Cronache

Operazione Finanza, 9 arresti. Perquisizione anche a Bojano

Ha coinvolto anche la provincia di Campobasso l’operazione anti-ndrangheta condotta all’alba di oggi dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, su ordine del procuratore capo della Procura Ettore Squillace Greco. Il gip Marco Sacquegna ha disposto misure restrittive nei confronti di nove persone. A finire in carcere il viceprefetto reggente dell’Isola d’Elba, Giovanni Daveti, 66 anni, e Giuseppe Belfiore, 61 anni, più volte arrestato per associazione di stampo mafioso ed esponente di spicco di un clan della ’ndrangheta, a suo tempo mandante dell’omicidio del procuratore di Torino Bruno Caccia.

Altre sette persone sono finite agli arresti domiciliari. L’attività investigativa rientra nell’operazione denominata “Vicerè”, scattata alcuni mesi fa, e si inserisce nell’ambito di un’articolata indagine svolta da militari della compagnia di Portoferraio e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Livorno che ha già portato alla denuncia di 27 soggetti, responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, porto abusivo di esplosivi (detenuti al fine di compiere un atto di intimidazione), contrabbando di 9 tonnellate di sigarette, indebita compensazione di debiti tributari tramite fittizie compensazioni, illecita sottrazione al pagamento delle accise sugli alcolici, anche mediante falso in documenti pubblici informatici.

Contestualmente alle misure cautelari, sono state eseguite perquisizioni personali, domiciliari e locali con la collaborazione dei reparti territoriali interessati nelle province di Livorno, Torino, Asti, Padova, Ravenna, Forlì, Pisa, Pistoia, Campobasso, Napoli, Salerno, Lecce e Brindisi. Per quanto riguarda il Molise, la Finanza avrebbe perquisito l’abitazione di una persona residente a Bojano che non ha nulla a che vedere con la ndrangheta ma con reati fiscali.
Impegnati complessivamente circa 120 militari. I due capi dell’organizzazione e gli altri sette arrestati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, porto abusivo di esplosivi detenuti per compiere un atto di intimidazione, indebita compensazione di debiti tributari con crediti inesistenti, contrabbando di 9 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e illecita sottrazione al pagamento delle accise sugli alcolici, anche mediante falso in documenti pubblici informatici. Le indagini hanno sgominato una banda dedita alle frodi fiscali e alla detenzione di esplosivi per compiere intimidazioni e altri reati e sono scattate dopo un controllo per abusi edilizi all’ isola d’Elba.

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