Lunga estate calda, bilancio positivo

Estate 2001, una stagione più che positiva, caratterizzata da un netto incremento di presenze.

Estate 2001, una stagione più che positiva, caratterizzata da un netto incremento di presenze turistiche sulla costa molisana. Terminato il caldo anomalo che si è protratto fino ad autunno inoltrato, per la felicità degli operatori locali che finalmente, dopo le brutte esperienze degli anni scorsi, si sono presi la loro rivincita, è possibile stilare un bilancio dell’andamento turistico in Molise. Partendo da una considerazione che è un dato di fatto inoppugnabile: la gente preferisce il mare. Lo dicono le statistiche e lo conferma la realtà, che puntualmente assiste alla vittoria schiacciante della spiaggia sulle rivali montagna e collina (entrambi paesaggi naturali presenti nella nostra regione). Perché al mare ci si sente più liberi e, indipendentemente da quanto raccomandato dai salutisti e dai dermatologi, ci si abbronza. E la tintarella, col suo fascino dorato, è diventata irrinunciabile anche per i meno modaioli. Ci sono però anche motivi meno "frivoli" che spingono i turisti a prendere d’assalto le spiagge. Il mare fa bene ai reumatismi e migliora l’artrosi, è un toccasana per bambini e adulti in virtù della sua preziosa "aria iodata". Al mare si nuota, e il nuoto, è risaputo, è il più completo degli sport. E al mare si fa anche ginnastica, si balla, ci si diverte e si stringe facilmente amicizia.

Nessuna sorpresa quindi se anche il litorale termolese ha assistito al progressivo affollamento degli stabilimenti e dei tratti di arenile libero. Un affollamento che, a giudicare anche soltanto dall’impossibilità di trovare parcheggio nella fascia più calda dell’estate, ha caratterizzato anche la città adriatica. Nonostante molti disservizi, nonostante la carenza di divertimento (un handicap che puntualmente i giovani di passaggio sottolineano delusi), nonostante i prezzi a volte troppo alti. I balneatori stavolta non possono lamentarsi di nulla. Anzi. L’autunno anomalo, una seconda estate a tutti gli effetti durata fino a pochi giorni fa, ha prolungato oltre il limite massimo la possibilità di godere di bagni refrigeranti e immersioni nei raggi solari, regalando tintarelle fuori stagione ai residenti e riempiendo gli alberghi di vacanzieri anche quando, secondo le previsioni meteorologiche, i turisti sarebbero dovuti essere soltanto un bel ricordo.

Invece, se giugno è andato bene, luglio e agosto sono andati benissimo e settembre ha fatto la sua brava parte, ottobre si è rivelato un "mese sorpresa" per i tanti operatori turistici presenti sulla costa. I primi venti giorni del mese hanno segnato un nuovo boom di stranieri e italiani provenienti dal nord, che incuranti del luogo comune che li vede chini sul lavoro 360 giorni l’anno, si sono regalati qualche week-end o addirittura una settimana di vacanze extra "fiondandosi", strano ma vero, proprio a Termoli. E non nei camping o nei residence (che invece quest’anno hanno rischiato la recessione), bensì negli alberghi e negli hotel del litorale, per un riposo all’insegna di tutti i comfort. La massiccia presenza di turisti negli alberghi costituisce una novità, e spinge a una riflessione: chi va in vacanza vuole prima di tutto riposarsi. Senza l’obbligo di mettere a posto, di andare a fare la spesa e di cucinare. Senza sacrificarsi in letti a castello e senza perdersi neanche un minuto di mare. Questo il motivo per cui la scelta dei vacanzieri è ricaduta senza esitazione sugli alberghi e non sui camping o sui residence, nonostante i costi notoriamente inferiori di queste strutture. Seconda riflessione: se è vero, com’è vero perché lo dicono i dati forniti dagli enti, che gli alberghi battono 1 a 10 tende, roulotte e miniappartamenti, significa che il target che sceglie la cittadina adriatica è costituito in prevalenza da adulti benestanti, che possono permettersi un paio di settimane a duecentomila lire al giorno. Lo si poteva intuire anche basandosi sul "colpo d’occhio": la spiaggia termolese è una Riccione per la terza età. Senza polemiche e con buona pace dei giovani residenti, che per sentirsi davvero in vacanza volano, quando possono, verso altri lidi, forse anche più inquinati. Ma dove la notte non finisce alla mezza, come per Cenerentola.

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