Il talento

L’artista che dà ‘voce’ ai pensieri della zia down: “Racconto i suoi stati d’animo”. E l’opera finisce su Rolling Stones Italia

Si chiama 'Onde senza fine' l'opera di Ivana Volpe, trentenne artista campobassana, pubblicata sulle pagine del famoso magazine. E' il frutto di una ricerca iniziata nel 2014: "Non solo raccolgo e conservo i fogli trascritti quotidianamente da mia zia, ma provo anche a portare allo scoperto questo tentativo di comunicazione".

“Quando sono stata contattata da Rolling Stones Italia, ho pensato che non poteva essere vero, pensavo di aver capito male e che si trattasse di un altro giornale con meno eco”. E invece la telefonata del giornalista Nicolas Ballario forse un po’ ha cambiato la vita di Ivana Volpe (nella foto in bianco e nero scattata da Cosimo Paino). Una delle opere realizzate dalla giovane artista campobassana è stata selezionata dalla famosa rivista musicale, di cui si sta parlando ancora di più in questi giorni per il suo manifesto anti-Salvini sottoscritto da numerosi intellettuali e artisti.

E’ cominciato tutto così per Ivana, che è tornata in Molise dopo gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e all’Accadémie Royale de Beaux-Arts di Bruxelles. “Quando ho realizzato che avrei dovuto realizzare un’opera inedita per Rolling Stones Italia, è iniziata a venirmi l’ansia”, dichiara a Primonumero. L’entusiasmo e l’adrelina affiorano ancora dalla sua voce mentre racconta questa esperienza. In una settimana ‘Onde senza fine’ era pronta. E con quell’opera è come se la giovane artista nata a Campobasso 30 anni fa avesse voluto dare ‘voce’ ai pensieri e alle emozioni della zia, affetta da sindrome di down.

Ivana Volpe

“Da 2014 – spiega Ivana – ho iniziato la raccolta dei foglietti manoscritti da mia zia che è affetta dalla sindrome di Down. Lei realizza quotidianamente questi fogli, lo fa per ore e ore. Non è una scrittura decifrabile, piuttosto sono dei segni che assomigliano ad una sorta di tracciato neurologico oppure ad un elettrocardiogramma. La raccolta di questi foglietti rientra nell’ambito di uno studio che sto svolgendo sulla relazione tra il suono e la realizzazione di un’opera d’arte, i legami che ci sono tra i suoni e la produzione artistica. Il mio non è soltanto un lavoro di raccolta e conservazione di questi fogli, ma il mio intento è anche quello di portare allo scoperto questo tentativo di comunicazione diverso dal solito, che però si avvicina molto di più a qualcosa di artistico che di verbale. E’ come se fosse una sorta di mappatura dei suoi stati d’animo”.

Con un lavoro minuzioso, certosino Ivana ha cominciato a raccogliere e a ‘leggere’ quei fogli. “Ne sono centinaia e centinaia”, dice. Tuttavia, per la rivista Rolling Stones ne ha selezionati solo nove. “Il flusso che caratterizza i foglietti mi sono sembrati un po’ come le onde sonore con cui si cerca di comunicare qualcosa, ma sono di difficile comprensione. Il mio tentativo è proprio quello di portare allo scoperto questo tentativo di comunicazione che altrimenti non avrebbe eco. Quindi è anche una riflessione sullo stato di diversità che viene superato attraverso questa creazione che ho chiamato ‘Onde senza fine’”. Un’opera moderna ma che al tempo stesso sembra provenire da un antico passato, quasi preistorico, tribale.

Ivana volpe opera

L’artista campobassana (“farà molta strada”, scrive il giornalista di Rolling Stones Italia) ha altri due progetti per il futuro: a settembre parteciperà al premio ‘Paci – Città di Isernia’. Attualmente sta collaborando in un progetto di mobilità Internazionale della durata di tre anni che prevede tappe a Savigliano (Cuneo), in Lituania e a Malta.

L’obiettivo dunque è continuare in questo percorso professionale. Ma è difficile fare l’artista in Molise? “In realtà – ammette – lo è meno del previsto: tornando qui, pensavo di accantonare tutte le aspettative legate a questa questo lavoro. Invece ho trovato amicizie e contatti che mi fanno muovere anche verso l’esterno. Come si suol dire, pensare locale, agire globale”.

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