Campomarino, la nuova rotonda? “Un pugno nell’occhio”

Non piace e non convince la nuova rotonda nata nell’ incrocio stradale di Via della Stazione, Viale Marconi e Corso Skanderbeg a Campomarino. Il Comitato di Via Risorgimento la definisce “un vero  pugno nell’occhio per bruttura, disarmonia e talmente sacrificata da essere poco funzionale“. Una decisione, quella presa dall’Amministrazione comunale guidata da Gianfranco Cammilleri, “scellerata quella di mutare la viabilità urbana, ormai in corso da lunedì 23 gennaio scorso, che ha creato e continua a creare notevoli disagi”.

Le arterie principali della cittadina arbëreshe, prima del cambio di percorribilità,  erano Corso Skanderbeg  e Viale Marconi, che “l’attraversavano per lungo con un doppio senso di circolazione e che davano, in un certo senso, brio e vivacità soprattutto alle attività commerciali del centro”. Il nuovo progetto, invece, “convoglia l’intero traffico su Via Risorgimento, una via del centro, ma comunque secondaria per dimensione,  e prevede per Corso Skanderbeg e per il tratto iniziale di Viale Marconi, il senso unico nella direzione Termoli-Nuova Cliternia”, spiegano dal Comitato.

In via Risorgimento “i residenti della strada hanno difficoltà ad uscire dalle proprie case in quanto bloccati dall’incessante passaggio, sovente molto veloce, delle automobili, e non è di certo casuale il fatto che di recente due persone sono gravemente cadute, pressate dal transito ininterrotto delle macchine”.  A questo si aggiungerebbe il fatto che “nel tratto più lungo mancano i marciapiedi in entrambi lati, ergo i passanti non sono protetti, inoltre sono state posizionate strisce pedonali quasi in curva, in un punto in cui le vetture quasi sempre scorrono a velocità esagerata, superando il limite”. Infine sono emersi i disagi “delle attività commerciali, sia del centro che della strada in oggetto e nel nulla sono finiti i reclami e le petizioni già inoltrate al Comune”. Per questi motivi, il Comitato di Via Risorgimento chiede “un immediato ripristino della vecchia viabilità, con preghiera di non promuovere alcun altro progetto scellerato”.

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