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Primo Consiglio comunale, la presidenza va alla minoranza. E la Giunta si dimezza gli stipendi

Un inedito non solo locale: come annunciato in campagna elettorale l’amministrazione targata Mario Bellotti ha offerto la carica di presidente del consiglio comunale di Guglionesi a un esponente della minoranza. Eletta con 11 voti favorevoli e due schede bianche l’ex candidata a sindaco per i 5 Stelle Giuliana Senese, che ha apprezzato quello che è ha definito un "gesto democratico" senza rinunciare al suo ruolo di consigliere di minoranza, in una logica costruttiva che al momento vede d’accordo anche gli altri tre esponenti della opposizione. Affollatissimo il primo consiglio comunale che si è svolto nel pomeriggio di oggi in una sala strapiena. Al termine la nuova Giunta ha deliberato il dimezzamento delle indennità: il risparmio annuo di circa 45mila euro sarà devoluto per progetti sociali e per i giovani. Domani, venerdì, la ratifica e la pubblicazione dell’atto.

Era una delle scommesse del programma elettorale, e anche una iniziativa inedita, almeno da queste parti dove, politicamente, vige la prassi del vincitore “asso piglia tutto”. E cioè, in caso di vittoria, offrire la presidenza del Consiglio comunale alla minoranza.

Ora che Mario Bellotti, a capo di Guglionesi Riparte, è diventato sindaco con uno scarto di 113 preferenze su 5 liste in corsa, Il proposito si è concretizzato grazie alla disponibilità di una parte della minoranza, che ha accolto come un gesto democratico l’iniziativa di recepire un ruolo istituzionale che configura una funzione super partes e di obiettività rispetto alle logiche partitiche. La presidenza del Consiglio comunale perciò è andata a Giuliana Senese del Movimento 5 stelle. Che non solo è il primo presidente del consiglio espressione della minoranza nel Comune di Guglionesi, per giunta donna, ma è anche il primo consigliere pentastellato a varcare l’ingresso del Municipio, visto che alle elezioni del 10 giugno scorso il Movimento si è presentato con il suo simbolo per la prima volta nella storia politica locale.

In una sala consiliare affollatissima, con decine di persone che sono rimaste in piedi, tra cui anche – a sorpresa – il professor D’Alimonte, politologo, costituzionalista e editorialista del Sole 24 Ore, che in questi giorni si trova nel suo paese di origine per qualche giorno di relax, si è svolta la prima seduta pubblica dell’amministrazione Bellotti. Che ha ratificato l’assegnazione delle deleghe ai quattro assessori (Giuliano Senese, che è anche vicesindaco, Pino Aristotile, Pina D’Onofrio e Elisa D’Astolto) e ha poi proseguito con la nomina a scrutinio segreto del Presidente del consiglio comunale. Incarico andato appunto a Giuliana Senese, emozionata come d’altronde quasi tutti, ad eccezione dei “veterani” della politica, più “scafati” e meno sensibili, comprensibilmente, all’entusiasmo da debutto.

Eletto anche il vicepresidente del Consiglio: un ruolo conquistato con 10 voti su 13 da Stefania Addesa. Fra i consiglieri di opposizione Giuseppe d’Urbano e Gianfranco Del Peschio hanno espresso perplessità circa l’apertura alla minoranza di un ruolo, la Presidenza, che «è incompatibile con la carica di consigliere: pur essendo un gesto democratico non può essere accolto», mentre l’assessore Aristotile ha esortato a una collaborazione comune per «abbattere le barriere e gli steccati. Noi – ha garantito rivolgendosi agli ex avversari della campagna elettorale – faremo nostre le vostre idee, se valide».

Il Consiglio in ogni caso si è svolto in un clima di serenità , anche perché si è trattato della prima Assise civica e gli stati d’animo tutto sommato sono stati improntati più all’entusiasmo che alla polemica. Nominati anche i rappresentanti della commissione elettorale e quelli in seno all’Unione dei Comuni Basso Biferno. La scelta è ricaduta, oltre che sul sindaco che di diritto fa parte dell’ente consortile, su Pino Aristotile e Antonio Tomei, rispettivamente espressione di maggioranza e opposizione.

Chiusa la seduta, dopo auguri e saluti e foto di rito, la Giunta si è riunita per la prima riunione, nella quale ha deliberato il dimezzamento delle indennità di funzione. Sia il sindaco che il vicesindaco e gli assessori hanno rinunciato al 50% dello stipendio, come promesso in campagna elettorale e sottoscritto nel programma. Il risparmio stimato è di circa 43mila euro all’anno, che saranno utilizzati in favore di progetti per i giovani e il sociale. Una decisione che la popolazione ha apprezzato fin da subito e che ha giocato un ruolo di spicco nell’orientamento degli elettori. L’atto sarà ratificato domattina, venerdì, e pubblicato sull’Albo Pretorio.

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