Cultura & Spettacolo

Paolo, la voce molisana di Frozen e di mille altre facce. “Ma io preferisco l’anonimato”

Paolo De Santis ha 37 anni, è di Petacciato d’origine, ma milanese d’adozione dove vive da tantissimi anni e svolge la sua professione di doppiatore. La sua voce ha animato centinaia di personaggi tra televisione, film e cartoni animati. Tra i suoi personaggi anche Kristoff, il simpatico personaggio del cartone animato della Disney, uno degli ultimi lavori che lo ha fatto conoscere a grandi e soprattutto ai bambini. «Mi fa piacere quando mi dicono che un film non sembra doppiato - racconta in questa intervista telefonica da cui emerge la sua voce precisa e impostata - ma io mi godo l’anonimato, è il bello di questo mestiere».

Ne sono passati di anni dai tempi delle vocine a scuola per far divertire gli amici e delle imitazioni dei professori. Adesso la sua voce è cresciuta, cambiata, migliorata, più precisa e molto, molto intensa. «Grazie agli studi», ci tiene a precisare lui. Lui è Paolo De Santis, 37 anni. Petacciatese di origine e milanese d’adozione. Professione doppiatore, o per dirla in maniera più semplice come per spiegarla ai bambini, colui che regala la sua voce ai personaggi dei cartoni animati e agli attori stranieri. Entra in empatia con il personaggio e diventa il personaggio, in prima persona.

Da tredici anni Paolo lavora nelle sale d’incisione e si divide tra Milano e Roma, in base alle richieste e ai personaggi da doppiare. «Ho cominciato per caso – racconta lui – a scuola ero bravo con le voci, ma ho sempre amato la musica, suonavo la chitarra e non mi occupavo d’altro che non fosse musica, poi a Milano ho incontrato una persona che mi disse che la mia voce poteva essere adatta al doppiaggio, ma dovevo studiare, il doppiaggio non si improvvisa». Da allora un lungo periodo di studi per imparare la dizione, riconoscere i suoni, imparare a respirare e usare il diaframma al meglio, «perché un doppiatore è prima di tutto un attore». Paolo si è formato al Cta di Milano, il Centro Teatro Attivo dove si sono formati i più grandi doppiatori della storia. «Ho studiato dizione, recitazione e doppiaggio».

«Ricordo bene il primo provino, ero agitatissimo avevo una paura terrificante ma è andata bene, ho fatto il mio primo doppiaggio in un cartone animato, ho prestato la voce ad un personaggio secondario, avevo poche battute. E’ stato strano risentirmi, la voce cambia al microfono, non ti piaci, ma ormai non mi risento quasi mai».

Ma l’occasione arriva poco dopo, quando riceve il ruolo di Ty Pennington, il presentatore del reality Extreme Make Over Home Edition in cui si ricostruiscono case da regalare a famiglie in difficoltà e poi il film “Svalvolati on the Road” in cui Ty Pennington fa una comparsa. Da allora tutta una serie di produzioni, dai film come American Gangster in cui doppia il fratello di Denzel Washington, “Robin Hood” in cui doppia Oscar Isaac nel ruolo del principe Giovanni e ancora lo stesso Isaac in “X-man L’Apocalisse”, fino alle soap opera come “Una vita” e “Tempesta d’amore”.

Il doppiaggio è il dietro le quinte dei film, quello che non si vede e che si nasconde nella sala d’incisione. Un mondo sconosciuto che racchiude la vera anima del film. Una volta indossate le cuffie cala il silenzio, sul mega schermo di fronte il film comincia a scorrere e Paolo dona la sua voce attraverso il microfono ai personaggi sulla scena. Legge le battute ed entra nel personaggio, lo anima con la sua voce che si adatta ad ogni sfumatura, ad ogni scena e ad ogni emozione. Per questo anche una conversazione al telefono con un doppiatore, a centinaia di chilometri, non è solo una chiacchierata. Si nota la sua voce così precisa, per la dizione e per l’impostazione che ti rapisce e che potresti ascoltare per ore.

Da allora un gran numero di film, cartoni animati e anche videogiochi. Fino all’occasione più bella e particolare, quella dei cartoni animati della Disney. Nel 2013 Paolo ha doppiato Kristoff, che per i più grandi non farà tornare alla mente nessun film, ma per i più piccoli rappresenta l’icona di una storia firmata ancora dai più grandi sceneggiatori di pellicole per i bambini. E’ infatti il personaggio maschile di Frozen, la pellicola che in pochissimo tempo ha conquistato il mondo e anche l’Italia, grazie anche alla voce di Paolo, che adesso è entrato nell’olimpo dei doppiatori per un ruolo così importante. «Doppiare un film Disney è emozionante e particolare – racconta Paolo – perchè sono un’icona per grandi e piccini, è stato impegnativo, si tratta sempre di un film importante destinato al cinema, sai bene che lo vedranno tanti, ha avuto un successo inaspettato che non potevo immaginare».

Ma lui non è il tipo da autografi e riconoscimenti, è un ragazzo normale che torna ogni anno in vacanza nel paese dei genitori, a Petacciato, «Ci sono cresciuto per questo ho ancora dei contatti, ci sono gli amici con cui trascorro le vacanze d’estate e i parenti, torno quando posso anche nel periodo invernale delle feste».
«Il più bel complimento è quando ti dicono che non sembra che un film sia doppiato – racconta – e poi io sono contento quando non mi riconoscono, di questo lavoro mi piace tutto, è bellissimo ed è divertente, ma soprattutto mi piace godermi l’anonimato».

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