Il verdetto del tar

Bando Asrem ’su misura’, e psicologi discriminati: “Ma non è una lotta contro altri colleghi”

Tutto da rifare per il bando di selezione indetto dall’Azienda sanitaria regionale per reperire una ventina di figure professionali, fra cui nove psicologi. Il Tar Molise ha accolto il ricorso dell’Ordine degli psicologi regionale. In campo per la prima volta anche l’Ordine nazionale. Il presidente Nicola Malorni: "Errori grossolani e professionisti ingiustamente esclusi". I legali Iacovino e Fiorini: "E’ stata violata la Costituzione. I requisiti previsti dal bando agevolavano alcune persone a discapito di altre".

Chi aveva i requisiti previsti dal bando Asrem per un progetto relativo ai trattamenti non farmacologici per la depressione medio lieve con particolare attenzione al genere femminile, vedeva il proprio punteggio raddoppiato e riusciva a scalare posizioni in graduatoria. Capiamo meglio: chi aveva maturato un anno di esperienza nel Centro di salute mentale di Campobasso aveva la possibilità di superare colleghi con 30 anni di attività, ma privi di un requisito di questo tipo. Una sorta di ‘gratta e vinci’ per gli psicologi che puntavano a conquistare l’incarico previsto nell’avviso per soli titoli della durata di un anno pubblicato dall’Azienda sanitaria regionale per reclutare una ventina di figure professionali: nove psicologi, otto tecnici della riabilitazione psichiatrica e psicosociale, quatto assistenti sociali e tre operatori informatici. Ma è tutto da rifare: i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato dall’Ordine regionale rappresentato dagli avvocati Iacovino e Fiorini, al cui fianco si è schierato pure l’Ordine nazionale tutelato dal legale Falzone. La prima volta che succede in Italia.

Tutti felici e contenti? Non proprio. Non tutti gli psicologi molisani forse hanno gradito il ricorso presentato dall’Ordine presieduto da Nicola Malorni che tutto si aspettava tranne che scatenare una lotta tra colleghi. E lui lo ha chiarito subito nell’incontro con la stampa che si è svolto questa mattina, 18 settembre, nella sede di via Vico. Alla conferenza c’era anche una delle candidate che al momento ha dovuto rinunciare al posto all’Asrem.
«Alla Asrmem – continua Malorni – e nello specifico alla Direzione Regionale e alla Direzione Amministrativa, vanno riconosciuti la capacità di accogliere due posizioni, quelle dell’Ordine e della Direzione del Dsm che ha redatto il Progetto, polarizzate su due letture antitetiche. Un conflitto tra istanze irrisolvibile in una fase interlocutoria che pure è stata prontamente assicurata dalle Direzioni sanitarie tant’è che sono stati provvisoriamente sospesi gli atti conseguenti alla valutazione dei candidati fino alla Ordinanza del Tar»

«La scelta di impugnare il bando dell’Asrem – ha dichiarato Malorni – non deve essere percepita come una lotta tra colleghi, come invece è stata intesa da qualcuno. Io sono il presidente di tutti gli psicologi: il mio ruolo istituzionale mi ha imposto di intervenire, anche perché ci sono state numerose segnalazioni da parte dei colleghi che si sono sentiti escludere soprattutto dal secondo criterio di selezione, che è stato uno dei più gravi errori del bando, il più grossolano. Escludere colleghi con una formazione post universitaria ma che non avevano l’esperienza di almeno un anno di servizio nei Centri di salute mentale significa che si stavano discriminando psicologi con quindici-venti anni di esperienza alle spalle e che quotidianamente trattano la depressione».

Per il capo degli psicologi molisani, c’è un principio che vale più di tutto: «Gli psicologi hanno il diritto di essere equamente trattati nei bandi e i cittadini di essere tutelati nel loro diritto alla salute. Sarei intervenuto – ha incalzato – anche se l’Asrem avesse pubblicato un bando ‘cucito’ addosso a me. Io interverrò sempre quando vedrò ogni forma di discriminazione. Quindi, non è una lotta contro i colleghi cognitivi né contro l’Asrem».

Con i suoi avvocati difensori l’Ordine ha ravvisato una violazione della nostra Carta costituzionale, oltre che una discriminazione nei requisiti previsti per accedere alla selezione dell’Asrem. Aspetti su cui si sono soffermati i legali Vincenzo Fiorini e Vincenzo Iacovino. «Appena abbiamo esaminato il bando – ha spiegato il primo – ci siamo subito resi conti che c’erano dei requisiti discriminanti, in palese violazione dell’articolo 97 della Costituzione che prevede l’accesso alla pubblica amministrazione tramite pubblico concorso e l’imparzialità della pubblica amministrazione. Chi aveva avuto un’esperienza presso il Centro di salute mentale poteva partecipare al bando, invece un professionista con trent’anni di attività e diverse qualificazioni si sarebbe visto precludere la possibilità di partecipare alla selezione non rispettando un requisito di accesso. Il che cozza con il nostro ordinamento. Non si può prevedere uno sbarramento a monte che preclude la partecipazione».

Il Tar Molise non solo ha dato ragione all’Ordine, ma ha fatto un passo in più: il bando dell’Asrem è stato sospeso. «I requisiti specifici e i requisiti di selezione previsti nell’avviso – ha esplicitato Iacovino – non solo erano fortemente discriminanti, ma comportavano anche l’esclusione alla partecipazione e si portava ad agevolare delle persone a discapito di altri». Nello specifico, c’erano «criteri di priorità selettiva che comportavano il raddoppio del punteggio da parte di chi era in possesso di tali criteri. Un grosso discrimine, dunque, rispetto a chi ha una formazione professionale di rilievo: chi li possedeva vinceva e andava a prendersi l’incarico».

Infine, nell’ordinanza i giudici di via San Giovanni hanno voluto tutelare anche l’autonomia dell’Ordine degli psicologi, minata dallo stesso bando dell’Azienda sanitaria: «Nessuno può incidere sull’autonomia ordinamentale che è regolamentata per legge e non si possono introdurre delle figure specialistiche tipiche rispetto alla specializzazione prevista per legge. Ci aspettiamo – la chiosa finale di Iacovino – che la pubblica amministrazione ne prenda atto per porre rimedio a questa situazione».

Anche dagli uffici di via Petrella, dunque, sarà necessario provvedere a pubblicare un nuovo bando per garantire il servizio agli utenti. Anche loro meritano le migliori professionalità soprattutto se parliamo di una patologia delicata come la depressione. Un aspetto evidenziato anche da Malorni: «Se la Asrem, come credo che avverrà, pubblicherà un nuovo bando, anche i cittadini molisani si sentiranno maggiormente rappresentanti da un servizio pubblico che ha il dovere di garantire una offerta dei trattamenti più ricca e rispondente alle esigenze cliniche e un’assistenza più qualificata ai cittadini molisani».

SP

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