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Il giorno dopo il disastro: al Nucleo scenario da catastrofe, quartieri sud coperti di cenere fotogallery

Il giorno dopo l’incendio che ha mangiato una grande parte del Nucleo Industriale di Termoli, lo scenario è inquietante. Dalla parte della ferrovia dove verosimilmente è partito il rogo che ha lambito la Fiat rovinando in parte anche un capannone industriale della Albasan e il magazzino, ci sono buchi neri che si estendono ai lati della strada e occupano gran parte di quelle che fino a poche ore fa erano aree incolte. L’odore è ancora acre, la terra continua a fumare malgrado la giornata senza sole e che promette pioggia.

Il fuoco che ha consumato terreno, vegetazione, alberi e cannucce ha lasciato la traccia della devastazione e liberato nell’aria ingenti quantitativi di diossina che scaturiscono in modo particolare dai rifiuti che sono andati in fiamme. Nella zona ai lati del Nucleo Industriale non troppo lontano dalla Fiat si vedono bidoni arrugginiti, pneumatici, plastica e ferraglia varia che ancora esalano calore. La pineta che costeggia il Cosib è stata intaccata in maniera pesante dal rogo.

E intanto alcuni mezzi Anas stanno lavorando sul ciglio delle statali per rimuovere, il giorno dopo l’inferno, vegetazione incolta che costituisce al momento un pericolo per lo svilupparsi di nuovi focolai e per risistemare la segnaletica stradale fortemente danneggiata e completamente bruciata.

«Ci siamo spaventati moltissimo – commentano nel bar ristorante dove ovviamente questa mattina non si parla d’altro – Fiamme alte fino a 6-7 metri che dicono sembravano vicinissime». «Il paradosso – osservano ancora quelli che nel nucleo industriale di Termoli ci lavorano – è che i vertici del Consorzio avevano dato disposizioni proprio nelle ultime settimane per pulire in maniera un po’ più accurata le tante aree incolte che si trovano soprattutto lungo il perimetro più esterno». Questa volta il problema non sembra imputabile tanto all’assenza di manutenzione, quanto alla contingenza sfortunata di vento e caldo e soprattutto alla mano di qualcuno che potrebbe aver appiccato volontariamente le fiamme, come sospettano in molti.

E in gran parte di Termoli sud si ripercorrono le stesse scene di devastazione, simili a quelle di un disastro naturale. L’area più colpita è quella che collega la zona industriale con la costa, lungo tutto il tratto conclusivo della statale 87. Ai lati della carreggiata alberi divorati dalle fiamme, cenere e fuliggine, e un colore nero che pervade tutto lo scenario. Grossi arbusti completamente distrutti, tratti di vegetazione ormai uccisi dalle fiamme.

La forza del fuoco si vede anche in segnali stradali quasi sciolti, con indicazioni praticamente illeggibili, inceneriti dall’ardere delle fiamme. E’ così per all’imbocco del primo distributore di carburanti in direzione Campobasso, ma anche altrove. Il grosso cartello stradale all’ingresso di Termoli per chi arriva da Campomarino è quasi da buttare.

I quartieri sud di Termoli sono stati fra i più colpiti. In via delle Tamerici la parte di terreno incolto che guarda verso il cartello stradale sembra uscita da un film di fantascienza sulla fine del mondo. Terreni in cenere ovunque, alberi ormai morti, solo bottiglie di vetro annerite che giacciono sulla terra nera.

Idem a Rio vivo, dove il costone che guarda verso la Baia Paradiso porta addosso il passaggio dell’incendio. La parte superiore è annerita, quella inferiore è salva e ha ancora il colore verde dell’erba. Proseguendo da Rio vivo verso il Nucleo industriale altre scene del disastro, fino ad arrivare ai capannoni Fiat, dove ieri si era temuto il peggio.

La polemica più pesante riguarda la decisione della amministrazione di Campomarino e del comitato festa di Santa Cristina di procedere con il tradizionale fuoco d’artificio dopo la mezzanotte. I fuochi pirotecnici in una giornata segnata da incendi e danni enormi, con roghi che in serata non erano stati ancora completamente sedati, hanno contribuito a complicare la situazione visto che i vigili del fuoco di Termoli sono stati costretti a intervenire per un paio di focolai proprio a Campomarino, mentre i volontari del Cvp di Campomarino sono intervenuti per spegnere roghi che, secondo le informazioni raccolte sarebbero la conseguenza proprio dei fuochi pirotecnici. La serata e la notte è stata costellata da una miriade di interventi non solo a Campomarino ma anche a Montecilfone, San Martino in Pensilis, Guglionesi.

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