Ultimo capitolo del termoli jet

Mister Kim e il broker coreano in porto, ma il Termoli Jet non può partire: “Troppo pericoloso”

Dopo una mattinata di "tira e molla" sul molo degli imbarchi, rinviata causa maltempo la partenza del catamarano venduto all’asta dalla Regione Molise a una compagnia coreana. Mare grosso e onde alte due metri: il Termoli Jet deve fare un viaggio di sei ore fino a Ortona, dove sarà caricato da un mercantile, ma per ragioni di sicurezza la "gita" col rimorchiatore è rimandata a data da destinarsi. Deluso Kim Seung Nam, accompagnato dal broker che gli ha procacciato l’affare e dall’altro amministratore delegato, il presidente della Corea Express Ferry, venuto apposta a Termoli per occuparsi del trasloco. La sua compagnia ha acquistato la nave simbolo di sprechi per un milione e 600mila euro.

Parte o non parte. È stato questo il dilemma al porto di Termoli nella mattinata di oggi. Nella zona degli imbarchi gli occhi erano tutti puntati sul Termoli Jet. Primi fra tutti quelli di mister Kim, il numero uno della compagnia coreana che si porterà via il catamarano divenuto il simbolo degli sprechi. Mister Kim Seung Nam, questo il suo nome completo, occhi a mandorla e inglese perfetto, è arrivato in città il 3 febbraio e dalle prime ore di questa mattina ha atteso che il suo nuovo acquisto potesse salpare. Destinazione Ortona, e poi la penisola dall’altra parte del mondo. Ma la partenza è rimandata, a causa del maltempo e soprattutto a data da destinarsi, visto che anche domani è prevista pioggia.

Con lui, a fargli compagnia nelle lunghe ore di attesa, anche il braccio destro della compagnia e amministratore delegato Mister Hawng Sung Man e Andrew Shim, il giovane broker anche lui coreano che ha scovato l’affare mesi fa e che ha accompagnato i suoi clienti per controllare che il viaggio andasse bene. Ma il viaggio non si è ancora compiuto. Colpa del meteo che non permette alle imbarcazioni di supporto alle operazioni di agganciare il catamarano e farlo partire verso le nuove destinazioni.

La partenza era prevista per questa mattina, lunedì 6 febbraio, ma il vento e «il mare», come affermano i pescatori della città veri esperti, hanno rimandato tutto. Ma non si sa a quando, visto che le decisioni dovranno arrivare dalla Capitaneria di Porto e dal comandante del rimorchiatore che lo dovrà accompagnare ad Ortona in un lungo viaggio, almeno sei ore per raggiungere il porto abruzzese visto che il Termoli Jet viaggerà a velocità ridotta. Nel primissimo pomeriggio di oggi c’è stata un’ulteriore riunione tra i proprietari e il comandante del rimorchiatore che lo condurrà a Ortona e la decisione finale è stata che il Termoli Jet trascorrerà un altro giorno in porto.

E intanto mister Kim e conterranei aspettano. A bordo, sul suo ultimo acquisto costato ben un milione e seicento mila euro, centomila euro in più per non rischiare che altri lo portassero a casa al posto suo, e a terra. Un lungo viavai tra la nave e la banchina in attesa di comunicazioni ufficiali per capire quando la nave lascerà il porto. E per chi in queste ore della mattina è capitato al porto, lo sguardo è caduto su quella scritta, rigorosamente italiana e ancor più termolese – Termoli Jet e Ltm – con lo stemma della regione Molise. E poco più sotto tre visi completamente estranei. Perché certo vedere gli occhi a mandorla in città in pieno inverno non è cosa da tutti i giorni.

Le operazioni prevedono che un mezzo della Guidotti Ships staccherà il catamarano dai fondali bassi del porto di Termoli e lo accompagnerà all’uscita, ovvero all’ingresso dell’area portuale dove il San Ceriaco lo scorterà a Ortona. Da qui il mezzo affiancherà il Termoli Jet alla nave Calipso, un mezzo per il trasporto marittimo arrivato per volontà dei coreani, la caricherà con due grosse gru sulla coperta dopo averla assicurata con tutte le operazioni di routine. A quel punto sarà pronta per salpare. Attraverserà il canale di Suez e trentasette giorni dopo sbarcherà in Corea. E chissà se tutti quei nomi italiani, stemma compreso, resteranno o spariranno per far posto alla nuova bandiera.

Il Termoli Jet, simbolo di sprechi e cattiva gestione delle risorse pubbliche, fermo nel porto di Termoli da anni, utilizzato solo per una manciata di viaggi dalla costa molisana a quella croata e poi abbandonato, è stato venduto lo scorso 1° dicembre a una Compagnia di Navigazione coreana a un prezzo superiore a quello della base d’asta, fissato a un milione e 507mila euro.

Un milione e seicentomila euro il prezzo che la compagnia coreana ha pagato alla Regione Molise, dopo aver versato un anticipo del 10 per cento. La nave era stata acquistata nel 2003 con 8 milioni di risorse pubbliche prelevate dal capitolo dei fondi per la ripresa produttiva post sisma dell’ex Governo Iorio. Ora andrà in Corea per effettuare collegamenti passeggeri fra le isole, aggiungendosi agli altri mezzi della Compagnia di navigazione che l’ha rilevato all’asta.

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