Petacciato

Camionisti rubano giochi sotto gli ombrelloni, ma Mirco e il suo rottweiler li bloccano

Due uomini originari del foggiano beccati ieri notte mentre si dileguavano con due reti pieni di giochi per bambini appena rubati al lido Calypso. A sventare il furto il guardiano notturno e il suo cane.

Se ne stavano andando con due reti cariche di giochi appena rubati sotto gli ombrelloni, ma non avevano fatto i conti con Mirco, il guardiano notturno, e col suo cane, un rottweiler da 70 chili. Sono stati loro a sventare il furto ieri notte al lido Calypso di Petacciato marina.

L’episodio è avvenuto attorno alle 2, quando due uomini, entrambi camionisti originari della zona di Foggia, sono stati sorpresi da Mirco, giovane guardiano notturno dello stabilimento balneare di via del Mare. “Ho notato che avevano due reti pieni di roba – riferisce Mirco Vincenzi, 30 anni -. Li ho fermati e ho chiesto loro dove l’avevano presa. Hanno farfugliato qualcosa, che stavano facendo una passeggiata e l’avevano raccolta sulla spiaggia libera. Ma non ci ho creduto”.

Gli animi si sono surriscaldati, i toni delle voci si sono alzati. Uno dei camionisti ha provato a mettere le mani addosso a Mirco, che a sua volta si è difeso. “Igor, il cane che porto con me ogni notte, ha capito che qualcosa non andava ed è saltato addosso a uno dei due immobilizzandolo. L’altro invece era mezzo ubriaco” racconta ancora il guardiano. A dargli manforte anche Fabio, il suo collega che si trovava poco lontano, dalle parti del lido Eva, e che qualche ora prima li aveva fatti parcheggiare a qualche centinaio di metri di distanza. Quindi Mirco ha deciso di chiamare i carabinieri. “Quando l’ha sentito, quello che era finito per terra è riuscito a divincolarsi dal rottweiler ed è scappato”.

L’altro, apparentemente poco lucido, è rimasto finché sono arrivati i Carabinieri da Montenero. Le forze dell’ordine hanno preso i dati dell’uomo, mentre Mirco dopo aver raccontato l’accaduto ha deciso di non sporgere denuncia. “Dopotutto era una refurtiva da poco, ma non potevo certo lasciarli andare, altrimenti al mattino i bambini non avrebbero trovato i loro giochi e io avrei perso il lavoro”.

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