Campobasso

Ex vigile morto in servizio, dopo 25 anni il Comune paga risarcimento da 481mila euro

La vicenda si è conclusa 27 anni dopo la sua morte, quando la Cassazione ha dato ragione alla signora Maria Rosaria Savignano e alla famiglia di un vigile urbano morto per cause di servizio. Era il 1993. A conclusione dell’iter giudiziario, il Comune di Campobasso dovrà sborsare un cospicuo risarcimento nei confronti della famiglia dell’ex dipendente comunale: 481mila euro. Per reperire tale cifra l’amministrazione è stata costretta a ricorrere ad un debito fuori bilancio e ieri, 30 luglio, il consiglio comunale ha approvato a maggioranza la delibera che autorizza il ‘prelievo’ dalle casse di palazzo San Giorgio per pagare la causa, come disposto dal giudice della Suprema Corte.

E’ solo una delle spese inserite all’interno delle proposte di deliberazione al vaglio dell’Aula. Tra queste anche due variazioni al bilancio, di cui una molto consistente: un milione e 236mila euro per far fronte ad una serie di spese. Un provvedimento duramente contestato da Francesco Pilone: “E’ un atto illegittimo, questa delibera è frutto di una cattiva amministrazione”.

Critiche pure per l’ennesimo debito fuori bilancio per pagare gli espropri dei terreni per la Tangenziale Nord di Campobasso: il conto da saldare, in questo caso, è di 274mila euro nei confronti della Bo.co.ge., la ditta vincitrice della prima gara d’appalto (poi contestata) per realizzare l’opera e con cui il Comune aveva avviato una transazione dopo aver perso il ricorso in Cassazione. La delibera ha suscitato la reazione del consigliere del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina che ha parlato di “responsabilità della struttura se si è in ritardo con gli espropri, si poteva procedere con gli espropri anche se non era stato ancora definito l’esito dei ricorsi”.

Infine, il Consiglio comunale ha preso atto della revoca delle dimissioni di Michele Ambrosio: l’esponente dell’Udc aveva lasciato due commissioni in segno di protesta conto il patrocinio dato dall’ente di palazzo San Giorgio al Molise Pride. Al suo posto Ambrosio aveva designato D’Elia e Massarella, entrambi del Pd. Ma proprio i democratici avrebbero provato a ‘imporre’ altri nomi. Insomma, alla fine piuttosto che ‘soccombere’, il consigliere centrista ha preferito revocare le dimissioni.

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