Cronache

Intascò 4 mln di fondi pubblici, nuovo arresto per l’ex funzionario regionale Carugno

Deve scontare ancora oltre un anno e mezzo l’ex dirigente responsabile dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Molise, finito in carcere nel 2011 e nel 2012, dopo che la Finanza scoprì che sottraeva alle casse pubbliche grosse somme per scopi personali, dai viaggi all’estero ai regali di lusso. In tutto, secondo una sentenza della Corte dei Conti, deve restituire 3 milioni e 891 mila euro. Dopo l’arresto eseguito dai carabinieri di Larino su ordinanza del Tribunale di Sorveglianza, è stato accompagnato nella sua abitazione di Colletorto dove sconterà i domiciliari.

E’ stato arrestato di nuovo, quasi quattro anni dopo lo scandalo che lo portò in carcere la prima volta. Elvio Carugno, ex dirigente responsabile dell’assessorato alle Attività produttive e direttore dello Sportello pubblico per l’internazionalizzazione delle imprese della Regione Molise. La condanna definitiva a quattro anni e otto mesi per peculato, deve essere ancora scontata completamente. Per questo i carabinieri della Compagnia di Larino hanno eseguito l’ordinanza di carcerazione stabilita dal Tribunale di sorveglianza di Campobasso. Carugno, oggi 68enne, deve scontare oltre un anno e mezzo e lo farà nella propria abitazione di Colletorto, agli arresti domiciliari.

La vicenda era emersa il 4 aprile del 2011, quando il Gico della Guardia di Finanza lo aveva arrestato scoprendo un complesso giro di affari. Carugno infatti utilizzava per scopi privati i fondi pubblici che era chiamato ad amministratore in qualità di alto funzionario della regione Molise. Trasferimenti di denaro in Venezuela, acquisti di vestiti e gioielli, regali di lusso, viaggi all’estero, pranzi e cene nei ristoranti con i soldi dei contribuenti molisani gli vennero da subito contestati. Assegni circolari e carte di credito, tutto passava per le sue mani, fino a che non arrivò la Guardia di Finanza. Il funzionario subì un secondo arresto, con accuse molto simili, nel maggio 2012, quando gli inquirenti scoprirono prelievi e bonifici sospetti per circa un milione di euro.

In tutto, secondo l’accusa, Carugno fu capace di far finire nelle proprie casse, sottraendole a quelle della Regione, qualcosa come 3 milioni e 891mila euro. Soldi che, stando a una sentenza della Corte dei Conti, dovrà restituire alle finanze pubbliche. Ieri, dopo le formalità di rito il 68enne è stato accompagnato dai militari della caserma di Colletorto nella propria abitazione per scontare la detenzione ai domiciliari.

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