Politica

Venittelli: “Zona economica speciale è seme per rilancio del Molise”

«Con la Zes daremo impulso all’economia e all’occupazione e daremo uno slancio forte offrendo sconti doganali e fiscali per l’esportazione, accelerando le procedure burocratiche, attraendo nuove imprese, concedendo il credito di imposta per l’acquisto di macchinari». Con questa introduzione, la candidata dem al proporzionale del Senato Laura Venittelli, inaugura l’ultima conferenza stampa a Termoli dell’1 marzo, in vista delle elezioni di domenica prossima.
La zona economica speciale, abbreviata Zes, istituita con il decreto legge 91 del 2017, fa parte del cosiddetto “Decreto Sud” ed individua le zone italiane, collegate da aree portuali, come destinatarie di benefici fiscali ed amministrativi per il rilancio dell’economia. Per far parte del progetto, è importante che l’area individuata, ben definita e delineata, sia collegata alla rete transeuropea dei trasporti e deve rispondere a delle caratteristiche stabilite da un regolamento comunitario. «Era partita come un’ipotesi che poteva riguardare solo aree con porti particolari ed il Molise, non avendo questa caratteristica, risultava escluso – commenta Venittelli –. Grazie ad un lavoro certosino fatto all’interno della commissione trasporti di Senato e Camera, il Partito Democratico è riuscito a far passare questo importante emendamento per la nostra Regione, che ci permetterà di agganciarci ad altre realtà che possiedono già le caratteristiche di rete transeuropea, come la Puglia o la Campania».
Venittelli fa un ultimo appello agli elettori e si toglie gli ultimi sassolini dalla scarpa: «I molisani possono continuare a fidarsi di noi. Votare PD significa portare avanti tutti i nostri progetti, oltre alle tante iniziative messe in cantiere e che hanno bisogno di essere concluse. Significa avere la possibilità che la zona economica speciale possa essere materializzata e possa concludersi con un progetto vero. Su questo mi ci gioco la faccia anche perché quando prendo un impegno lo porto a casa. Gli altri parlano di rimborsopoli, noi di cose vere e concrete».

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