Politica

Presentata la lista Potere al Popolo: “Ripartiamo dai cittadini e dalle battaglie quotidiane”

Presentati i sei candidati della lista “Potere al Popolo” che, sottolineano, “mira a dare voce a tutte le esigenze dei cittadini e riparte proprio da loro per dare rappresentanza alle categorie più deboli di precari, disoccupati e malati”. Con il 51% di donne candidate, il partito vuole portare il Parlamento le battaglie quotidiane che da anni affliggono i cittadini italiani

Siamo ormai in pieno clima politico e le presentazioni delle liste non risparmiano nessuno, nemmeno di domenica. E così, il 4 febbraio, è toccato alla lista “Potere al popolo” ed al loro motto “Dov’era il no, faremo il sì”. I sei candidati hanno scelto di presentarsi, esponendo le loro idee, all’aperto con lo sfondo della Torretta Belvedere.


La lista mira a dare voce e rappresentanza in Parlamento alle «lotte quotidiane che affrontiamo», come esordisce Italo Di Sabato, già consigliere regionale di Rifondazione Comunista e capolista alla Camera dei deputati. A lui l’onore di aprire le danze, presentando sia il programma politico, che gli altri candidati: «Siamo l’unica organizzazione politica e sociale che si presenta a queste elezioni di sinistra e quando parliamo di sinistra ci riferiamo a quelle forze ed organizzazioni che parlano di diritti, di rivendicazioni sociali, di espressioni sociali e che lottano affinché milioni di cittadini possano migliorare la loro condizione». Di Sabato non si risparmia e punta il dito contro le riforme finora attuate dal Governo: «Noi poniamo in essere un’idea alternativa dell’uso e della gestione del territorio, quando lottiamo contro il jobs act e la riforma Fornero lo facciamo in nome di un lavoro che riconosca i diritti ed abolisca la schiavitù e lo sfruttamento».

Secondo, in ordine di presentazione, è stato Luigi Vitulli, detto Luigino come lui stesso tiene a sottolineare, attivista termolese del coordinamento “No Tunnel” che spiega i motivi della sua candidatura: «La mia candidatura parte dalle vertenze territoriali e mi candido per ripartire dai luoghi. Nel momento in cui i cittadini si mettono insieme ed elaborano un programma, possono impedire anche speculazioni edilizie e del modo di vivere di una città e lo abbiamo dimostrato con la lotta contro il tunnel. Se sarò eletto lotterò per avere una legge urbanistica regionale e un regolamento referendario regionale».
Paolo Marinucci, già militante di sinistra a Termoli e candidato al Senato nel collegio uninominale, ha espresso emozione per la sua candidatura «e per un progetto politico di lotta sociale in cui mi riconosco per le battaglie fatte in passato nel mio ruolo di Consigliere Comunale prima e di candidato sindaco dopo. Dobbiamo far fronte comune per vincere».

La parola passa poi ad una delle tre donne presenti. La presenza femminile è «motivo di orgoglio» per la lista che ha il 51 per cento di attiviste. A parlare è Rossella Griselli, precaria e sindacalista con l’Usb: «La mia è una candidatura spontanea perché, essendo io precaria, so i problemi che affrontano le persone che non hanno occupazione, che perdono la casa, che non possono permettersi la sanità o la scuola pubblica». Griselli nei giorni scorsi ha ricevuto delle minacce anonime concretizzate con l’invio di una lettera e di un taglierino con l’intimidazione a farsi da parte ma non si arrende e commenta: «Questo è un episodio sgradevole. Voglio dire a chi lo ha commesso che non ha fatto altro che rafforzare la mia idea politica e la voglia di stare in questo partito. Continuo la mia strada, assieme ai miei compagni, per cercare di portare un po’ di vita nuova».


Candida Stellato, candidata al plurinominale alla Camera ed attivista ambientale già impegnata nei comitati No Manze, No Triv, spiega come la sua candidatura sia dovuta al suo «impegno di attivista nelle battaglie del Molise, una Regione sotto scacco dopo i decreti Sblocca Italia che tolgono di fatto il potere alle regioni. Il Governo Renzi ha fatto una manovra per cercare di blindare i referendum: dopo essersi accordato con le dieci regioni che lo hanno richiesto, ha modificato una norma del 1990 che di fatto toglie autonomia alle Regioni. Ora tutte le richieste di concessioni, sia per gli inceneritori che per le trivellazioni, passano direttamente per lo Stato. E’ un atto gravissimo ed anticostituzionale».


Cinzia Di Pentima, isernina e candidata al collegio plurinominale del Senato, si presenta con una battuta: «Il popolo non tradirà mai il popolo»ed illustra una serie di punti del programma: «Per me è importante tutto il programma, ma mi sta particolarmente a cuore la proposta per la liberalizzazione della cannabis terapeutica. Questa potrebbe essere l’unica terapia che permetterebbe di vivere una vita dignitosa a chi, come me è malato di fibromialgia o ai malati di Sla, a chi ha il morbo di Crohn o crisi epilettiche». In merito alle unioni civili dichiara: «Se due persone dello stesso sesso vogliono sposarsi a me fa piacere. Questo Stato non ha il diritto di mettersi in mezzo e dovrebbe pensare alle schifezze che ha firmato, come legge Fornero, jobs act ed articolo 18».


Le battute conclusive sono affidate a Di Sabato che, dopo aver ribadito la voglia di mettersi in gioco di tutti i candidati, condanna la Rai, a suo giudizio colpevole di non trattare in maniera paritaria i candidati: «Inoltreremo un esposto al Corecom contro la Rai, servizio pubblico pagato dai contribuenti, per violazioni al regolamento della par condicio».

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