Cronache

Strade groviera scambiate per piste di F1: “Mio figlio di 7 anni ha rischiato di morire”

In via Udine, strada disastrata per eccellenza a Termoli, incidente sfiorato fra le buche e gli avvallamenti: «Il mio bambino stava passeggiando col cane quando è passato un ragazzo che per poco non l’ha investito» racconta la madre. I residenti si sfogano: «Non ne possiamo più, troppi pericoli». Purtroppo non è l’unica arteria viaria scambiata per una pista ad alta velocità, come dimostrano gli incidenti a Rio Vivo di pochi giorni fa.

Un bambino di 7 anni esce per passeggiare col cane. Solo che nel quartiere dove vive marciapiedi e strade si mescolano, in un intreccio pericolosissimo fatto di avvallamenti, ghiaia e fossi. E un attimo di distrazione può portare alla tragedia, come quella sfiorata ieri sera. Colpa dell’ennesimo guidatore che scambia le strade disastrate della città per una pista ad alta velocità. E’ successo in via Udine, probabilmente la peggiore strada di tutta Termoli per le condizioni dell’asfalto.

Fossi profondi decine di centimetri, buche dappertutto, manto stradale divorato dalla mancata manutenzione. E’ un’arteria da anni al centro della polemica: è una strada di lottizzazione, quindi a chi spettano gli interventi? Dopo molti tira e molla il Comune ha messo in cantiere il rifacimento della strada ma salvo sorprese non prima del 2018.

«Ieri sera un automobile ha rischiato di investire mio figlio che passeggiava col cane su quella specie di strada non segnalata, ma dall’aspetto di una mulattiera dove passano camion, motorini e mezzi pubblici, che poi di notte diventa un parcheggio e una stradina da rally» racconta la mamma del piccolo. Si riferisce a un tratto fra via Udine e via Trento, rovinatosi a tal punto da essere ridotta ad area sterrata dove le auto passano tranquillamente. E in qualche caso sfrecciano, con il rischio che succeda una tragedia.

E dire che in via Udine, anche per colpa di quella strada da paura, un morto c’è già stato: aveva solo 15 anni Luca Cataudella quando cadde dal motorino e perse la vita pochi giorni prima del Natale 2010. «È già successo una volta, aspettano che accada di nuovo» domanda un’altra residente infuriata. «Perché le tasse aumentano, i soldi per le strade ci sono ma qui non si interviene».

«Adesso siamo stufi, adesso basta. Ogni notte subiamo furti di auto ed atti vandalici, non esiste alcuna forma di sicurezza pubblica, non esiste manutenzione, non esistono marciapiedi, non esiste vivibilità». I residenti segnalano che, proprio a causa delle pessime condizioni del manto stradale «di pattuglie non se ne vedono. Così ci sono stati furti d’auto e atti di vandalismo su altre vetture».

Denuncia che si accumula a tante altre in città dove sono sempre più frequenti gli incidenti provocati dall’alta velocità. Quella che spesso è la causa principale di tragedie e gravissimi fatti di cronaca è troppo spesso sottovalutata. Come dimostra un recente incidente avvenuto a Rio Vivo, un’altra zona dove viaggiare può diventare pericoloso, a causa della ghiaia sui lati delle strade. Ciononostante si continua a correre e a rischiare di trasformarle in luoghi del dolore.

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