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Emiliano ’tira’: tra conferme e sorprese, l’alternativa a Renzi che piace ai molisani

Nonostante il freddo pungente il governatore pugliese ha riempito la Sala della Costituzione di via Milano dove ha incontrato i suoi sostenitori. A fare da cerimoniere il senatore Roberto Ruta che ha ufficializzato il sostegno a Michele Emiliano. L’ex magistrato si contende la segreteria nazionale del Pd alle primarie del 30 aprile con Matteo Renzi e Andrea Orlando. Tra il pubblico diverse conferme, come il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, assessori comunali come Alessandra Salvatore e Pietro Maio, tanti consiglieri di centro e maggioranza ma non sono mancate delle sorprese come l’ex governatore Giovanni Di Stasi, il presidente del Consiglio Michele Durante e la ex tesoriera del Pd Costanza Carriero. Assente il governatore renziano Paolo Frattura mentre ha portato un saluto istituzionale la segretaria regionale Micaela Fanelli.

Lo aspettavano nella sala consiliare di Palazzo San Giorgio temendo, forse, che una location più grande potesse rivelarsi un boomerang. E invece, nonostante l’ora abbondante di ritardo e il freddo pungente, i sostenitori di Michele Emiliano non sono andati via. Anzi, sono aumentati per numero e qualità fino a quando il ’cerimoniere’ Roberto Ruta, organizzatore dell’incontro campobassano col governatore pugliese, ha fatto spostare tutti in via Milano, nella Sala della Costituzione. Qui, circa 200 persone hanno accolto lo sfidante di Matteo Renzi e di Andrea Orlando alle primarie del 30 aprile prossimo in cui verrà scelto il nuovo segretario nazionale del Pd.

Tra conferme e qualche sorpresa, la folla si è divisa tra quelli che «sono qui solo per ascoltare» come l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Pietro Maio e chi invece ha già dato il pieno appoggio all’ex magistrato che in queste settimane sta girando in lungo e in largo l’Italia intera per rosicchiare voti con la sua mozione «fatta di pochi ma buoni – come ha detto scendendo dall’auto – ma dimostrando di avere una sincera voglia di cambiamento. Perché noi siamo l’alternativa secca al nulla lucente del renzismo ossia quella cosa che aveva illuso tutti, me compreso. Eravamo convinti che avrebbe ridato speranza ai giovani, investito nella ricerca, restituito giustizia nel lavoro e onestà, ci siamo illusi e invece neppure la legge elettorale redatta col libretto delle istruzioni della Corte Costituzionale sono stati in grado di fare. E ora rischiamo di andare a votare a febbraio senza garanzie di governabilità per questo paese».

Non può essere annoverata certo tra gli illusi la segretaria del Pd, Micaela Fanelli che ha messo subito le mani avanti spiegando: «Sono qui per dovere istituzionale e buona educazione, Michele poi è un caro amico». E infatti un attimo dopo l’arrivo di Emiliano la sindaca di Riccia, fresca di ritorno dai lavori al Lingotto, era già sparita.
Nessuna meraviglia neppure per la presenza del sindaco Antonio Battista uscito allo scoperto un paio di giorni fa. Si è fatta notare di più l’assenza della sua vice, Bibiana Chierchia data tra gli Orlandiani. Tra gli altri assessori comunali c’erano poi la rutiana Alessandra Salvatore, Stefano Ramundo e Maripina Rubino. Curioso «ma solo di ascoltare» Salvatore Colagiovanni che con gli ex dipietristi sta preparando la migrazione verso il centro di Angelino Alfano.
Ha formalmente dato il suo appoggio a Emiliano oggi il presidente del Consiglio comunale Michele Durante. C’erano poi anche tanti consiglieri comunali alcuni di centro altri di centrosinistra come Elio Madonna, Gianluca Maroncelli, Federico Sarli e Giose Trivisonno. E non si è fatto vedere Paolo Frattura sebbene – dicono persone a lui vicine – il suo rapporto da governatore con Emiliano sia più che cordiale.

Se in prima fila c’erano sorprese come la ex tesoriera Pd, Costanza Carriero e il consigliere Nico Ioffredi (ma in veste di uditore), apparsi accanto a sostenitori ufficiali come Salvatore Ciocca e l’ex sindaco di Colletorto, Fausto Sosto, nella affollata platea, un po’ defilato, si è visto anche l’ex governatore Giovanni Di Stasi. Forse è stata questa la presenza più inattesa del pomeriggio campobassano del governatore pugliese il quale ha dimostrato di avere un certo ascendente sui democratici molisani.
(AD)

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