Cronache

Eternit e rifiuti abbandonati, lo scempio continua: discariche in zona Sinarca e tratturo

Ennesima situazione di degrado a San Giacomo. Alcuni ‘furbetti’ hanno abbandonato numerosi rifiuti ingombranti come materassi, piccoli e grandi elettrodomestici, plastica, legno e il pericoloso eternit. Il materiale, ormai in decomposizione, rappresenta un rischio enorme per la salute dei cittadini ed i volontari di Ambiente Basso Molise hanno deciso di denunciare il degrado: «Ogni giorno nasce una discarica abusiva e nessuno fa niente. Invieremo un questionario ai Comuni per sapere qual è il costo di bonifica di queste discariche».

La storia si ripete ancora: rifiuti abbandonati in mezzo alla vegetazione ed eternit lasciato a marcire su strade periferiche. Dopo il caso di via Allende al lido di Campomarino, dove qualche ‘furbetto’ ha ben pensato di abbandonare una vasca di eternit, è la volta di San Giacomo degli Schiavoni.
A farne le spese ancora una volta, tenuto conto che già in precedenza una situazione analoga era stata segnalata dai volontari e la zona in questione ripulita, è la strada provinciale 112 in zona Sinarca: qui, oltre ai rifiuti più comuni come scarti edili, legno, plastica, piccoli e grandi elettrodomestici in disuso, sono presenti circa una quindicina di materassi ed il pericoloso eternit ormai in decomposizione.

I rifiuti sono stati lasciati in cinque diversi punti e sono stati rinvenuti, nei giorni scorsi, dai volontari di Ambiente Basso Molise: «L’area interessata da questo fenomeno è quella del Sinarca, dopo il kartodromo al bivio tra San Giacomo e Petacciato – spiega il presidente dell’associazione Luigi Lucchese –. Sono cinque discariche, di cui un paio vicine tra loro, altre vicine ad un uliveto ed una nei pressi della domus romana a San Giacomo dove qualcuno ha abbandonato l’eternit. Quest’ultimo, tutto spezzato e rovinato, è visibile dalla strada. Sono siti già segnalati e, probabilmente, già puliti, ma che continuano ad essere un punto di discarica abusiva».

L’eternit è stato, per anni, il materiale più usato nell’edilizia: a partire dal 1930 e fino al 1992, quando l’Italia ne vietò l’uso e la commercializzazione a causa della tossicità dei materiali. La sua fibra, a base di amianto, è famosa per l’elevata resistenza ma l’eternit, abbandonato senza alcuna precauzione, si deteriora e disperde nell’aria una sostanza tossica pericolosa per la salute.

Il suo smaltimento prevede dei costi che variano in base alla superficie dell’area da bonificare e bisogna rivolgersi a ditte specializzate che si trovano dislocate lungo tutto il territorio nazionale. Forse proprio a causa del costo di trasporto e smaltimento dell’amianto o proprio perché ignaredell’iter da seguire, molte persone decidono di abbandonarlo in natura, lungo strade secondarie. L’assenza di centri di stoccaggio rifiuti complica ulteriormente la situazione.

«Con l’inizio della raccolta differenziata le cose sono peggiorate. A San Giacomo non esiste più un centro raccolta, ma i cittadini possono rivolgersi a quello di Guglionesi – continua Lucchese –. Credo che la gente non sappia che esistano questi centri raccolta, altrimenti non si spiega il fatto che io abbia trovato quindici materassi».

L’abbandono di questi rifiuti ha superato i livelli di guardia e con il passare dei giorni il degrado non fa che aumentare, come conferma lo stesso Lucchese: «C’è di tutto e di più. La cosa grave è che ogni giorno nasce una discarica abusiva e nessuno fa niente. Noi di Ambiente Basso Molise invieremo un questionario ai Comuni per sapere qual è il costo di bonifica di queste discariche. Lo avevamo già fatto in passato, ma dei quindici paesi interpellati rispose solo quello di Montenero di Bisaccia».

I “furbetti” non hanno risparmiato nemmeno il tratturo che, da patrimonio storico, è divenuto luogo d’abbandono per eccellenza delle lastre di amianto.

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