Sono rimaste nascoste per migliaia di anni, ma finalmente le tombe sono tornate alla luce. Si tratta di sepolture che fanno parte di una necropoli, sicuramente più grande e molto antica, di cui non si hanno ancora notizie certe. La scoperta è avvenuta in contrada Sterparone, sul tratto interessato dai lavori di realizzazione del metanodotto Larino-Chieti. Come spesso accade, sono stati proprio i lavori del cantiere a permettere di effettuare questa importante scoperta.
A darne notizia è stato il sindaco di Montenero di Bisaccia Nicola Travaglini, che ha avvisato anche la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise che sarà chiamata ad effettuare ulteriori indagini. L’obiettivo, come specificato dal sindaco, è quello di valutare l’impatto dell’opera prevista sul patrimonio archeologico. «Si tratta di un fatto nuovo e importante per Montenero sul quale porremo la massima attenzione; al momento restiamo in fiduciosa attesa dei risultati definitivi degli scavi di quella che potrebbe rivelarsi un’interessante scoperta archeologica».
Vista l’importanza del ritrovamento, è probabile che i lavori del metanodotto subiranno uno stop: questo permetterà agli archeologi di completare gli scavi e di effettuare le ricognizioni per risalire all’origine della necropoli.
La scoperta non ha lasciato indifferenti i vertici istituzionali, trasformando il ritrovamento in un vero e proprio caso politico. Il consigliere comunale di Montenero di Bisaccia Valentina Bozzelli, dopo essersi recata sul luogo, ha chiesto di «valutare ed adottare tutte le misure per assoggettare a vincolo il sito individuato, per la tutela del patrimonio archeologico e di adottare tutte le dovute ed opportune cautele al fine di scongiurare che il tracciato della linea del metanodotto rimanga e coincida con quello attualmente tracciato e che corrisponde con il sito della necropoli».
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