Politica

Noi con l’Italia: “Poca trasparenza dell’Amministrazione Sbrocca”

Il partito di minoranza “Noi con l’Italia” torna a colpire l’operato di Sbrocca e della sua Amministrazione. Sul tavolo del confronto politico è finita la poca trasparenza sull’attività e sulle relative procedure amministrative al Comune di Termoli in questi anni di legislazione.

A sottolineare l’insufficiente chiarezza dell’istituzione è stato il coordinatore di “Noi con l’Italia” Christian Zaami che ha puntato il dito sulla mancata democraticità e partecipazione dell’elettorato: «Il suo concetto di trasparenza, tanto decantato durante la propaganda elettorale e ribadito durante l’insediamento, è una falsità. Sbrocca non ha mantenuto nessuna delle sue promesse, infrangendo la fiducia dell’elettorato. Dove sono i parchi giochi in ogni quartiere che aveva promesso? Dov’è la disponibilità a dialogare con i cittadini e quel famoso referendum sul tunnel? Dove sono finite le sedi destinate alle associazioni termolesi? Ha dichiarato che avrebbe reso pubblici gli atti, ma non è possibile accedervi nemmeno dopo averne fatto regolare richiesta.
Sbrocca è solo una fotocopia sbiadita dell’Amministrazione Greco. Il famoso palazzo di vetro, così definito dall’attuale sindaco dopo aver sottolineato la trasparenza a cui si sarebbe attenuta la sua amministrazione, cadrà da solo. Voglio dire al Presidente Frattura che saranno i molisani a fermarti e bocciare questa maggioranza Pd».

Una delle situazioni che ha infastidito la minoranza è il pagamento delle fatture. Sembra che alcune abbiano una corsia preferenziale, come sottolineato dal capogruppo Basso Antonio Di Brino: «Come mai alcune fatture, nonostante vengano presentate dopo, vengono saldate immediatamente, mentre altre, magari più vecchie, non sono ancora state liquidate?».

L’ex sindaco ha contestato anche alcune gare approvate negli ultimi quattro anni, sottolineando il fatto che gli atti non siano stati resi pubblici nemmeno dopo formale richiesta. Gli esempi riportati riguardano il contratto tra il Comune di Termoli e l’Aipa, che si è occupata dei parcheggi a pagamento, la struttura del Macte di via Giappone che avrebbe dovuto ospitare le associazioni, ma invece «accoglie solo le riunioni del Pd» come dichiara lo stesso Di Brino, la gestione del parco, attualmente affidata all’associazione Tennis Termoli e l’accordo tra Comune e Frentania per la gestione del Teatro Verde.

Le preoccupazioni maggiori per il partito “Noi con L’Italia” e per Di Brino riguardano le spese “pazze” degli ultimi anni: «Sbrocca continua ad assumere consulenti esterni, spesa di oltre 150mila euro ed ha dovuto accendere il mutuo per avere denaro sufficiente da destinare al ripristino del manto stradale. Spero che non si stiano accumulando altri debiti».

L’opposizione fa il punto anche sulle polemiche degli ultimi mesi, riguardanti il tunnel, il depuratore e lo slittamento delle elezioni regionali: «Il tunnel non si farà ed i termolesi si troveranno a dover rimborsare la ditta che ha vinto l’appalto. Sul tema del depuratore, sono state depositate le carte di conclusione delle indagini; rispetto a questo noi abbiamo avviato la creazione del depuratore del Sinarca ed abbiamo richiesto alla Crea la progettazione dell’impianto di sollevamento a Rio Vivo, ma è stato tutto dall’Amministrazione Greco. I quasi 3 milioni di euro investiti per le elezioni regionali potevano essere utilizzati per altro. Se e quando tornerò in Regione – ammette Di Brino, svelando l’interesse a candidarsi – chiederò la rimodulazione dei 5 milioni destinati al tunnel e chiederò che parte di quei soldi vengano investiti per il ripristino dell’asfalto e dei marciapiedi di Termoli, comprese le strade di lottizzazione. Sbrocca, nella sua veste di sindaco non come persona, potrebbe essere considerato un bugiardo seriale. Speriamo che questa Amministrazione cada prima della sua naturale conclusione. Penso di avere ancora tanto da offrire alla politica». Sul tema del degrado ambientale sono tutti d’accordo: «Io avevo chiesto la delocalizzazione del centro alla zona industriale, visto che l’eco-centro è altamente inquinante – continua Di Brino – ma Sbrocca ha pensato bene di cambiare il nome in centro di raccolta e di prevederne due: uno è quello già esistente nella zona artigianale e l’altro vicino al depuratore del Sinarca, dove si sono verificati problemi legati al dissesto idrogeologico e di allagamento con conseguenti infiltrazioni di acqua».

Un’Amministrazione “incapace di mantenere le promesse e di gestire le spese” che non piace alla minoranza, specialmente in questo periodo di campagna elettorale: «Questa è una dittatura bella e buona – dichiara il componente del partito Michele D’Auria – Dobbiamo riportare la democrazia nel Comune di Termoli, permettendo ai cittadini di esprimersi liberamente e partecipare attivamente alla vita politica. Guardiamo al futuro con coerenza ed i cittadini voteranno con coscienza».

Più informazioni
commenta