Cronache

Le onde sotto l’asfalto, porto in tilt e pescatori infuriati. Stop anche ai pullman per le Tremiti

Disagi a non finire per il cedimento della banchina del molo nord est del porto, dove la Capitaneria ha riscontrato infiltrazioni di acqua del mare. Pescatori costretti a fare numerosi viaggi in più per scaricare il pescato, mentre i turisti che intendono imbarcarsi verso le Tremiti devono percorrere un lungo tratto a piedi per la chiusura della strada.

Non è passata nemmeno una settimana da quando la Capitaneria di porto di Termoli ha transennato parte del molo nord-est. Un provvedimento necessario a mettere in sicurezza un’area fortemente erosa ed al contempo molto trafficata durante tutto l’anno, ma i disagi hanno già iniziato a farsi sentire ed anche i pescatori: «Ci lamentiamo da anni dello stato di abbandono del porto. Ora è ancora più difficile caricare e scaricare tutto. Non oso immaginare cosa succederà con l’arrivo della stagione estiva. Dobbiamo scappare» commenta uno di loro.

La causa della chiusura è riconducibile all’erosione del sottosuolo con conseguente cedimento del manto stradale, come chiarito dal Comandante della Capitaneria di Porto di Termoli, Sirio Faè: «Durante i controlli quotidiani abbiamo notato dei piccoli cedimenti della strada. Verificando con più attenzione abbiamo notato che, al di sotto della banchina, c’erano degli sgrottamenti, con uno svuotamento del materiale che costituisce la banchina stessa. Questo ha generato una situazione di pericolo, con la creazione di possibili voragini, che ci ha costretti ad intervenire transennando la zona interessata ed emettendo un’ordinanza di Polizia Marittima. In quella zona si sente proprio il rumore delle onde che si infiltrano al di sotto della banchina».

Le transenne e la segnaletica utilizzate lungo l’area della banchina, compresa parte del muraglione paraonde, creano diversi fastidi sia agli armatori sia agli operatori turistici. Come prevedibile, la viabilità ha subìto delle modifiche consistenti: una vasta area della banchina e buona parte del muraglione paraonde risultano transennate e l’unica strada percorribile è quella che costeggia la banchina dove attraccano i pescherecci.

La viabilità provvisoria coincide con la banchina operativa e questo provoca il susseguirsi di una serie di problematiche collegate soprattutto al transito di merci e persone: «I camion che trasportano materiali di rifornimento dovranno essere di dimensioni inferiori – continua il Comandante della Capitaneria di Porto -. I pullman che accompagneranno i turisti all’imbarco per le Isole Tremiti non potranno più arrivare nel piazzale antistante l’imbarco stesso a causa della grandezza stessa dei mezzi, ma dovranno fermarsi al limite della viabilità provvisoria».

La competenza dei rilievi e dei successivi lavori è affidata ai tecnici in seno alla Regione. «È compito della Regione Molise provvedere sia ad una campagna di sondaggi con accertamenti geotecnici, per comprendere l’estensione del fenomeno, per poi procedere alla messa in sicurezza ed al consolidamento della zona – conclude il Comandante Faè – Abbiamo già effettuato dei sopralluoghi preliminari con personale tecnico della Regione ed abbiamo rappresentato l’urgenza di intervenire. In questa settimana abbiamo un altro incontro per valutare sia la spesa che la gravità della situazione».

La notizia non ha lasciato indifferenti gli armatori che non sono soddisfatti di come venga bistrattata la zona portuale e decidono di sfogarsi: «Abbiamo difficoltà enormi a muoverci con i mezzi, soprattutto lungo il costone visto che è l’unica strada percorribile da mezzi pesanti. Ora siamo costretti a fare il giro dall’altra parte e dobbiamo usare camion più piccoli e, spesso, dobbiamo fare più di un viaggio per riuscire a trasportare tutto quello che ci serve».

Malgrado la situazione si sia aggravata solo negli ultimi giorni, sembra che questi problemi affliggessero da tempo l’area, come ci confermano alcuni operatori: «Sai che novità. Sono anni che si creano buche lungo quella zona, se ne sono accorti solo ora? Forse perché ci sono le elezioni e se la giocano come jolly politico» ed ancora: «Prima mettevano la pezza e non facevano sapere nulla ora si stanno preoccupando. E noi, intanto, siamo costretti a scaricare i mezzi lontano dalle imbarcazioni ed a trasportare tutto a mano».

Come se tutto questo non bastasse, a subire i disagi saranno anche i turisti che, durante la prossima estate, sceglieranno le Isole Tremiti come meta delle loro vacanze: «Le sembra bello che migliaia di turisti debbano trascinare le loro valigie per tutta la banchina? – ci racconta una signora – Già qui non viene nessuno, se poi li accogliamo così possiamo proprio chiuderci al turismo». «Si stava meglio quando si stava peggio – scherza un pescatore – Mi auguro che vada tutto giù e che ritorni il porto di una volta. Hanno fatto un’opera faraonica che non hanno saputo gestire e noi paghiamo il prezzo più alto».

Tra i problemi sollevati, alcuni pescatori sottolineano anche i disagi nel servizio di raccolta differenziata e puntano il dito contro la politica: «Voglio sapere dove buttare l’immondizia visto che l’eco centro è chiuso. Qui è un ricettacolo di piccioni e ratti che camminano liberamente tra le attività di rivendita. Senza parlare degli animali morti che vengono lasciati lì per mesi fino a che diventano polvere. È uno schifo. Quando si tratta di pagare sanno dove siamo, quando invece devono fornire i servizi scappano. Consiglio ai politici di non venire a chiedere voti o li faccio scappare».

Domenico Guidotti, presidente dell’Assoporto, associazione senza scopo di lucro che conta il 90 per cento degli armatori termolesi iscritti, dichiara: «È una cosa inaspettata che sicuramente creerà dei disagi alle attività del porto, soprattutto ai mezzi pesanti. Abbiamo fiducia nell’Amministrazione pubblica e sappiamo che si adopererà affinché il problema venga risolto nel miglior modo e nel minor tempo possibile».

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