Cronache

Coldiretti, agricoltura sociale coi disabili per scoprire la campagna

Imparare a riconoscere e utilizzare le piante aromatiche e officinali nell’ottica di una sempre maggiore integrazione sociale delle persone diversamente abili: questo lo scopo dell’incontro nella “Casetta don Carlino”, azienda agricola e agrituristica di Campomarino impegnata nel sociale, accreditata a Campagna Amica di Coldiretti. La giornata, in linea con il sentire di Coldiretti verso l’importanza dell’integrazione sociale dei diversamente abili, ha coinvolto gli ospiti delle cooperative sociali “DiversaMente” di Termoli e “Progetto Popolare” della Basilicata.

Nel corso della giornata gli ospiti delle cooperative hanno avuto modo di visitare l’azienda e partecipare ad un’originale lezione “in campo” tenuta dal biochimico Giovanni Occhionero, socio fondatore della “Domus Area” di Bagnoli del Trigno. Guidando gli ospiti nel campo, il biochimico ha così spiegato loro le caratteristiche, le proprietà ed i possibili utilizzi di alcune piante aromatiche e officinali presenti in azienda, conducendoli in una sorta di viaggio sensoriale fra colori e profumi.

Tutto questo rientra nell’agricoltura sociale, ovvero in un insieme di servizi che vanno dal reinserimento socio lavorativo di soggetti disagiati, disabili o problematici, all’educazione ambientale, dalle attività terapeutiche fino ai servizi alle comunità locali.

«Un’attività, questa dell’agricoltura sociale – spiega il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – che anche in Molise sta prendendo sempre più piede, come dimostra l’aumento di aziende agricole e agrituristiche, aderenti a Terranostra,che offrono questo servizio. L’agricoltura sociale – aggiunge il direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – è la punta più avanzata della multifunzionalità che Coldiretti ha fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare così lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale.

E’ questa – conclude Spinelli – una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona».

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