Cronache

’Il Granaio del Molise’: l’area di Melanico nel Registro nazionale del paesaggio rurale storico

L’area di Melanico, conosciuta anche come ’Il Granaio del Molise’, teatro di lotte e di rivendicazioni sociali per la riforma agraria, si candida ad entrare – primo caso in regione – nel Registro Nazionale del Paesaggio Rurale Storico, istituito dal Ministero delle Politiche Agricole. Un territorio ancora incontaminato, una bellezza naturale raggiante, luoghi da visitare e scoprire. L’Università del Molise e il Comune di Santa Croce di Magliano hanno firmato un protocollo d’intesa per ufficializzare la candidatura. «Il vero laboratorio è il territorio» ha spiegato il professore, Rossano Pazzagli che ha siglato il documento insieme al sindaco, Donato D’Ambrosio e al vice, Maria Florio. Significativo il contributo del lavoro di tesi svolto da Regina Cosco, giovane laureata in Scienze Turistiche dell’Unimol.

Per capire, conoscere e scoprire la bellezza dell’area di Melanico, conosciuta anche come il «Granaio del Molise» basta fare un salto, in questi primi giorni di primavera, a pochi chilometri da Santa Croce di Magliano. Una passeggiata tra i campi, l’attesa dell’alba o del tramonto, strade interpoderali circondate dalla natura e molto altro. Un sito importante, al centro di studi, che si può descrivere anche come «un territorio ancora incontaminato che conserva un patrimonio naturale di inestimabile bellezza ma anche una storia significativa: Melanico come teatro di lotte sociali e di rivendicazioni per la riforma agraria che raccontano l’identità e il coraggio di un popolo». Oggi proprio questo sito, parte del Comune di Santa Croce di Magliano, si candida nel Registro nazionale del paesaggio rurale storico istituito dal Ministero delle Politiche agricole. Un protocollo d’intesa tra l’amministrazione e l’Università del Molise ha ufficializzato questa iniziativa.

Il progetto è stato presentato nella sede di Termoli dell’Unimol dal presidente dei corsi di laurea in Scienze turistiche e beni culturali, Rossano Pazzagli, dal sindaco, Donato D’Ambrosio e dal vice, Maria Florio che ha dato impulso alla candidatura evidenziando le prospettive di un percorso di ampio respiro che abbraccia la storia, la cultura, il turismo e un circuito nazionale e, perché no, internazionale di promozione. Presente anche l’assessore, Nicolangelo Licursi. Entusiasta il professore Pazzagli: «Abbiamo raccolto una spinta dal Comune di Santa Croce di Magliano che intende valorizzare il territorio. Il che si combina bene con il nostro compito che è quello di studiare il territorio per individuarne non solo le caratteristiche storiche ma anche per sapere quali sono i patrimoni su cui oggi questo territorio può contare».

Non a caso Pazzagli ha ribadito come il vero laboratorio sia rappresentato proprio dallo stesso territorio. «Parliamo del Granaio del Molise – ha osservato il sindaco, Donato D’Ambrosio – un sito in cui ci sono la nostra cultura, le nostre tradizioni, il nostro sudore, le nostre battaglie, tutto raccontato da un territorio e da un paesaggio che se solo potesse parlare si potrebbe scrivere un libro memorabile». D’Ambrosio e Pazzagli hanno firmato il protocollo d’intesa che oltre a candidare Melanico in questo nuovo registro nazionale lancia nuove iniziative di collaborazione con l’Università degli Studi del Molise.

A seguire e raccogliere con impegno i materiali di ricerca è stata Regina Cosco, giovane laureata in Scienze turistiche dell’Università del Molise che proprio all’area di Melanico ha dedicato la sua tesi. «C’è tutto un lavorio di collaborazione e cooperazione tra l’Università e il Comune – ha spiegato la collaboratrice di ricerca – il mio lavoro di tesi, poi, ha sicuramente qualcosa di molto autobiografico dove si perde una storia familiare, si perdono tanti bei ricordi ma emerge anche la voglia di andare avanti, di coniugare e mettere insieme pratiche tradizionali e prospettive per il futuro di Melanico come spazio ideale di sperimentazione culturale e turistica». (FO)

(in home page un dipinto del pittore santacrocese, Pietro Mastrangelo, dedicato a Melanico durante la raccolta del grano)

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