Cronache

A primavera acqua di sorgente anche sulla costa: “Dopo 10 anni ci siamo quasi”

L’opera pensata per portare sulla costa l’acqua delle sorgenti matesine, iniziata nel 2007, dovrebbe finalmente entrare in funzione, seppure non in maniera totale. Con un preciso cronoprogramma che vale anche come sprone per l’azienda speciale Molise Acque, il consigliere regionale Salvatore Ciocca definisce tempi delle consegne e le attivazioni. Ancora da realizzare il tratto terminale, quello della variante di Montenero di Bisaccia, ma per aprile Termoli e i Comuni limitrofi dovrebbero finalmente avere acqua pura nelle case.

Dopo anni di ritardi e promesse disattese, meglio andarci coi piedi di piombo prima di festeggiare. Però pare che stavolta manchi davvero poco alla messa in funzione di un’opera che per il Basso Molise sarebbe un’enorme svolta positiva: a primavera l’acquedotto Molisano Centrale dovrebbe finalmente iniziare a funzionare, fornendoacqua di sorgente a undici Comuni del Basso Molise. Lo annuncia il consigliere regionale e delegato alla Protezione Civile, Salvatore Ciocca, facendo un cronoprogramma dei lavori da terminare da qui al prossimo mese di aprile. Quando, per l’appunto, quasi tutti i lavori dovrebbero essere completati e dai rubinetti bassomolisani dovrebbe finalmente uscire acqua buona persino da bere.

Sembra un miraggio e finché non accadrà per davvero, si fatica a crederci. «Doveva essere consegnato otto anni fa» ricorda in aperta polemica Ciocca. L’esponente di maggioranza a palazzo Moffa, da presidente della Terza Commissione consiliare, ha chiesto e ottenuto da Molise Acque un cronoprogramma dell’opera.

«Il 21 dicembre prossimo l’Azienda speciale “Molise Acque” consegnerà ai Comuni di Ururi, San Martino in Pensilis, Portocannone e Campomarino il secondo troncone dell’acquedotto Molisano centrale». Questo non vuol dire che prima di Natale quei paesi avranno già la possibilità di rifornire case e negozi di acqua del Matese. Significa invece che passerà ai rispettivi Comuni la gestione dei vari punti del secondo troncone dell’acquedotto, fino a che subentrerà l’Egam, il nuovo ente chiamato a governare il flusso idrico molisano. Ma l’acqua non verrà erogata finché non sarà collaudata la condotta principale dell’opera.

«Già terminate, invece, le operazioni di consegna del primo tratto che comprendevano le infrastrutture necessarie al sistema acquedottistico (Galleria di Rio Freddo A e B, derivazioni di galleria per il Molisano Destro e per il Molisano centrale e opere di interconnessione)» aggiunge Ciocca che poi rimarca «il rilevante lavoro compiuto in Terza Commissione» che ha dedicato due sedute (22 febbraio e 1 agosto) e altrettante audizioni relative all’argomento, incontrando l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, i vertici della Molise Acque, il commissario straordinario per la realizzazione dell’opera e i sindaci degli undici Comuni interessati.

In particolare la Commissione fece proprio richiesta, quasi un anno fa, di un cronoprogramma di consegna dei lavori già ultimati, oltre alla costante attenzione sull’iter degli stessi.
«Per la consegna parziale prevista per il 21 dicembre – fa sapere il presidente della Terza Commissione regionale -, sono in corso dal 18 novembre le prove di funzionalità e di pulizia delle condotte dello schema idrico “Basso Molise”: le infrastrutture interessate dalla consegna di questo secondo tratto dell’Acquedotto Molisano Centrale sono, tra le altre, i serbatoi di Guglionesi, Colle di Breccia e Termoli».

