Società & Costume

Lo chef stellato in giro in Molise: “Ventricina e caciocavallo sono top, ma mancano le strutture”

Igles Corelli, il cuoco dalle quattro stelle Michelin tatuate anche sull’avambraccio destro, ha visitato l’intera regione per un sopralluogo alla scoperta di territori, prodotti e produttori in vista di una serie di futuri eventi da realizzare per valorizzare le eccellenze enogastronomiche. «Avete dei prodotti che sono magnifici, ho trovato anche un’erba nuova e digestiva, la bardagna, e già solo per questa scoperta è valsa la pena arrivare qui». La collaborazione con il corso di laurea in Enogastronomia e Turismo «attraverso il coinvolgimento dei food bloogger - hanno affermato il presidente del corso Rossano Pazzagli e la consulente turistica Marina Bellomo - potrebbe creare appuntamenti di richiamo importanti perché la cucina adesso viaggia anche e soprattutto sui social».

Di parole buone e di apprezzamento per il Molise lo chef stellato 61enne ne ha e le spende più di una volta, ma non mancano anche quelle negative, qualche critica costruttiva per un intera regione che ha visitato in lungo e in largo. «Ci sono prodotti interessanti, paesaggi bellissimi ma mancano le strutture. Avete delle grosse potenzialità, ma bisogna costruire e fare rete tra i ristoratori e i produttori per creare eventi di richiamo». Igor Corelli, chef ferrarese da quattro stelle Michelin tatuate anche sull’avambraccio destro, parla alla fine del sopralluogo di tre giorni tra l’Alto Molise e la costa adriatica, dove arriva nella mattinata di giovedì 15 giugno, per la conferenza finale del suo tour di scoperta.

In camicia celeste e occhiale da vista azzurro cielo, arriva al porto turistico di Termoli dopo aver visitato il lungomare nord e si concede volentieri ai giornalisti e alle domande abbandonando lo smartphone. «La prima volta qui e mi è piaciuto – rivela – siete ben predisposti al turismo perché avete le risorse, quelle enogastronomiche di sicuro e anche quelle umane, ma non lo sapete. Questa è un’isola felice nascosta: ho scoperto volentieri due prodotti eccellenti, il top secondo me: il caciocavallo e la ventricina, possono essere trainanti per il turismo. Ho anche trovato una nuova erba che non conoscevo, la bardagna: basta mangiarla ed è digestiva e già solo questa scoperta mi ha ripagato il viaggio, ne è valsa la pena».

Un viaggio tra Vastogirardi, Carovilli, Casacalenda e la costa, tra Termoli e Montenero dove ha ricevuto dall’Amministrazione guidata da Nicola Travaglini una serie di doni in segno di riconoscenza per la sua opera di divulgazione delle tipicità enogastronomiche regionali italiane. «Per me è un onore – ha commentato il sindaco – poter ricevere qui un ambasciatore del gusto come lo chef Igles Corelli. Ritengo importante la sua presenza qui in Molise, perché credo che la valorizzazione dei prodotti locali passi anche attraverso i protagonisti della cucina nazionale ed internazionale, i quali sanno sicuramente esaltare pregi, virtù e bontà delle materie prime provenienti da piccole realtà territoriali; ebbene, lo Chef Corelli incarna proprio lospirito dell’esploratore, cioè di colui che si reca personalmente nei luoghi dove sono nati i migliori prodotti enogastronomici della tradizione locale e regionale per portarli alla luce valorizzandone ed esaltandone le peculiarità». «Il territorio mi piace e ci sto lavorando – ha aggiunto Igles Corelli – il segreto di uno chef sono le tante frecce che ha nel suo arco e le frecce sono le materie prime».

L’idea per questo è di creare una serie di eventi di richiamo «in cui far approdare i food blogger – afferma la consulente turistica Marinangela Bellomo, curatrice dell’iniziativa in collaborazione con il presidente del corso di laurea in Enogastronomia e Turismo dell’Unimol Rossano Pazzagli – perché adesso la cucina passa anche e soprattutto sui social, mentre gli studenti universitari sono una risorsa importante che può rafforzare anche le iniziative». Difficile riuscire a creare appuntamenti in tempi brevi, «visto che la stagione estiva è già iniziata – aggiunge Teresio Di Pietro, coinvolto nel progetto – ma con lo chef abbiamo iniziato a collaborare e si tratta di una ottima partenza, perché è un intenditore conosciuto per la sua filosofia in cucina fatta di una tradizione innovativa, al passo con i tempi».

Lo chef del ristorante Atman a Lamporecchio, in provincia di Pistoia, è famoso proprio per la sua “cucina garibaldina” che valorizza le eccellenze di tutta Italia, attraverso un lavoro di ricerca e passione che lo portano in giro per la Penisola. La sua carriera, iniziata al ristorante Trigabolo di Argenta, dove è nato in provincia di Ferrara, lo ha portato anche in televisione con una serie di programmi dedicati alla cucina su Gambero Rosso Channel.

Nella serata di giovedì lo chef ha cucinato nel ristorante di Vasto di Nicola Di Rienzo “Hostaria del Pavone” tre piatti modificati per l’occasione dopo la scoperta dei prodotti molisani: «Farò dei calamaretti ripieni con verdurine, risotto con latte di mandorle con lupini, avrei dovuto fare i bignè ai frutti caramellati ma ho sostituito con un dolce: il gelato con ricotta, miele e amarene scoperte qui». Il consiglio finale dello chef di Clinton, il principe Ranieri e Cossiga è: «fate rete, tra ristoratori, produttori e anche amministrazioni che possono aiutare a favorire il turismo e rilanciare questa regione con eventi su più piazze della regione».

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