Non è solo una questione di «origini» o di «doveri» nei confronti della famiglia o, più in generale, della terra di origine. E’ – come dicono gli inglesi – un «fall in love», un vero e proprio innamorarsi di luoghi che, nonostante tutto, si possono definire ancora incontaminati. Dove si respira la bellezza di un paesaggio, si incontrano persone cortesi e disponibili, magari pronte anche a fare festa, e dove il rispetto rappresenta un imperativo. Capita, quindi, di incontrare a San Martino in Pensilis una coppia di americani che ha deciso di sposarsi nel paese della Carrese per «un amore a prima vista», semplicemente perché tutti e due hanno apprezzato un borgo lontano dai circuiti turistici di massa ma che offre tutto quello che serve per trascorrere un soggiorno senza pensieri: ricettività, prodotti tipici come la Pampanella, tradizioni e molto altro.
Sabato scorso 30 aprile, invece, proprio mentre a San Martino in Pensilis si svolgeva la corsa con i carri trainati dai buoi, a Montorio nei Frentani era in atto un altro evento. Oltre cinquanta persone provenienti dall’Inghilterra hanno letteralmente invaso, già da alcuni giorni, il piccolo borgo per fare da cornice a un martimonio civile. E’ stato celebrato in municipio davanti al sindaco Pellegrino-Nino Ponte che ha ufficializzato l’unione tra Stephen James Edler e la montoriese d’origine Nicole Michaelina Franchilli. Dopo la cerimonia nuziale rinfresco e pranzo tutto a base di prodotti tipici, scelti dagli sposi, al ’Parco dei Sogni’ di Montorio nei Frentani. Tutto come una piccola-grande storia di amore condiviso con la popolazione che non è stata semplice spettatrice.
«Un’emozione molto particolare – ha spiegato il sindaco di Montorio nei Frentani – ogni anno il nostro paese si popola, soprattutto durante l’estate, di tante persone originarie del nostro Comune, oppure di figli di emigranti ma anche di chi, arrivato per caso o dietro passaparola di amici, è voluto tornare perché è rimasto ammaliato dalla bellezza di questa terra, del nostro borgo e – non voglio peccare di presunzione – della nostra ospitalità, un valore per tutti noi che si esprime in ogni occasione. Agli sposi ho rivolto i migliori auguri non solo dell’amministrazione comunale ma dell’intera comunità». Una cerimonia, di fatto, seguita con interesse e inevitabile curiosità dai montoresi, in un centro dove, quando arriva qualcuno da fuori, una «visita» diventa la notizia del giorno.
Due esperienze, quella di San Martino in Pensilis e quella di Montorio nei Frentani, che delineano, in sostanza, anche un altro possibile canale di ricettività e turismo, proprio quello dei matrimoni celebrati in luoghi così caratteristici che non hanno nulla da invidiare a località ben più note e famose dove tanti stranieri – Giappone o Inghilterra – solo per fare un esempio, fanno a gara per selezionare la meta del giorno più bello portando con loro familiari e amici. Un po’ come successo a Montorio in uno scenario davvero suggestivo, punto di osservazione di mare e montagna e di degustazione – tra i rumori ancestrali della primavera – per condividere il «sì» per la vita magari nella chiesa che ospita il capolavoro dell’Annunciazione di Teodoro D’Errico, esposta anche all’Expo di Milano. Chissà se qualcuno starà già pensando a un nuovo «circuito della felicità» per portare coppie che parlano un’altra lingua a sposarsi proprio tra i centri storici del Molise. Un po’ come succede a Ravello o nel cuore dell’Umbria. (FO)
(Foto: Costanzo Iamonico)
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