Cronache

L’obitorio raddoppia: ora ci sono sette camere mortuarie. Stop alle bare in corridoio

Alle battute finali l’ampliamento dell’obitorio del San Timoteo: tra una settimana al massimo pronta la nuova ala, che ha trasformato lo spazio ricavando nei magazzini e nei depositi quattro nuove camere mortuarie, che si vanno ad aggiungere alle tre presenti. Una soluzione che dovrebbe scongiurare il rischio di ospitare bare nei corridoio. L’obitorio termolese è infatti sottodimensionato rispetto alle esigenze, e numerosi i parenti dei defunti che hanno denunciato le anomalie delle camere ardenti insufficienti, con tutte le conseguenze del caso.

Basta con le bare nei corridoi. Basta con il disagio e l’imbarazzo di familiari che ricevono le condoglianze in piedi, accanto ai loro defunti sistemati alla meno peggio nelle barelle, accanto ad altarini di fortuna.

L’obitorio del San Timoteo di Termoli è stato allargato. Anzi raddoppiato: sono 7 ora le camere mortuarie ricavate nei locali degli ex magazzini, in un’ala di Anatomia Patologica e in un vecchio deposito.

Il progetto di ampliamento è stato affidato dalla Asrem a una ditta molisana che ha avviato l’intervento un paio di settimane fa e si accinge a terminarlo. I muri sono stati abbattuti e ricostruiti, e restano da posizionare pavimenti e procedere alla nuova tinteggiatura.

«Per maggio – commenta il responsabile dei lavori – sarà tutto pronto, ormai ci siamo». Alle tre camere ardenti se ne sono aggiunte altre quattro, per un totale di sette. Un numero che dovrebbe bastare a garantire la dignità dei defunti che affollano (e non è un eufemismo) l’obitorio del San Timoteo.

Qui infatti, quando i morti superano il numero di tre, diventa inevitabile l’ “accampamento” in corridoio con parenti amareggiati come effetto collaterale.
Una emergenza per la quale gli stessi familiari avevano fatto segnalazione alla direzione sanitaria, corsa ai ripari con un lavoro in economia, un intervento che ha modificato lo spazio dell’obitorio spostando la sala della autopsia e quella delle celle frigorifero e portando a sette il numero delle camere mortuarie.

Con la speranza che siano sufficienti ad accogliere i defunti, il cui numero è drasticamente aumentato da quando il Vietri di Larino è stato chiuso.

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