Insomma prove generali di funzionamento in vista della primavera che verrà. Prima infatti ci sono altre importanti tappe da completare. «A seguire sarà consegnato il terzo tratto, con tempi previsti entro la fine del mese di gennaio. Tracciato, questo, interessato dal movimento franoso di Fossalto. Tale consegna parziale è legata ai tempi per ottenere il certificato di regolare esecuzione; l’ultimo sopralluogo effettuato il 26 novembre scorso ha avuto esito positivo. Alla fine di febbraio potrà essere consegnato anche il quarto troncone che coinvolge l’infrastruttura di connessione con l’acquedotto molisano destro e con il sinistro».

Sarà quello uno dei passaggi decisivi dei lavori, quando il Molisano Centrale dovrà essere collegato ai due acquedotti già esistenti. «Alla fine di marzo si procederà alla consegna del serbatoio di Guardialfiera». A quel punto potrebbe davvero essere un punto di svolta storico per il Basso Molise. «Per la fine di aprile– annuncia il consigliere delegato – sarà possibile avviare l’acquedotto in tutti i Comuni interessati con la consegna finale dell’infrastruttura completamente terminata che comprende i serbatoi di Termoli, Petacciato centrale e Larino. A fine aprile, nella speranza che tutto proceda come da crono programma, resteranno da consegnare il manufatto di sovravelocità “Villa Livia”, l’impianto di sollevamento per Guglionesi e quello di Greppe di Pantano che serviranno ai Comuni di Termoli, Guglionesi, San Giacomo degli Schiavoni, Petacciato e Montenero di Bisaccia».

Insomma fra aprile e maggio quasi tutti i territori verranno coperti dall’opera. All’inizio l’acquedotto non andrà a pieno ritmo, ma fornirà comunque un flusso idrico notevole che andrà a sommarsi a quello già garantito dal Liscione. Mancherà la fondamentale variante di Montenero, per la quale il Cipe ha deliberato dopo anni di stop burocratico. Una variante decisiva per portare acqua ai territori più a valle dell’estremo nord della regione e quindi la Costa Verde, il centro abitato di Montenero e la marina di Petacciato.

Dita incrociate ma stavolta pare davvero essere quella buona. «Non posso esimermi dal sottolineare come questa infrastruttura, che riveste da un decennio carattere di prioritaria importanza per migliaia di molisani, sia nata sotto una cattiva stella: me ne occupai fin dal 2007 quando cominciò a vedere la luce la predisposizione progettuale dell’opera e la Molise Acque ne gestì direttamente le fasi per la realizzazione». All’epoca Ciocca era proprio per Molise Acque come componente del Cda e sa come le cose siano andate storte da subito.

«La commissione interna che allora giudicò i progetti non era adeguata, per titoli e competenze, alla valutazione degli appalti e quindi all’attribuzione dei punteggi. Lo hanno stabilito prima il Tar e poi il Consiglio di Stato. E la stessa Azienda speciale è stata condannata al pagamento di una maxi ammenda da 2 milioni, 148mila e 834 euro all’associazione temporanea di imprese che avrebbe invece dovuto aggiudicarsi la stessa gara per la realizzazione. Somma regolarmente versata nel 2010».

L’esponente di maggioranza assicura il massimo impegno fino a quando i rubinetti del Basso Molise inizieranno a fornire l’acqua matesina, un risultato che eliminerebbe tutte le emergenze, sia di scarsità d’acqua che di inquinamento della stessa, non essendo questa acqua filtrata ma pura. «Suona come una beffa ricordare che, fra i motivi per ottenere maggiore punteggio utile quindi all’aggiudicazione dei lavori milionari, c’era proprio la tempistica per la realizzazione dell’opera. Continuerò a seguire, come consigliere regionale e come presidente della competente Terza Commissione consiliare, l’evolversi delle consegne parziali con nuove sedute dedicate alla realizzazione dell’infrastruttura. Chi mi conosce sa bene che andrò fino in fondo, anche questa volta».

leggi anche
tubi-acquedotto-132665
La grande incompiuta
Acquedotto Molisano centrale, stretta finale per l’acqua del Matese sulla costa. Ma non ci sono date certe
commenta