Passata la festa, gabbatu lu santu

Il Molise “bidona” il Friuli: “Fate la festa, paghiamo noi”. Ma dopo 5 anni nessuno salda il conto

Organizzata dall’ex presidente del Consiglio Mario Pietracupa a Udine il lontano 14 dicembre 2012, costata 8mila euro, è ancora in attesa di saldo. "Eppure ci avevano garantito la copertura totale dell’importo" dicono in Friuli, dove l’associazione abruzzesi e molisani si rivolge a un avvocato che scrive al Consiglio regionale per chiedere una "pur tardiva riparazione a questo increscioso intoppo, che ha prodotto inevitabile disdoro all’immagine della Regione Molise tra i tanti suoi figli in terra friulana". Una figuraccia nazionale.

“Passata la festa, gabbatu lu santu” direbbero al Sud. Qua siamo in Friuli Venezia Giulia, ma il concetto è identico. E la “fregatura” arriva nientepopodimeno che dal Consiglio Regionale del Molise, l’organismo di rappresentanza istituzionale per eccellenza. Quello che, da tempi immemorabili, promuove e valorizza la cultura locale, esporta i prodotti tipici, rilancia le bellezze molisane in tutte le salse attraverso gite, gitarelle, viaggi e soggiorni in lungo e largo per il mondo.

In questa storia, per la verità, non c’è niente di troppo lontano o esotico. No: una normalissima festa a Udine, città dove ha sede l’associazione degli abruzzesi e molisani del Friuli, alla quale la Presidenza di Mario Pietracupa era particolarmente legata. Eh sì, perché il “bidone” risale al 2012, quando al vertice di Palazzo DìAimmo c’era il cognato dell’attuale presidente Vincenzo Cotugno.
E fu proprio lui, raccontano a Udine sventolando carte, solleciti e “prove”, a insistere per fare la giornata molisana nella città friulana. Una festa addobbata da Convegno – del quale hanno parlato ampiamente anche i giornali locali – su ‘Le tradizioni popolari del Molise’.
«Avevamo già organizzato tre eventi con la Presidenza del Consiglio regionale del Molise – racconta Giovanni Di Nardo, il vicepresidente dell’associazione, molisano trapiantato a Udine e con una cultura improntata al rigore e al rispetto dei patti – e visto che ci eravamo trovati benissimo, è stato lo stesso Pietracupa a proporci un quarto evento».

Naturalmente garantendo la copertura totale della spese per l’affitto della sala (nello specifico la Sala ‘Mandrassi’, moderno auditorium nel centro della città), l’esibizione del gruppo musicale (Il Tratturo di Mauro Gioielli, maestro zampognaro, quasi duemila concerti in curriculum in giro per il mondo) hotel e rinfresco a base di prodotti tipici molisani (pampanella, caciocavalli e altre prelibatezze simili), oltre allo spettacolo natalizio serale. «Spendete quello che dovete spendere – ha detto il segretario dell’epoca di Mario Pietracupa, Mario Santella -Noi abbiamo disponibili 15mila euro».

A Udine, che non essendo Molise non è allergico alla parsimonia quando si tratta di soldi pubblici, hanno fatto quadrare i conti arrivando a una cifra di 8mila euro. Ma lo sforzo non è bastato. Al contrario, beffa delle beffe, l’importo non è mai stato saldato.

Cinque anni dopo e una valanga di telefonate, solleciti, mail e scaricabarile, la festa molisana a Udine è in attesa di essere pagata. Tanto che su quel “bidone” è intervenuto perfino l’avvocato Carlo Monai, che a titolo gratuito, essendo amico dell’associazione, ha scritto una lettera nella quale si mette in evidenza che «Erano stati gli stessi esponenti regionali a chiedere che sugli inviti fosse stampata la dicitura “con il contributo e il patrocinio del Consiglio regionale del Molise”», salvo poi disattendere completamente i patti, pure a fronte degli «innumerevoli solleciti» e delle «ripetute assicurazioni di rimborso» giunte dagli uffici molisani.

