I conti in tasca

Spese aumentate per l’indennità degli assessori. Il “costo zero” di Battista non è indolore

L’ultimo allargamento di giunta deciso dal sindaco di Campobasso a novembre 2016 era stato annunciato come una operazione a costo zero. I conti, però, non tornano visto che per pagare le indennità di De Bernardo e Rubino è stato introdotto uno stipendio in più azzerando gli sforzi fatti a dicembre 2015 quando gli assessori diventarono sette (da sei) e pagarono l’indennità di Ramundo tagliandosi la loro busta paga.

La parolina ‘indennità’, soprattutto negli ultimi anni, scalda parecchio cittadini e politici. Da una parte, il popolo che spesso e volentieri spara addosso alla cosiddetta casta accusata di intascare tanti soldi senza guadagnarseli. Dall’altra, una classe politica sicuramente indebolita che fa fatica a riallacciare il rapporto con il territorio.
Com’è la situazione al Comune di Campobasso?
Come sapranno i più, il sindaco Battista ha allargato a novembre 2016 la giunta da sette a nove assessori, annunciando però che a Francesco De Bernardo e Maria Rubino sarebbe stato corrisposto un solo stipendio. In pratica, sette indennità per nove assessori. Qualcuno dirà, giustamente: non tornano i conti, dovrebbero essere otto. È il caso di compiere qualche passo indietro, ma solo a livello temporale.
A fine 2015, fu nominato assessore all’ambiente Stefano Ramundo. In precedenza, i sei assessori presenti percepivano un’indennità di 2900 euro lorde: per permettere l’ingresso all’esponente del Pd, ognuno ha rinunciato a un sesto del proprio stipendio, ‘pagando’ quello del nuovo entrato. In pratica, 400 euro lorde in meno a tutti. Dunque, per un anno le buste paga dell’esecutivo di Palazzo San Giorgio sono state più leggere.
Gli ingressi di De Bernardo e Rubino hanno mutato un po’ le cose. A fine novembre 2016, in sede di conferenza stampa, il primo cittadino spiegò innanzitutto che per nove assessori sarebbe stato previsto il budget speso per sette. In che senso? Si sarebbe pagata una sola indennità in più per i due nuovi assessori. Il totale porterebbe a otto, ma considerando che l’incarico di Ramundo per le casse comunali è a costo zero, ecco che i conti tornano.
Ora, le cose non sono andate esattamente come annunciato. Infatti, dal 1 gennaio 2017 il neo assessore De Bernardo è in aspettativa dal suo lavoro in polizia e percepisce lo stipendio pieno (circa 2400 euro lorde), mentre alla Rubino ne viene pagata la metà, non avendo rinunciato alla sua professione di insegnante. Tirando le somme, la giunta paga sette indennità e mezza. Il sindaco Battista così commenta: «Le spese sono state contingentate per pagare all’incirca sette indennità. Abbiamo mantenuto gli impegni presi nel momento in cui abbiamo nominato i nuovi assessori».
Le opposizioni hanno contestato duramente questo aumento delle spese: si parla di circa 61mila euro annui in più relativi alle spese per la giunta comunale, oneri vari compresi. Il consigliere del M5S, Simone Cretella, sintetizza così:«In sostanza, dall’annunciato “costo zero” si è passati a tre indennità (seppur ridotte del 14 percento) in più rispetto al passato (due e mezzo se consideriamo l’assessore Rubino al 50 percento). Un aumento di spesa di almeno 45mila euro annui, al netto degli oneri contributivi che fanno ulteriormente lievitare la cifra. Che non è esattamente la stessa cosa del “costo zero”…».


(Diesse)

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