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Vendemmia a prova di siccità ma le uve sono “belle”. Aumenta la produzione della Tintilia

Settore vitivinicolo in crescita in Molise dove aumenta anche la produzione di un vino autoctono sempre più apprezzato: la Tintilia. È quanto emerge da uno studio di Unioncamere su dati della Camera di Commercio regionale. Intanto, la vendemmia è in corso e deve confrontarsi con due eventi climatici, la gelata di fine aprile e la siccità con il gran caldo dell’estate. Pierluigi Cocchini e Loredana Pietroniro, tecnici dell’Agenzia regionale Arsarp di Termoli, hanno evidenziato questi fattori che hanno caratterizzato il territorio con una minore produzione prevista a seconda della zona di raccolta. Gli esperti osservano, comunque, che «le uve, guardando i parametri sia dal punto di vista chimico che dal punto di vista fitosanitario sono sane e belle e pronte per la vinificazione. I parametri sono ottimi per la produzione e si aspettano i risultati definitivi quando la stagione sarà finita».

Un settore in crescita, un prodotto che piace e un riscatto per la regione che secondo alcuni, forse, ancora non esiste ma conserva un immenso patrimonio di risorse, e l’enogastronomia ne rappresenta una parte fondamentale. Il vino, in particolare, punta a ritagliarsi sempre maggiori fette di mercato e le cantine presenti sul territorio regionale cercano di promuovere e valorizzare prodotti di qualità tra i quali spicca anche un vino autoctono molisano, come la Tintilia, certificato dal marchio Dop. Fatto sta che in Molise, dagli ultimi dati parziali relativi alla vendemmia 2016, risulta un comparto vitivinicolo in crescita, soprattutto nella produzione di vini legati alla tradizione locale. È quanto emerge da uno studio di Unioncamere Molise su dati della Camera di commercio regionale.

L’esame della produzione dei vini Doc – come riportato da un’agenzia Ansa – mostra una realtà produttiva leggermente più contenuta rispetto a quella degli Igt (Indicazione Geografica Tipica). Infatti, «su una coltivazione di circa 641 ettari, circa il 53 per cento è destinato all’Igt, mentre il restante 47 per cento alla produzione Doc. Nel corso del 2016, in termini di produzione, complessivamente sono stati circa 17.391 gli ettolitri di Doc prodotti nel Molise: di questi l’81,2 per cento è costituito da vino rosso, il 17,8 per cento circa è bianco, mentre una quota pari all’1 per cento è costituito da rosato». In Molise sono 21 i vini Doc, ma proprio la Tintilia è in crescita: i quintali di uva raccolta sono aumentati nell’ultimo anno di analisi: da 248 tonnellate circa della vendemmia 2015 si è passati a circa 331 in quella del 2016 con un più 33 per cento. Gli ettolitri di vino Tintilia che hanno ottenuto la certificazione Doc sono nello stesso tempo aumentati: circa 1.660 contro i 1.281 della vendemmia 2015, per un aumento percentuale del 29,6 per cento».

Dati positivi, dunque, quelli della vendemmia 2016, diffusi mentre è in corso la raccolta 2017. Dagli uffici dell’Arsarp di Termoli, l’Agenzia regionale per Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca, si delinea il quadro della stagione in base a quelli che sono stati, in sostanza, anche gli eventi climatici che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. A tracciare il punto della situazione sono i tecnici Pierluigi Cocchini e Loredana Pietroniro.

«Due eventi climatici hanno caratterizzato l’annata in corso – spiegano i tecnici dell’Agenzia regionale – da un lato la gelata di fine aprile che ha colpito soprattutto le aree interne con temperature sottozero e anche una spolverata di neve che ha interessato anche le vigne e questo, in sostanza, ha inciso sulla produzione in termini di futura quantità. L’altro evento climatico riguarda la siccità prolungata ma oltre alla mancanza di pioggia per quasi tre mesi si deve considerare anche l’ondata di caldo esagerato e la mancanza di escursione termica soprattutto nelle zone costiere. Sono fattori che creano difficoltà a tutti e figuriamoci alle piante che devono metabolizzare e sintetizzare gli zuccheri e altro. Ci siamo trovati di fronte – spiegano gli esperti – a una specie di stallo ma piano piano anche i vigneti si sono ripresi portando a termine e bene la maturazione anche se hanno accelerato il processo. Non a caso c’è stato un anticipo di raccolta, a seconda delle varietà, di almeno sette dieci giorni».

Ma se ci si aspetta una minore produzione ’fisiologica’ la qualità potrebbe essere ottima. «Anche se ci sono stati questi due eventi calamitosi – osservano i tecnici dell’Arsarp – possiamo essere, tra virgolette, soddisfatti. Le uve, guardando i parametri sia dal punto di vista chimico che dal punto di vista fitosanitario sono sane e belle e pronte per la vinificazione. Bisogna capire cosa succederà durante vendemmia per capire se questa maturazione più rapida abbia portato qualche conseguenza. In ogni caso – concludono fiduciosi i tecnici dell’Agenzia regionale – i parametri sono ottimi per una vinificazione ottimale con vini di alta qualità. Su questo, ovviamente, non ci sbilanciamo potremmo essere più precisi tra alcuni mesi». (FO)

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