E’ stato arrestato di nuovo, quasi quattro anni dopo lo scandalo che lo portò in carcere la prima volta. Elvio Carugno, ex dirigente responsabile dell’assessorato alle Attività produttive e direttore dello Sportello pubblico per l’internazionalizzazione delle imprese della Regione Molise. La condanna definitiva a quattro anni e otto mesi per peculato, deve essere ancora scontata completamente. Per questo i carabinieri della Compagnia di Larino hanno eseguito l’ordinanza di carcerazione stabilita dal Tribunale di sorveglianza di Campobasso. Carugno, oggi 68enne, deve scontare oltre un anno e mezzo e lo farà nella propria abitazione di Colletorto, agli arresti domiciliari.
La vicenda era emersa il 4 aprile del 2011, quando il Gico della Guardia di Finanza lo aveva arrestato scoprendo un complesso giro di affari. Carugno infatti utilizzava per scopi privati i fondi pubblici che era chiamato ad amministratore in qualità di alto funzionario della regione Molise. Trasferimenti di denaro in Venezuela, acquisti di vestiti e gioielli, regali di lusso, viaggi all’estero, pranzi e cene nei ristoranti con i soldi dei contribuenti molisani gli vennero da subito contestati. Assegni circolari e carte di credito, tutto passava per le sue mani, fino a che non arrivò la Guardia di Finanza. Il funzionario subì un secondo arresto, con accuse molto simili, nel maggio 2012, quando gli inquirenti scoprirono prelievi e bonifici sospetti per circa un milione di euro.
In tutto, secondo l’accusa, Carugno fu capace di far finire nelle proprie casse, sottraendole a quelle della Regione, qualcosa come 3 milioni e 891mila euro. Soldi che, stando a una sentenza della Corte dei Conti, dovrà restituire alle finanze pubbliche. Ieri, dopo le formalità di rito il 68enne è stato accompagnato dai militari della caserma di Colletorto nella propria abitazione per scontare la detenzione ai domiciliari.
commenta