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PIù SCURO DI MEZZANOTTE
di
Salvo Sottile
Sperling & Kupfer, € 18.90, pp. 345
La mafia in tutta la sua crudezza, la storia del passaggio da un’aggressività esibita e d’ammonimento a quella silenziosa che serpeggia senza palesarsi più di tanto. Le due facce della stessa medaglia, dalla violenza come simbolo di potere degli uomini, alla subdola e schiavizzante violenza femminile.
Salvo Sottile , giornalista, ci offre attraverso una storia romanzata, solo una delle tante vicende sentite e che sottendono la mentalità dei membri di Cosa Nostra, una mentalità soggetta al cambiamento come tutte le realtà, ma difficilmente estirpabile: anzi, attraverso il passaggio del testimone da un capo all’altro, si rinvigorisce, si alimenta per tornare più spietata di prima.
La vicenda si apre con la triste e ineluttabile quotidianità di Rosa, diciassettenne che scappa con uno dei più feroci boss, vedendo in lui solo la via di fuga da un padre opprimente. Vede solo questo in lui in quel momento, vede tutto il resto soltanto dopo. Il suo è un destino ineluttabile, appunto, ma il lettore tende a dimenticarlo…
Qual è il ruolo delle donne nella realtà mafiosa? Quanta differenza c’è tra la concretezza di un omicidio e l’ineffabilità del silenzio complice?
Le quattrocento pagine che si leggono tutte d’un fiato, sollevano questo e molti altri inquietanti interrogativi.
a cura
di Clelia di Muzio
(Recensione pubblicata il
01/01/2010)
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