Insomma, una sòla. Che si è protratta per anni da quel 14 dicembre 2012, quando un pezzo di Molise è sbarcato a Udine a sbafo, è proprio il caso di dirlo. Due esibizioni a base di zampogne e strumenti musicali suggestivi, una ricca proiezione nella prestigiosa Sala Madrassi con foto e filmati di feste tradizionali molisane, dalla Carrese alle Traglie di Jelsi, dalla Ndocciata di Agnone alla processione in mare di San Basso. E poi esibizione musicale “incantevole”, come ricordano i presenti, circa 300 persone tra abruzzesi, molisani e friulani, fra cui – oltre al presidente Pietracupa, a Udine per la quarta volta – il presidente del consiglio del Friuli Vg Maurizio Franz, entusiasta, e Roberto Fatigati, presidente dell’associazione impegnata a diffondere «la cultura molisana e abruzzese dal 1989: questo è un modo per far conoscere le nostre tradizioni nella terra in cui viviamo e per sentirci comunque a casa».

Per la manifestazione sono stati spesi esattamente 8.191,50 euro, praticamente la metà dei 15mila euro assicurati dalla Presidenza del Consiglio. In Friuli sono efficienti e anche oculati, e si sono limitati al massimo: 3.025,00 euro per la ditta Imagina Srl di Campobasso; 2.470,00 euro per la band “Il Tratturo” di Mauro Gioielli; 2.696,50 euro per gli inviti, le locandine, l’albergo e l’affitto dei locali.

Eppure da allora, nonostante i solleciti, le assicurazioni di rimborso e l’intervento dell’avvocato «nessun positivo e concreto riscontro vi è stato».
«Santella, per conto di Pietracupa, mi chiese di fare in fretta la richiesta e di inviare tutti i dati all’indirizzo che mi diede per la fattura e il saldo – continua Di Nardo – Mi sono fidato, ci mancherebbe: avevamo già organizzato altre cose e non c’erano stati problemi. Ho seguito le istruzioni alla lettera, ma il rimborso promesso non è mai arrivato».

Passano i mesi, passano addirittura gli anni. In Molise cambia il Governatore e cambiano i presidenti del Consiglio regionale. Prima Vincenzo Niro, poi Vincenzo Cotugno, «che di Pietracupa è cognato» recisa Di Nardo, che hai voglia a fare telefonate, a chiamare Santella, ad avere promesse su promesse che quei soldi sarebbero arrivati.
Macché, nulla. Un bidone in piena regola.
Ogni anno la copertura degli 8mila euro per la festa molisana a Udine viene rimandata, «nessuno se ne occupa».
Un disastro. «Mi hanno detto che è stata persa anche la documentazione, insomma, che dobbiamo fare?».

Carlo Monai, noto avvocato di Cividale, che in un passato recente è anche stato in politica, eletto alla Camera, fa sapere in una lettera mandata per conoscenza anche alla Regione Molise che «prima di dar corso alle azioni giudiziarie per ottenere giustizia dai tribunali, l’Associazione Abruzzesi e Molisani del Friuli si appella alla pubblica opinione e confida in una, sia pur tardiva, riparazione a questo increscioso intoppo, che ha prodotto inevitabile disdoro all’immagine della Regione Molise tra i tanti suoi figli in terra friulana».

Che figuraccia, ragazzi. E tutto per 8mila euro. In Friuli non possono crederci, e nella stessa associazione ragionano come se fosse la cosa più nomale del mondo: «Visti gli intoppi, lo scaribarile, beh… noi al posto di Pietracupa avremmo preso i soldi di tasca nostra e li avremmo messi». Infatti è andata più o meno così: i soci, nell’attesa che il Molise faccia la sua parte, si sono autotassati per coprire «almeno le spese vive e le stampe». Che figuraccia, veramente. E cosa si deve fare, incredibile, per farsi pagare da quei ricconi di politici molisani una miseria (relativamente parlando) di 8mila euro.

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