Guarda la galleria fotografica

Molisaland: la cucina di una termolese set del documentario sulla zuppa di pesce

Nella mattina di giovedì 27 luglio a casa della signora Lina Limongi, 74enne casalinga termolese, una troupe ha iniziato le riprese per raccontare il Molise attraverso i suoi piatti. Nella cucina della famiglia Benaduce hanno preparato un ricco menù a base di pesce con due attori molisani di origine: Daniela Terreri, la poliziotta di "Provaci ancora prof" e Marco Caldoro. Dopo la produzione e la post produzione, il documentario girato nei giorni scorsi anche a Riccia, Spinete, Larino e Pescopennataro con salumi e piatti a base di carne, arriverà sui social network - Facebook, Instangram e Yuotube - per poi finire anche in televisione.

Si chiama Molisaland il nuovo documentario per raccontare la regione che non esiste attraverso i suoi piatti. Dal mare alla montagna, dal pesce alla carne, passando per i salumi e anche per l’orto. Dal produttore al consumatore. Ma non nei ristoranti – come qualcuno potrebbe pensare e magari aggiungere “troppo facile” – direttamente nelle case e dalle mani, esperte, dei termolesi. E nella loro cucina, ai fornelli dove quotidianamente le donne della città preparano i succulenti piatti rigorosamente a base di pesce, come la tradizione insegna. Ai fornelli la padrona di casa, la signora Lina Limongi, 74enne casalinga termolese, un po’ in imbarazzo davanti alle telecamere di macchinisti e assistenti di scena, ma poco dopo le prime riprese perfettamente a suo agio nel raccontare la cucina tradizionale guidata dal regista William Mussini.

Stamattina, giovedì 27 luglio, le riprese sono cominciate al borgo vecchio, davanti alla fontana nella piazzetta monsignor D’Agostino e telecamere, attori, fotografi e assistenti non sono passati inosservati a chi passeggiava in centro e a chi arrivava in auto e si trovava di fronte ad un set. Qualcuno ha anche domandato ai diretti interessati cosa fosse tutto quel movimento. «Si gira un documentario sul Molise», la risposta immediata dei protagonisti nel tragitto verso la casa in pieno centro cittadino. «Bene», il commento entusiasta di chi era mosso dalla curiosità.

Una specie di Benedetta Parodi ai fornelli nella sua cucina ai tempi di Cotto e Mangiato all’interno del tg di Studio Aperto su Italia Uno. Ma qui, nella città adriatica, nessuna giornalista ai fornelli, nessun cuoco, ma due attori molisani – perché chi meglio di due persone nate nella terra da descrivere può raccontare le sue tradizioni. Daniela Terreri, protagonista fino a qualche anno fa nei panni della poliziotta della fiction di Rai Uno “Provaci ancora Prof” e Marco Caldoro.

L’una originaria di Pescopennataro, l’altro di Campobasso. «Anche se sono lontana e vivo fuori per lavoro – ha raccontato Daniela poco prima di iniziare a girare – sono molto legata al mio paese e alla mia regione, conosce bene il mare e i suoi piatti, perchè vengo a fare qui le vacanze, solo pochi giorni fa ero in spiaggia con degli amici». A loro il compito di cucinare, con le mani in pasta, insieme ai cittadini e raccontare i piatti.

A Termoli, nella cucina della famiglia Benaduce, trasformata in set, con macchine fotografiche, luci di scena e un silenzio religioso per non disturbare le riprese, hanno preso vita i piatti con un ricco menù a base di pesce: antipasto con polipetti in purgatorio, cozze ripiene su un letto di peperoni, totanetti ripieni stufati, alici indorate e fritte, sautè lupini locali e poi un primo piatto con spaghettini tritati con gli scampi e il secondo di super zuppa di pesce con pane bruschettato e un contorno di insalata mista e friggitelli.

A scegliere proprio la signora Lina, un’amica in comune tra la famiglia Benaduce e il regista: Simona Vaccarella, con cui lo stesso Mussini aveva girato due cortometraggi nel 2015 con cui avevano vinto anche dei concorsi. «Quando mi ha raccontato il progetto e mi ha detto che cercava una termolese che sapesse cucinare il pesce ho pensato a lei e ho fatto bene, considerando che davanti alla macchina da presa sta andando benone».

Quella di Termoli è la penultima tappa dopo le tre puntate di venti minuti girate anche a Riccia, Larino, Spinete e poi domani Pescolanciano. «Abbiamo cucinato con i prodotti della terra, presi direttamente dall’orto dietro casa, una cosa spettacolare, a Riccia ci hanno proposto il piccione ripieno, mentre negli altri luoghi tanti salumi», raccontano i protagonisti.

Grazie ad un bando della Regione Molise di promozione turistica attraverso nuovi strumenti e nuovi format, come possono essere anche la storia, oltre alla cucina, grazie alla collaborazione con Nella Rescigno e Pierluigi Cocchini, la produzione molisana Incas ha potuto realizzare il documentario. Dopo la produzione e la post produzione, i video saranno presentati e finiranno sui canali social della Regione, Facebook, Instagram e Youtube e poi chissà, anche in televisione. Per far capire ancora che la regione che non esiste, in realtà c’è ed è ricca di scoperte.

Più informazioni
commenta