Cronache

La bici, i viaggi e il beach volley: Andrea, 29 anni, strappato alla vita. Lutto alla Molisana

Si è spento all’alba del 7 febbraio a Roma dopo un periodo di malattia Andrea De Simone, assistente nel settore esportazioni del pastificio di contrada Colle delle Api. Assunto due anni fa, i suoi colleghi hanno detto di lui: “Era attaccatissimo al lavoro che onorava in modo straordinario. Ha lavorato anche dal letto d’ospedale, in maniera sempre puntuale e precisa". Il cordoglio alla famiglia De Simone arriva anche dall’Università del Molise dove Andrea aveva studiato.

Aveva solamente 29 anni Andrea De Simone, ex studente dell’Università del Molise e dipendente del pastificio La Molisana. Il ragazzo era stato assunto nello stabilimento di contrada Colle delle Api due anni fa, lavorava come assistente nel settore delle esportazioni. Poi un terribile male lo ha prematuramente strappato alla vita e all’alba del 7 febbraio a Roma il cuore di Andrea ha smesso di battere.

I colleghi del pastificio hanno detto di lui: «Era attaccatissimo al lavoro che onorava in modo straordinario. Ha lavorato anche dal letto d’ospedale, in maniera sempre puntuale e precisa. Non sapevamo cosa avesse, della sua malattia non ha mai parlato con nessuno. Riservato, a modo, composto. Ricordiamo una sua frase, recente: ‘non so se potrò garantirvi ciò che ho promesso, se volete posso anche lasciare il lavoro’. Ecco, Andrea era così, persona eccezionale, un esempio che non dimenticheremo mai».

Il dolore per una perdita tanto improvvisa e inspiegabile, ha colpito anche gli studenti dell’università del Molise dove Andrea, dopo il diploma al Ragioneria, si era laureato in economia aziendale.
«Lavorare con lui è stato un onore: persona leale, affidabile, rapida, dotata di acume e professionalità. Le nostre giornate di lavoro con lui erano sempre all’insegna della collaborazione – hanno detto ancora dal pastificio – non è facile trovare persone così in un ambiente professionale. Andrea era un grande sportivo, tanto spassoso. Dovevamo fare ancora tante cose insieme, – sebbene lui non amasse fare progetti – avremmo dovuto aggiustare la sua Vespa, andare a pesca, in bici e poi in primavera, come sempre, i tornei di beach volley, altra sua grande passione. Mai un accenno alla sua malattia, riservato fino all’osso. Sul lavoro ha fatto la differenza, dopo i primi sei mesi di tirocinio, lo abbiamo voluto fortemente di nuovo. Non poteva andar via, non potevamo rinunciare alla sua professionalità, alla sua precisione, alle sue intuizioni. Sincero, onesto, corretto, divertente, simpatico. Ci mancherà, ci mancherà tanto. Tantissimo».

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