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Gigi Proietti e quella notte in auto, da Termoli a Campobasso: “E chi se la scorda”

Il ‘viaggio della speranza’, sotto la neve, su una vecchia Prinz, dalla costa al valico di Campolieto fino a Campobasso: il racconto del popolare showman romano ha divertito i casacalendesi che hanno partecipato al conferimento della ‘cittadinanza onoraria’ al Maestro Flavio Bucci. “Partimmo alle sette di sera, arrivammo alle sei di mattina. E chi se la scorda quella strada” ricorda Gigi Proietti, mattatore coinvolgente, brillante, spontaneo. I suoi aneddoti sono uno spasso.

Non era uno dei ‘one man show’ che lo hanno reso celebre, ma quando Gigi Proietti interviene in pubblico è sempre uno spettacolo, teatrale, di mimica, coinvolgimento, aneddoti, risate. Martedì a Casacalenda abbiamo avuto il piacere di incontrarlo e di apprezzarne le doti di affabulatore inimitabile.

Arrivato in paese con l’amico di tante avventure cinematografiche, il grande Flavio Bucci, che ha ricevuto l’omaggio della cittadinanza onoraria di Casacalenda, l’attore, regista e doppiatore ha raccontato degli esordi nelle ‘cantine’, dei grandi successi personali, come il suo show ‘A me gli occhi, please’ che ha cambiato per sempre il rapporto tra lo showman e il pubblico, e del suo desiderio di aiutare i giovani a crescere professionalmente. Da tredici anni dirige il Globe Theatre ‘Silvano Toti’ di Roma, la scuola di teatro che ha sfornato gli ultimi mattatori delle scena romana, non ultimo Enrico Brignano: «Vorrei lavorare ancora tanto per la formazione dei giovani – ha detto – Credo che sia fondamentale lavorare tanto per arrivare a livelli professionali importanti».

In sala tanti attori molisani, che hanno condiviso il pensiero di Proietti il quale, come da abitudine, si è pure divertito, divertendo a sua volta la folta audience presente nella Galleria civica ‘Franco Libertucci’. Nel video in basso uno dei momenti più simpatici della mattinata. Proietti racconta della sua seconda volta in Molise: “Eravamo in quattro su una Prinz, dovevamo fare la strada da Termoli a Campobasso, non dimenticherò mai quella strada – commenta tra il divertito e lo sbigottito – Partimmo alle sette di sera, convinti di arrivare dopo un’ora e mezzo. Eravamo in tournée con il ‘dio Kurt’ di Moravia. Ma nevicava fitto, non si vedeva niente, che nottata, arrivammo alle sei del mattino e, una volta a Campobasso, baciammo per terra”.

Detta così sembra una normale disavventura giovanile, detta da Proietti è invece uno spasso infinito. La sintonia che si sviluppa tra l’artista, così spontaneo e carismatico, e il pubblico è qualcosa di magico. Anche per questo, la gente di Casacalenda si è emozionata, per Bucci, ed entusiasmata, per Proietti. Amici, artisti e ancora sulla breccia, loro, impegnati, disponibili, entrambi intorno ai settanta. Nel paese molisano del cinema, dove tutto sembra possibile, appassionante come in un bel film.

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