Era stato colpito da una emorragia cerebrale e trasferito a San Giovani Rotondo dopo la disavventura della tac in riparazione a Termoli. In mattinata gli ispettori del ministro Grillo al San Timoteo. Intanto è stato disposta l'autopsia.

La morte clinica è stata dichiarata questa mattina 19 luglio all’ospedale di San Giovanni Rotondo. Nulla da fare per Michele Cesaride, il 47enne di Larino vittima di malasanità, che aveva avuto una emorragia cerebrale martedì scorso. La famiglia dell’uomo, molto conosciuto in paese, ha autorizzato la donazione degli organi ma qualche ora dopo, mentre ci si disponeva ad avviare l’espianto, è arrivata la comunicazione della Procura della Repubblica. E’ necessario procedere all’autopsia, che tuttavia non ha compromesso l’espianto degli organi, al quale la famiglia tiene in linea con la volontà del loro congiunto.

 

Proprio in queste ore infatti è stata trovata una soluzione di compromesso, un esame autoptico contestuale all’espianto degli organi per il quale il magistrato competente Fabio Papa, in servizio come distrettuale al tribunale di Larino, ha già dato il nulla osta. Verificata la fattibilità della procedura, intorno alle ore 20 di oggi la decisione in accordo fra i medici di San Giovanni Rotondo e l’istituto di medicina legale di Foggia. Gli organi di Michele dunque saranno donati.

Intanto stamane in ospedale, al San Timoteo di Termoli, sono arrivati gli ispettori del Ministero della Salute inviati dalla ministra Giulia Grillo per chiarire come mai la rete delle emergenze non ha funzionato e perché la Tac era rotta, non permettendo quindi una rapida diagnosi dell’uomo. Gli ispettori, fra cui i carabinieri del Nas delegati, hanno acquisito la documentazione relativa alla procedura e interrogato il personale che, a vario titolo, ha partecipato alla rete dei soccorsi. Alla ispezione, che si è protratta per alcune ore, hanno preso parte anche i vertici della Asrem, dal direttore general Gennaro Sosto al direttore amministrativo Antonio Forciniti. Secondo le prime ricostruzioni dell’azienda sanitaria molisana non ci sarebbe stato comunque nulla da fare. La Tac del San Timoteo in riparazione non avrebbe comunque modificato la gravità dell’accaduto. Ma l’esame autoptico, alla presenza dei periti anche di parte e della famiglia, che ha prodotto un esposto alla Procura innescando l’indagine, dovrà chiarire anche questo. 

Purtroppo la notizia arrivata stamattina dall’ospedale garganico era attesa. Già martedì sera, qualche ora dopo l’emorragia che inizialmente si era manifestata come un mal di testa, i medici avevano constatato la morte cerebrale del 47enne Michele, autista di autobus della cittadina frentana. Troppo compromessa la situazione che si era probabilmente aggravata per l’attesa dovuta all’ambulanza del 118 frentano impegnata altrove e alla mancata comunicazione fra ospedale di Termoli e 118 regionale del fatto che la Tac del San Timoteo era fuori uso. Portarlo da Larino in ambulanza al nosocomio costiero è servito a poco, anzi probabilmente è stato deleterio, visto che andava subito trasferito in una struttura dotata di quel macchinario. La mancanza di un reparto di Neurochirurgia nelle vicinanze ha fatto il resto.

Quando il 47enne è arrivato a San Giovanni Rotondo era in condizioni disperate. Dopo circa 48 ore di agonia stamane la morte. La famiglia di Michele ha scelto di compiere un gesto nobile, autorizzando la donazione degli organi. Ma c’è da capire adesso come si muoverà la magistratura. Praticamente certa l’apertura di un’inchiesta penale per capire chi possa aver avuto responsabilità nella morte, o meglio nei mancati soccorsi tempestivi e necessari, fatti di risorse umane e mezzi, nei confronti dell’uomo.

 

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Chi si è mosso già è il Ministero della Salute. Proprio ieri la ministra Giulia Grillo aveva annunciato l’invio di una task force in Molise e stamane alcuni funzionari del Ministero sono giunti al San Timoteo. Si tratta di tre medici del Ministero che compongono assieme al comandante dei Nas Molise Mario Di Vito la commissione voluta da Roma. Hanno incontrato il direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto, il direttore amministrativo Antonio Forciniti, e Filippo Vitale, direttore sanitario dell’ospedale, per fare luce tramite l’indagine amministrativa. Partiti quindi gli accertamenti per capire cosa non ha funzionato nella rete dell’emergenza-urgenza e se davvero si poteva e doveva fare qualcosa di diverso. La stessa Asrem ha fatto sapere di aver svolto ieri degli accertamenti interni all’azienda sanitaria.

Intanto il presidente della Regione Molise Donato Toma, nel commentare la tragedia, ha annunciato l’intenzione di chiedere al Governo la revisione del decreto Balduzzi che coi suoi tagli ha portato oggettivi disagi alla sanità molisana, in molti casi ormai inadeguata a garantire il diritto alla salute.

La popolazione di Larino invece è scossa per una tragedia che la colpisce nel profondo e che tuttavia appare annunciata, specie dopo la chiusura del punto di primo intervento del Vietri, solo pochi giorni fa. Per sabato pomeriggio 21 luglio dalle 19 è stata indetta una marcia silenziosa in paese. Una marcia per mostrare vicinanza alla famiglia di Michele e al tempo stesso protestare contro la politica che ha deciso quei tagli al settore che mostrano adesso tutto il loro lato più disumano. Il corteo si radunerà di fronte al Vietri per poi raggiungere la chiesa Beata Vergine delle Grazie, percorrere viale Giulio Cesare e concludersi in piazza del Popolo.

 

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