Al porto

Il gabbiotto diventa discarica: cresce l’ammasso di rifiuti

Brutto colpo all’immagine della città e al decoro fra paese vecchio e area portuale

Dovrebbe essere un deposito di oli esausti e bidoni di gasolio, invece si trasforma ogni estate in una discarica a cielo aperto. La puzza è insopportabile, complice la vicinanza col depuratore del porto. Quel pezzo di Termoli, stretto fra il porto e il paese vecchio, a due passi dalla scogliera e dalla passeggiata sotto le mura, è un pugno in un occhio.

È il deposito utilizzato solitamente per il rifornimento di gasolio, di fianco alle mura del depuratore portuale, dagli operatori della marineria termolese. Un gabbiotto che però risulta perennemente aperto e dove prima i marinai e poi chissà quante altre persone, hanno iniziato a buttare di tutto.

Anche perché giusto di fianco ci sono i bidoni della raccolta differenziata: giallo per la plastica, bianco per la carta, nero per il secco residuo. La realtà è che lì dentro finisce di tutto. Ma l’apice della sporcizia si trova proprio di fianco. Fra le reti delle barche, i sacchi neri, i bidoncini di plastica o quelli di latta, le cassette di plastica, i cartoni della birra, l’ammasso di rifiuti cresce giorno dopo giorno.

Chi dovrebbe intervenire probabilmente chiude entrambi gli occhi. Un letamaio del genere è accettato senza che le istituzioni intervengano né la gente protesti. Così l’immagine di Termoli subisce un altro duro colpo.

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