Il porto come è oggi e come sarà (o potrebbe essere) domani. Ora c’è uno strumento nuovo che stabilisce regole precise e pianifica gli interventi possibili in uno scalo che può e deve crescere aprendosi alle rotte commerciali e turistiche. La Giunta regionale ha approvato il Piano Regolatore Portuale di Termoli: ora lo strumento urbanistico passerà all’approvazione del Consiglio regionale e diventerà definitivo. Il Prp, una sorta di Prg dell’area marittima, è stato presentato nella sala del Circolo della Vela alla presenza del governatore Paolo Frattura e degli assessori regionali, Pierpaolo Nagni, Vittorino Facciolla e Carlo Veneziale insieme al sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, al comandante della Capitaneria, Sirio Faè, al dirigente regionale, Lino Mastronardi e al progettista, l’ingegnere Roberto D’Orazio. Presenti i rappresentanti della marineria e del cluster marittimo.
Nuove regole, dunque. Quelle che stabiliscono precise normative e una nuova idea del porto in una concezione flessibile e intermodale. Ora tutto sulla «carta» per dirla in pratica ma in vista di finanziamenti da chiedere, ottenere e spendere per cambiare il volto dello scalo in cui opera una flotta di quaranta pescherecci, la piccola pesca, c’è un porto turistico, ci sono i traghetti e altre attività che avranno la possibilità di essere potenziate anche in una riorganizzazione dell’area. Sviluppo delle banchine, nuove opere, ampliamento degli spazi: dare impulso a una nuova configurazione degli ambienti e dei settori. Se si osserva il progetto spicca lo spostamento degli spazi come il porto turistico, il molo traghetti, la cantieristica e l’accesso alle navi passeggeri e commerciali. Un’ipotesi perché non c’è, ad oggi, un appalto che, ad esempio, prevede queste opere ma tutto viene visto in una programmazione futura che si intende realizzare.
La novità principale è intanto quella che riguarda il dragaggio: sbloccate le procedure dal Tar e a breve i lavori potranno partire e dureranno sei mesi circa per spostare quasi centocinquantamila metri cubi dalle zone più critiche. «L’amministrazione Sbrocca ha velocizzato questo percorso e ora si muove un passo decisivo verso l’apertura di una porta di sviluppo» ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Pierpaolo Nagni. Secondo il sindaco Sbrocca l’approvazione del Piano regolatore portuale rappresenta una «pietra miliare» frutto di una collaborazione con la regione e i progettisti per arrivare a una nuova visione strategica della città che si lega anche a un piano di viabilità sostenibile una volta che sarà realizzato il «passaggio» tra il porto e il lungomare. «La nuova tipologia di porto – ha osservato Sbrocca – porterà nuovi flussi fino a raggiungere gli altri paesi dell’Adriatico».
Il governatore Frattura ha elogiato l’operato degli amministratori in carica: «Si è passati da una fase dormiente a una fase costruttiva dell’amministrazione termolese». Si è poi soffermato sul dragaggio e sull’intenzione di procedere per lotti funzionali in modo tale da dare concretezza allo strumento urbanistico che riguarda l’area portuale: «Ora ci sono regole certe e uguali per tutti. Crediamo e puntiamo su questo progetto e continueremo a lavorare con l’amministrazione e le altre realtà in un’ottica di sinergia e sviluppo». Un porto che inizierà a cambiare nei prossimi mesi, quando inizieranno i lavori di dragaggio se non verranno rinviati per evitare di arrivare a cantiere aperto durante l’estate. Un primo passo indispensabile per trasformare in realtà i contenuti del Prp, proiettati sulle slide al Circolo della vela. La previsione di spesa complessiva ammonta a circa novanta milioni di euro.
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