Cronache

Cinghiale in città, il cacciatore: “Non è detto sia solo uno. Attenti se portate il cane in giro”

Gli avvistamenti di ungulati a Termoli si susseguono anche in zone diverse. Secondo Nicola Di Pardo, esperto cacciatore e conoscitore del territorio, «potrebbero essere esemplari diversi provenienti dalla riserva di San Giacomo. Il cinghiale non attacca, ma potrebbe essere rischioso andare in giro col cane senza guinzaglio o se l’animale ha dei cuccioli. Ma i danni maggiori sono per le macchine e le colture». Molte le soluzioni proposte e non solo legate all’uso del fucile.

Gli avvistamenti sono quattro nell’arco di una settimana o poco più. Le zone diverse, anche se quasi tutte vicine, e in città è uno degli argomenti più discussi. Il cinghiale che gira per le vie di Termoli, quasi sempre di notte, filmato o fotografato da cittadini increduli e in qualche caso spaventati. Tanto che il sindaco Angelo Sbrocca sabato scorso ha emanato un’ordinanza di cattura o abbattimento. Ordinanza che, va precisato a scanso di equivoci, intima agli organi preposti, vale a dire Regione Molise e Carabinieri Forestali, di fare tutto quanto nelle loro capacità per togliere di mezzo quell’animale selvatico che può fare grossi danni. Nessuna autorizzazione a imbracciare il fucile e farlo fuori per i comuni cittadini quindi, perché questo aggiungerebbe pericolo a pericolo. Lo sa bene Nicola Di Pardo, esperto cacciatore a capo di un’associazione cinofila e conoscitore del territorio a trecentosessanta gradi.

Gli avvistamenti si susseguono. La prima domanda è quella che si fanno in molti: c’è da avere paura?
«No, in linea generale non c’è pericolo perché è un animale grosso, che ha un’immagine brutta, ma è innocuo. Però attenzione, il cinghiale è un animale selvatico e non puoi sapere che reazione avrà».

Questo cosa vuol dire?
«È importante non avvicinarsi. Il cinghiale di solito non attacca l’uomo, questo no, anzi può essere che se urli lo spaventi. Diverso è il discorso se ci si trova di fronte un animale ferito o con dei cuccioli. In quel caso sì, può attaccare l’uomo. E c’è un’altra cosa».

Quale?
«Chi porta il cane a spasso stia attento, specie se per caso il cane sfugge dal guinzaglio. Il cinghiale vede il cane come un lupo e sentendosi in pericolo può attaccarlo. In quel caso non si deve cercare di difendere il cane, perché il cinghiale attaccherebbe anche la persona».

Ma dai video che sono in rete, si può intuire se si tratta dello stesso esemplare o ce n’è più di uno?
«Non so dire dai video, ma potrebbero essere più d’uno. Non dimentichiamoci che vicino al parco di Termoli c’è la riserva naturale di San Giacomo. Potrebbero venire da lì».

Il sindaco ha emanato un’ordinanza, chi dovrebbe intervenire?
«La Regione dovrebbe autorizzare la polizia provinciale a catturarlo».

Ma è sicuro tenere delle riserve così vicine ai centri abitati al giorno d’oggi?
«Assolutamente no, perché gli animali si avvicinano sempre di più alle case. Quelle zone di riserva vanno aperte o comunque allontanate dai paesi. Per questo so che verrà approvato il nuovo Piano faunistico con conseguenti modifiche al calendario venatorio, ma non ho idea quando entreranno in vigore».

Perché secondo lei ci sono sempre più cinghiali nelle vicinanze dei centri abitati?
«L’ho già detto e lo ripeto. I paesi si sono spopolati, specie in altitudine e ci sono sempre meno terreni seminati. Per questo i cinghiali, così come altri animali, non trovano cibo e si avvicinano sempre più a valle».

Che rimedi si possono adottare?
«Io propongo la coltura a perdere. Seminare prodotti (cereali, foraggio, legumi, ndr) che vengono poi mangiati dai cinghiali e da altre specie come fagiani o lepri. I costi sono molto inferiori rispetto a quelli affrontati per i danni che questi animali fanno quando distruggono i nostri campi coltivati».

La caccia al cinghiale va migliorata?
«Visto che ci sono così tanti esemplari si potrebbe aggiungere un quarto giorno ai tre previsti durante il periodo in cui la caccia è aperta, da ottobre a dicembre con un periodo di deroga a gennaio. Il rischio è però che qualcuno faccia il furbo andando a sparare ad altre specie. Per questo servono controlli, però è indubbio che la caccia serva e bisognerebbe investirci su, visto che ha un indotto bello grosso».

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