Festival del sarà a termoli

La bimba siriana e la fiducia nel domani: il messaggio di Pierfrancesco scuote la piazza fotogallery

Toccante testimonianza del termolese Pierfrancesco Citriniti, inviato di Propaganda Live su La7, al Festival del Sarà

La vera protagonista della seconda serata del Festival del Sarà 2018 non c’era, ieri 25 luglio, in piazza Duomo. È una bimba siriana che oggi si trova da qualche parte in Germania, con la famiglia. Ma il suo racconto, fatto di disegni su un quaderno, ha smosso le coscienze di chi ascoltava, o almeno si spera l’abbia fatto. A darle voce il termolese Pierfrancesco Citriniti, un giovane che gli italiani hanno imparato a conoscere in tv, prima su RaiTre e ora su La7. Era il racconto drammatico di come una bimba di nome Sherazade vive e vede l’esodo del suo popolo dalla Siria dilaniata dalla guerra, verso la terra promessa moderna, la Bundesrepublik di Frau Merkel.

Il confronto che ne è seguito, dal titolo “La democrazia fragile”, è stato segnato anche da quelle immagini, riportate sul megaschermo alle spalle dei relatori della serata. Disegni definiti “la storia moderna in un quaderno” da Pierfrancesco, un termolese grande e grosso, con una barba che lo rende personaggio e una voglia di raccontare il mondo visto coi propri occhi e con la telecamera di Propaganda Live e ancor prima di Gazebo, entrambe condotte da Diego Bianchi, in arte Zoro. Proprio in uno dei loro servizi da inviati sulla rotta balcanica della migrazione, hanno ricevuto quel dono condiviso ieri nella piazza del Borgo vecchio di Termoli da Citriniti.

Dopo un omaggio video dedicato a Sergio Marchionne, ex capo della Fiat scomparso proprio ieri, dal “momento Zoro” è partito il secondo appuntamento serale del festival dedicato al dialogo e alle prospettive future, ideato e condotto da Antonello Barone. Zoro ha inviato un video messaggio nel quale ha confessato di avere “poche certezze” e di essere “un po’ pessimista sul sarà, visto il presente”. Tuttavia ha invitato tutti a “vigilare perché si stanno perdendo cose che davamo per scontate”.

La parola è passata ai relatori dopo il lungo e apprezzato intervento di Citriniti. A introdurre il confronto un altro video messaggio, del professore della NYU of Florence Gianluca Sgueo, che ha posto un quesito. “Siamo sicuri che la democrazia sia fragile oppure è semplicemente in transizione?”. Una prospettiva che ha trovato per nulla d’accordo il giornalista di Repubblica Stefano Cappellini. “Dissento, ci sono dati oggettivi che ci fanno preoccupare. La fragilità del sistema della delega è evidente, e oggi addirittura qualcuno propone di superare il Parlamento”.

Inevitabile quindi chiamare in causa Patrizia Manzo, consigliera regionale del M5S, visto che il riferimento di Cappellini era a un’intervista del numero uno dei pentastellati, l’imprenditore Davide Casaleggio. “Il riferimento probabilmente non è a un futuro prossimo, ma non bisogna avere paura della Rete, noi ci incontriamo su Rousseau. Ogni proposta di legge che faccio viene prima esaminata dalla nostra comunità”.

“Ci sono un sacco di bachi nel modo di gestire internet” è intervenuto il deputato di +Europa Alessandro Fusacchia che poi a proposito di democrazia ha fatto riferimento al vincolo di mandato inserito dal M5S con una battuta. “Viola la Costituzione, hanno messo una penale di 100mila euro per chi abbandona il partito in Parlamento. Ho intenzione di lanciare una campagna di crowdfunding (raccolta fondi, ndr) per liberare un parlamentare M5S in ostaggio”.

Roberto Rao, del Cda di Poste Italiane, ha invitato a fare “attenzione ai cambiamenti repentini. Un anno e mezzo fa chi avrebbe predetto Trump, Macron e Conte al governo?”. Quindi si è ricollegato all’affermazione di Casaleggio. “Un Parlamento che non lavora è il peggior spot per la democrazia e 900 parlamentari sono troppi”. Uno dei pochi a condividere la visione del professor Sgueo è stato il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca. “La democrazia non è fragile, fra dieci anni parleremo delle stesse cose. Soprattutto a livello locale è rappresentata in maniera forte”.

La serata si è conclusa con il classico augurio-proposta da inserire in senso lato nel salvadanaio-pecorella del Festival del Sarà. “Una visione diversa dell’immigrazione” la proposta di Cappellini. “Tre idee: dare risalto con una pubblicazione, come un fumetto, al quaderno della bimba siriana. Aumentare la formazione in maniera trasversale, anche per i parlamentari. L’anno prossimo trasformiamo questo confronto in maniera circolare, come un’agorà e chiamiamola Voltaire”.

Rao ha chiesto “storie vere e meno fake news”, mentre per Manzo “una democrazia che passi dalla partecipazione diretta”. Citriniti ha spronato “i giovani ad avere coraggio e il sindaco a invitarli in Comune per confrontarsi”. Sbrocca ha promesso questo impegno esprimendo prima una sorta di desiderio: “Che Salvini non sia più il premier italiano mentre Conte lo dobbiamo cercare a Chi l’ha visto?”. Poi un auspicio: “Maggiore solidarietà, caratteristica che gli italiani hanno un po’ perso e che devono riacquistare”.

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