Cronache

Bus fermi in città: sospesi i licenziamenti Seac. Regione riduce il taglio ai fondi

Otto autisti della società che gestisce il servizio di trasporto pubblico a Campobasso rischiavano di essere lasciati a casa per i tagli della Regione al fondo annuale concesso al Comune. Dopo la prima mezza giornata di sciopero e l’incontro a Palazzo Vitale con l’assessore Nagni s’intravede la soluzione a che se temporanea. Gli annunciati esubueri sono rientrati grazie all’intervento della Regione che ha chiesto in cambio garanzie sulle nuovi bandi di gara non solo a Campobasso ma anche per Termoli, Isernia e Larino.

Il bicchiere è mezzo pieno. I licenziamenti degli otto autisti della Seac sono stati congelati. La parola ‘fine’ sulla vertenza è stata messa questa sera dopo l’incontro con l’azienda.«Procedura sospesa e impegno per lavorare al fine di evitare i licenziamenti», il succo della nota diramata da palazzo Vitale.
La buona notizia è arrivata al termine della prima giornata di sciopero dei lavoratori della società di trasporto campobassana che hanno fermato i mezzi dalle 8 e 30 alle 12 e 30. La decisione di salvare il personale della concessionaria del servizio in città è trapelata dopo la riunione convocata a Palazzo Vitale dal governatore Paolo di Laura Frattura assieme all’assessore ai Trasporti Pierpaolo Nagni. Al tavolo, oltre ai rappresentanti istituzionali del Comune di Campobasso, anche i sindaci degli altri tre centri interessati dalla riduzione dei fondi per il trasporto locale nel 2017 (Termoli, Larino e Isernia). Gli enti locali non hanno nascosto le difficoltà a garantire il servizio dopo le disposizioni introdotte dalla Legge di stabilità e il taglio complessivo del 30 percento al settore.
A palazzo Vitale c’erano anche le organizzazioni sindacali.

«Alla luce di una verifica delle nostre possibilità in Bilancio – l’impegno di Frattura e Nagni – siamo pronti a valutare per questo anno un ulteriore sforzo per ridefinire l’entità della riduzione dei trasferimenti decisa a livello centrale così da accompagnare i Comuni nel percorso di ottimizzazione e razionalizzazione necessarie per erogare un servizio efficiente e sostenibile, non più legato al numero dei chilometri, ma al numero effettivo di utenti». Palazzo Vitale ha chiesto comunque ai Comuni di fare la loro parte: «La Regione ha continuato ad assicurare risorse al settore per il 75 percento. Altrove il Tpl è totalmente a carico dell’amministrazione locale». Dunque, le Amministrazioni locali dovranno a ristrutturare il servizio avviando le nuove gare per individuare il concessionario entro la fine del 2017.

Discorso a parte per il capoluogo, la vertenza più urgente, che è stata discussa in maniera più approfondita anche alla presenza della stessa Seac. La concessionaria del trasporto in città è scesa a patti. Tutto congelato fino al 1 gennaio 2018.
Nel frattempo, entro la fine di marzo «si troverà una soluzione», ma «già da lunedì il Comune di Campobasso garantirà il servizio, per il prossimo mese, come quello offerto lo scorso anno», hanno spiegato ancora dalla sede di via Genova. Dunque, «non si è quindi lontani da un accordo, reso possibile soprattutto grazie alla disponibilità della Regione di rivedere il taglio, deciso dalla Legge di Stabilità, che determina enormi restrizioni del servizio di trasporto urbano nel capoluogo».
Palazzo San Giorgio ha guadagnato dunque dieci mesi di tempo per perfezionare il bando di gara col quale affiderà il servizio. Un bando invocato da più parti, dopo le continue proroghe concesse alla Seac.

Nel frattempo, però, otto autisti hanno rischiato di pagare sulla loro pelle la confusione di questi ultimi tre anni. «La Regione aveva comunicato la riduzione del budget dal 2014 ma in tre anni non è stato fatto niente. Il Comune di Campobasso non ha stanziato un centesimo per il trasporto pubblico su gomma. Stiamo togliendo i servizi minimi essenziali ai cittadini campobassani», le parole di fuoco di Nicola Libertone (Ugl).
I dipendenti della Seac hanno alzato il tiro questa mattina spegnendo i motori degli autobus: non ne è circolato nemmeno uno dalle 8.30 alle 12.30. In quelle quattro ore gli autisti erano in presidio davanti al Municipio.
Qualche disagio per gli utenti c’è stato: «Non lo sanno in Comune dell’aumento delle persone che con la crisi economica non hanno più l’auto e utilizzano l’autobus? Oppure che ci sono tanti malati, perfino i dializzati, che usano i pullman per raggiungere il Cardarelli perché non possono guidare? E ora vogliono toglierci anche questo? Ma non siamo cittadini come tutti gli altri?», si sfogano i pendolari in attesa della corsa a Villa Flora. Piccole difficoltà a parte, la stragrande maggioranza di chi utilizza i mezzi pubblici era già informata della protesta. E ha pure espresso solidarietà con gli autisti della Seac.

Più informazioni
commenta