Economia & Lavoro

Precari e centrodestra insorgono: “Nuovo bando solo per clientelismo”

C’è l’ombra delle clientele dietro il concorso della Regione Molise per i Centri per l’impiego: lo sospettano i precari di Campobasso, è una certezza per l’ex presidente della Regione Rosario De Matteis. Il bando con cui il governo Frattura ha annunciato di voler ‘arruolare’ 53 dipendenti part-time ha scatenato reazioni durissime da parte dei diretti interessati. I lavoratori, in primis: stanno vivendo sulla loro pelle le conseguenze del ‘pasticcio’ della mancata proroga dei loro contratti di lavoro. Un’interruzione dovuta all’avvio del procedimento penale nel quale erano coinvolti gli ex amministratori di via Roma, tecnici e dirigenti. Sono stati tutti archiviati dal giudice del Tribunale di Campobasso.

«Oggi sicuramente hanno un danno da rivendicare, quel rapporto è stato stroncato in maniera arbitraria», ne è convinto l’avvocato Vincenzo Iacovino che assieme al collega Vincenzo Fiorini ha incontrato la stampa nel suo studio per fare il punto della situazione. Il legale ha chiesto alla Regione Molise un incontro «per trovare una soluzione e mettere una pietra sopra ad una situazione incresciosa».
Attualmente infatti la Regione è competente per Centri per l’impiego, ma la gestione del rapporto di lavoro è della Provincia. Nel frattempo, al posto dei precari, sono stati inseriti i dipendenti degli enti per la formazione professionale.
«Come hanno fatto i dipendenti degli enti per la formazione professionale ad andare a lavorare al Centro per l’impiego quando il rapporto è gestito dalla Provincia con cui loro non hanno alcun rapporto? Eppure sono stati pagati e prorogati in maniera illegittima», è una delle domande sollevate dall’avvocato Iacovino.
Inoltre, è entrato in vigore il decreto Madia che prevede la possibilità di stabilizzazione del rapporto per coloro che hanno superato i 36 mesi. «La Regione sta disattendendo anche il decreto Madia», insiste. Dunque «non solo non li stabilizzano, non solo non li hanno prorogati, ma ora fanno un concorso per reclutare 53 dipendenti. Fra l’altro, li prenderanno part-time moltiplicando il fabbisogno di risorse umane. Era il momento per poter stabilizzare questi ragazzi, lavorano da tredici anni, hanno affrontato già altre selezioni. Probabilmente c’è un discorso di clientela».

All’incontro con la stampa ci sono anche loro, i precari. Una ragazza denuncia «l’ingiustizia manifesta che stiamo subendo». Mentre un’altra sottolinea che «stanno lavorando in tutta Italia coloro che si trovano nelle nostre stesse condizioni giuridiche. Stanno lavorando in Provincia di Isernia autorizzati dalla Regione Molise. Perché a Isernia sì e a Campobasso no? E’ una situazione assurda». Venti (su 27) di loro hanno i requisiti per la stabilizzazione.

Un mese e mezzo fa lo studio legale ha chiesto un incontro alla Regione. «Non ci hanno nemmeno risposto». L’incontro sarà sollecitato nuovamente. Se sarà nuovamente rifiutato, i precari metteranno in atto le contromosse. «Avanzeremo una richiesta di risarcimento e una causa di lavoro. Noi – dichiara Iacovino – avevamo la delibera di rinnovo del contratto di alcuni dipendenti già approvata, poi è svanito tutto. Vedremo a chi è riconducibile la responsabilità, se è riconducibile all’Amministrazione e a dirigenti che hanno agito per conto dell’Amministrazione, faremo anche delle denunce alle opportune autorità contabili e penali».

Sul ‘pasticcio’ al Centro per l’impiego ha il dente avvelenato pure l’ex presidente della Provincia Rosario De Matteis, indagato e poi archiviato assieme alla sua giunta perché le proroghe erano state considerate illegittime. «Noi avremmo voluto fare una nuova selezione che la Regione ci ha sempre impedito di fare inspiegabilmente. Questo bando è pre-elettorale ed è vergognoso». Rincara la dose: «La Regione ci ha abituato a questo atteggiamento di dilettantismo delinquenziale che sta affossando il Molise a cui dobbiamo porre rimedio con una nuova classe politica che dovrà salvaguardare l’autonomia regionale».
Ancora più duro Maurizio Tiberio: «Con il concorso si sta facendo becero clientelismo».

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