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’Montini’ chiusa a tempo indeterminato. Doppi turni nella ex Casa dello Studente

Lezioni di pomeriggio per gli studenti dell’istituto comprensivo di via Scarano chiuso da giovedì scorso, da quando quando è crollato un pezzo del solaio nel laboratorio di scienze. Questa mattina, 20 novembre, il sindaco Antonio Battista ha ricevuto la dirigente scolastica Agata Antonelli e una delegazione di docenti e genitori. "Le attività didattiche riprenderanno probabilmente con i doppi turni. L’edificio ’Montini’ continuerà ad essere chiuso, poi verificheremo le condizioni complessive dell’istituto ed eventuali immobili privati in cui trasferire gli alunni".

Anche la loro vita sarà stravolta per alcune settimane. Un’esperienza disastrosa e che hanno vissuto sulla loro pelle i bambini della ‘Pasquale Scarano’, della ‘Nina Guerrizio’ e della ‘Don Milani’. Da mercoledì 22 novembre andranno a lezione di pomeriggio nello stabile che avrebbe dovuto ospitare la Casa dello studente e dove ora c’è la primaria ’Giovanni Paolo II’ anche i 360 alunni della scuola ‘Montini’ chiusa quattro giorni fa dopo il crollo di un pezzo di solaio nel laboratorio di scienze. Per fortuna in quel momento non c’era nessuno nell’aula, altrimenti le cronache avrebbero purtroppo raccontato altro. Cosa abbia causato il distacco ancora non è chiaro: non c’è ancora il responso dei tecnici incaricati dal Comune. C’è un binario parallelo su cui sta correndo questa vicenda: anche la Procura di Campobasso che ha aperto un’inchiesta vuol fare luce su quanto accaduto.

Intanto dal 16 novembre nell’edificio di via Scarano si respira un’aria di rabbia e sfiducia. Tensione che ha caratterizzato anche il lungo confronto che oggi, 20 novembre, si è svolto in Municipio con il sindaco Antonio Battista. Un faccia a faccia serrato per capire il destino della scuola. «Riaprirà? E quando? E se non riapre, dove andranno gli alunni?», domande dirette che i rappresentanti dei genitori hanno rivolto al sindaco Antonio Battista. A lui hanno anche proposto una serie di alternative per la ripresa dell’attività didattica: l’ex sede dell’Assessorato regionale alle Attività produttive nella zona industriale di Campobasso oppure i locali dell’Università del Molise o anche gli immobili dei privati che hanno risposto al bando del Comune. Ipotesi al momento tutte scartate.

«Le attività didattiche riprenderanno mercoledì con i doppi turni secondo gli accordi che prenderemo nelle prossime ore con il dirigente scolastico. In modo massiccio utilizzeremo la ex Casa dello studente (che attualmente ospita la primaria ’Giovanni Paolo II’ e che si trova sempre nel quartiere Cep, a poche centinaia di metri dalla Montini, ndr). Invece l’edificio sarà chiuso – ha dichiarato ai giornalisti Battista dopo il confronto con i genitori del plesso di via Scarano – verificheremo in queste ore se sono utilizzabili la palestra, l’auditorium e gli uffici oppure se occorre tenere chiusi anche questi. Inoltre, verificheremo le condizioni complessive dell’edificio e contemporaneamente andremo a capire il mercato privato cosa offre per riportare al mattino le attività didattiche perché non ci sono edifici pubblici che possano ospitarle».

Sabato prossimo ci sarà un nuovo incontro con le famiglie per fare il punto della situazione: a palazzo San Giorgio si valuterà in questi giorni quale strada alternativa sarà possibile intraprendere per limitare al massimo i disagi per gli alunni e le loro famiglie. «Verificheremo prima le condizioni complessive, poi vedremo», ha incalzato il primo cittadino che ha firmato oggi anche l’ordinanza per sospendere le attività didattiche anche domani, 21 novembre. «Così come dovremo verificare la riapertura: non do per scontato che la scuola possa riaprire».

Attualmente l’amministrazione ha deciso di confermare i 160mila euro appena stanziati per un secondo intervento di miglioramento sismico. In realtà, lo scorso agosto i tecnici dell’Università del Molise incaricati di compiere gli studi di vulnerabilità sulle scuole del capoluogo sono stati chiari: l’edificio di via Scarano va abbattuto e ricostruito o adeguato sismicamente. Un alert trascurato. Così come non è stato preso in considerazione l’allarme lanciato dalla Procura. E ora per 360 bambini c’è l’incubo dei doppi turni. Tra loro – come una doppia beffa – ci sono i 60 alunni della scuola di Mascione: quando la scuola è stata chiusa per motivi di sicurezza, riuscirono ad evitare i doppi turni proprio grazie alla Montini.

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