Cronache

A 79 anni anni scompare Gigi Graziani. “Persona perbene con la passione dei modellini delle barche”

Venerdì 13 aprile è scomparso Luigi Graziani, conosciuto da tutti come Gigi, appartenente ad una delle famiglie più cospicue di Termoli. Nel ricordo di Giovanni De Fanis, la storia della sua famiglia e la sua passione per i modellini delle barche. «Era una persona perbene, educata e mite».

Grande impressione ha destato a Termoli la notizia della morte, avvenuta venerdì 13 aprile all’età di 79 anni di Luigi Graziani, Gigi per i suoi cari e per gli amici. Una persona perbene, educata, mite, erede di una delle famiglie più cospicue di Termoli.

I Graziani si trasferirono a Termoli da Acquaviva Collecroce intorno alla metà dell’Ottocento, andando ad abitare in una casa, da loro fatta edificare tra via Marconi e Corso Fratelli Brigida. La proprietà agricola fu costruita comprando terreni soprattutto tra Termoli e San Giacomo. Il grande palazzo di Corso Nazionale 75 invece è della fine dell’Ottocento (progetto dell’ingegner Enrico Vetta), il cui giardino (o almeno ciò che rimane) è tuttora l’unico spazio verde del centro abitato.

Nonostante la privilegiata condizione, nessun membro di questa famiglia, in nessuna epoca, ha mai agito per imporre il proprio ruolo dominante sulla vita cittadina. Al contrario di altre famiglie del posto, assai meno benestanti.

Nessun colono o mezzadro ha lamentato atteggiamenti vessatori da parte dei loro datori di lavoro. Anzi, quando il rapporto veniva a cessare, specie dopo tanti anni, i Graziani non hanno mai mancato di riconoscere generosamente la loro collaborazione. Il papà di Gigi era l’ingegnere Achille, a sua volta nipote di Novenio Achille, consigliere comunale di Termoli dal 1870 al 1886 e sindaco tra il 1871 e il 1872. Un altro antenato, Giovannangelo, è morto nelle carceri borboniche dopo avere preso parte ai falliti moti della rivoluzione napoletana del 1799.

Suo nonno, di cui portava il nome, si occupava prevalentemente di amministrare le proprietà di famiglia e nello stesso tempo coltivava la passione della fotografia. È grazie a lui che possiamo ammirare oggi rari scorci della città nei primi anni del Novecento, quanto mai utili a ricostruire il passato.

Il fratello del nonno, Enrico, ha rappresentato gli elettori di Termoli al Consiglio provinciale dal 1896 all’avvento del fascismo, con il quale, va rimarcato, non ha mai avuto a che fare, come del resto tutti i Graziani. Di questo suo impegno politico restano le iniziative tese a dare un porto a Termoli. Memorabile al riguardo la sua relazione al I Congresso Molisano del 1922, svoltosi prima della Marcia su Roma presso il Convitto M. Pagano di Campobasso.

Gigi Graziani era tipo schivo e riservato e grazie a questo suo carattere è riuscito a tenere al riparo dalle curiosità, sempre attive nei riguardi delle vicende di grandi famiglie, una vita privata dedita prevalentemente al lavoro e alla famiglia. A pochi, tra i quali chi scrive, concedeva qualche indiscrezione sui suoi hobby.

A questo proposito sapendo del mio interesse per le imbarcazioni a vela della marineria termolese, un giorno mi invitò a casa sua per vedere i modellini di navi e barche che aveva realizzato nel suo laboratorio. Rimasi strabiliato per l’abilità con cui li aveva costruiti.

Sempre legato alle barche d’epoca conservo un altro ricordo di Gigi: una “uscita” di quattro ore nel luglio del 2003 con la paranza degli anni Venti “La Vittoriosa” di un altro amico, Giorgio Fidani di Porto San Giorno. Quel giorno invitammo con noi un marinaio esperto, Michele De Gregorio, detto “Büche-Büche”, scomparso da qualche anno. Una giornata indimenticabile.

Con Gigi mi scambiavo immancabilmente gli auguri in occasione delle principali feste dell’anno. Lo stesso è avvenuto pochi giorni fa per la Pasqua. Mai avrei immaginato che sarebbe stato l’ultimo contatto con lui. La sua scomparsa mi rattrista molto.

Alla moglie, signora Angiola, ai figli Giovanna, Marta, Enrico e alla sorella Elisa vadano le mie sentite condoglianze, cui si associa la redazione di Primonumero.it

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