Il turismo non decolla, di chi è la colpa?

Secondo molti villeggianti è dei prezzi troppo alti, ai quali si è aggiunta la definitiva "mazzata" del "caroeuro". Fatto sta che, nonostante siamo alla fine di luglio, Termoli è ancora vuota, gli alberghi sono semideserti e la gente in spiaggia e in piazza scarseggia. Unica eccezione: il fine settimana, cioè il tempo delle vacanze "mordi e fuggi".

Il turismo balneare non decolla. Luglio volge al termine, e il boom di villeggianti festosi che gli operatori si auguravano (dopo i numeri da record fatti registrare l’anno scorso), resta un sogno. Gli alberghi sono semivuoti; i camping e i residence lamentano una perdita sensibile di villeggianti. Si può sorseggiare un cocktail alla frutta senza aspettare un’ora che il tavolino del bar si liberi. Si può gustare una frittura di pesce anche senza prenotare il ristorante: il posto non manca mai. O quasi. Gli unici giorni in cui effettivamente il litorale molisano si riempie di vacanzieri disposti a tutto pur di divertirsi qualche ora, è il fine settimana. Sabato e domenica le autovetture invadono il lungomare di Termoli, e trovare un posto auto diventa un’impresa degna di Mission Impossible. Le spiagge sono prese d’assalto da allegre famigliole, da giovani beneventani e pugliesi che dopo un viaggio da incubo (le strade molisane, si sa, non facilitano la vita a nessuno…), e per il bagnante dell’ultima ora fare una nuotatina significa arrivare quasi a spintoni sulla riva tra bambini che giocano a palla, palette e secchielli sparpagliati dovunque, signore che ciarlano a gruppi, ragazzini urlanti.

Questo quadretto tuttavia è un’esclusiva prerogativa domenicale. E forse di qualche sabato particolarmente caldo. Il resto della settimana è "un mortorio", e un indice in tal senso è il fatto che, nonostante siamo quasi alla fine di luglio, ristoranti e pizzerie continuano ad osservare un giorno di chiusura alla settimana. Un’abitudine mai vista gli altri anni, quando si lavorava senza sosta dal primo luglio al 31 agosto. Anche i dati del mese di giugno dell’azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo la dicono lunga: le strutture alberghiere lamentano un calo di pernottamenti pari al 15% in meno rispetto all’anno scorso. Sono diminuiti gli arrivi e le prenotazioni hanno subito un tracollo. Neanche volendo ipotizzare un mese di agosto al massimo delle possibilità si potrà compensare il "vuoto" che i primi due mesi d’estate hanno lasciato. La colpa?

Per i cittadini, interpellati sull’argomento, è dell’euro. La moneta europea ha portato a un brusco aumento dei prezzi, giudicati a dir poco "impossibili", quindi ad un netto innalzamento del costo della vita, con una conseguente riduzione delle possibilità di trascorrere le vacanze fuori casa. Per gli operatori del settore invece le responsabilità vanno ripartite equamente tra i politici dell’Amministrazione Comunale, i politici della Provincia e i politici della Regione, tutti tacciati di non fare "un cavolo" per migliorare le prospettive turistiche della città adriatica a favore di altri settori.
Per i turisti invece, quei pochi che sono sopravvissuti alla pratica del "mordi e fuggi" decidendo di trascorrere le vacanze in Molise, la colpa è dei prezzi.
"Ci credo che non c’è gente! – commenta una signora umbra beatamente sdraiata a prendere il sole in un normalissimo giorno feriale – Con questi prezzi! Personalmente non credo di tornare l’anno prossimo, anche se il mare è bello e l’acqua pulita. A Termoli si sta bene perchè è un posto tranquillo, ma scusatemi se vi dico che siete troppo cari…."
Un parere, il suo, largamente condiviso anche da parecchi residenti, che per affittare un ombrellone in qualcuno dei lidi più centrali (quelli a ridosso del castello Svevo, dove si può arrivare senza prendere l’auto e senza l’incubo del parcheggio) hanno sborsato la bellezza di quasi venti euro. Naturalmente al giorno.
"Ho pagato diciotto euro un ombrellone in terza fila con due lettini – racconta un giovane che si trova da queste parti per ’affari di cuore’ (è venuto a trovare la sua fidanzata, ndr) – quando in Calabria, dove abito, costa quasi la metà. Domani ce ne andiamo sulla spiaggia libera"

Prezzi alti, a detta dei vacanzieri, un pò ovunque. A partire dai pub, dove un semplice drink arriva a costare all’incirca sei euro, per arrivare all’affitto degli appartamenti.
"Tre milioni e mezzo per una casa ad agosto? – urla al telefono l’amico di un amico che aveva vagamente intenzione di affittare un appartamento sul litorale molisano – A queste condizioni me ne vado in Sardegna…"
C’è anche da dire (è doveroso) che non è sempre così e non è così dovunque. Ci sono bar più economici, lidi più accessibili, appartamenti meno costosi. C’è anche da dire che l’aumento dei prezzi è un fenomeno nazionale, e non molisano. Le vacanze sono più care ovunque, e da nord a sud tutto, purtroppo, costa un pò di più. Il problema di Termoli però è sempre quello: "che ci vado a fare in un posto dove il divertimento scarseggia, non c’è movimento, non c’è gente, e in più costa troppo?"

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